L'allenatore rossoblù fa il punto sul finale di stagione della sua squadra: "Abbiamo una rosa importante, dobbiamo solo ritrovare fiducia e con le 5 sostituzioni sarà complicato parlare di titolari e riserve. Nainggolan? Speriamo torni il prima possibile"
Nel 1990, in questi giorni, Walter Zenga era uno dei grandi protagonisti del Mondiale italiano, difendendo i pali della Nazionale di Azeglio Vicini: oggi, 30 anni dopo, si appresta a vivere un'altra estate di calcio, questa volta da allenatore, alla guida del Cagliari. Un mini torneo da 13 partite che lo vedrà debuttare sulla panchina dei sardi sabato 20 giugno alle 20.45 al Bentegodi contro il Verona e che potrebbe ricordare la competizione iridata che si svolge una volta ogni quattro anni. Un paragone che però l'allenatore rossoblù, intervistato da RadioLina, non condivide: "Attenzione a parlare di Mondiale: in quel torneo solo quattro squadre arrivano a giocare sette partite, mentre qui tutte ne giocheranno 12 o 13. Sarà molto particolare anche scendere in campo alle 21.45 e terminare le gare alle 23.30, i calciatori non sono abituati a questo. Sono tutti fattori che un allenatore deve tenere in considerazione".
"5 sostituzioni? Difficile parlare di titolari e riserve"
Un tour de force durante il quale sarà fondamentale gestire le forze, con l'inserimento dei 5 cambi a facilitare le scelte degli allenatori e ad aiutare i calciatori a contenere lo sforzo fisico al quale saranno sottoposti durante tutta l'estate. Una decisione che, secondo Zenga, mischierà ulteriormente le carte all'interno della propria formazione: "Diventerà ancora più complicato parlare di titolari e riserve: i calciatori dovranno capire che anche un cambio a fine primo tempo non sarà una bocciatura, ma una necessità. Il Cagliari comunque ha una rosa importante, che deve soltanto ritrovare fiducia e convinzione nei propri mezzi. Nainggolan? Speriamo di recuperarlo il prima possibile, ma abbiamo alternative valide".