Milan-Juventus, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Dario Saltari

Le squadre di Pioli e di Sarri si incontrano in uno dei momenti migliori della propria stagione in una partita che potrebbe essere diversa dal ritorno della semifinale di Coppa Italia giocata poche settimane fa.  La partita sarà in diretta alle 21.45 su DAZN1, canale 209 del telecomando di Sky Sport

MILAN-JUVE LIVE

Milan e Juventus si incontrano stasera in uno dei momenti migliori delle rispettive stagioni. Da quando è ripartito il campionato le due squadre sembrano aver ingranato una marcia superiore, seppur con alcune importanti battute d’arresto, come la sfortunata trasferta con la SPAL per i rossoneri (pareggiata all’ultimo per 2-2 in una partita per lunghi tratti dominata) e ovviamente la finale di Coppa Italia per i bianconeri, persa ai rigori per mano del Napoli. Per il resto, la squadra di Pioli e quella di Sarri hanno sempre vinto in campionato pur seguendo percorsi molto diversi: se il Milan ha inanellato in pochi giorni due vittorie prestigiose contro due squadre di vertice come Roma e Lazio, la Juventus ha affrontato solo squadre della parte medio-bassa della classifica (Bologna, Genoa, Lecce e Torino).

 

Gli avversari incontrati lungo il percorso che ha portato a questa partita sono particolarmente importanti alla luce dell’evoluzione tattica delle due squadre, e in particolare della Juventus. Dopo la bruciante sconfitta in finale di Coppa Italia la squadra di Sarri sembra aver imboccato con sempre più convinzione la strada di un 4-3-3 fluido che in fase di non possesso si trasforma in 4-4-2 in linea e in cui Bernardeschi ha un ruolo sempre più importante nel passaggio a un modulo all’altro, come una specie di ponte levatoio. In fase di attacco posizionale l’ala ex Fiorentina si scambia spesso la posizione con Cuadrado tra chi viene sulla trequarti a ricevere nel mezzo spazio di destra e chi invece va con i piedi sulla linea del fallo laterale per occupare l’ampiezza.

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Quando il pallone ce l’hanno gli avversari, invece, Bernardeschi torna in linea al centrocampo a tre, composto nelle ultime partite da Bentancur, Pjanic e Rabiot, “spingendo” il francese ad allargarsi a sinistra, in un ruolo da “falsa ala” che con Allegri era invece interpretato da Matuidi. Al di là dell’architettura tattica generale, comunque, nelle ultime partite la Juventus sembra essere migliorata molto nell’occupazione dei corridoi verticali del campo e soprattutto nella fluidità con cui riesce a farlo senza perdere in ordine.

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Questa potrebbe una delle chiavi di volta nella partita con il Milan, che nonostante ami difendersi basso lasciando il possesso all’avversario non sempre riesce a schermare efficacemente lo spazio centrale tra difesa e centrocampo concedendo spesso ricezioni molto pericolose.

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A questo proposito c’è da dire però che sulla trequarti della Juventus mancherà proprio l’uomo che di solito si muove in relazione alla posizione del pallone per moltiplicare le linee di passaggio e agire da facilitatore di gioco, e cioè Dybala. Il numero 10 argentino ha segnato quattro gol nelle ultime quattro partite e sostituirlo per Sarri sarà un compito quasi impossibile perché Higuain, teoricamente il cambio “naturale”, non ha la sua creatività e soprattutto il suo talento associativo. Il 4-3-3 fluido funzionerà bene allo stesso modo contro un avversario di alto livello e senza il suo sole al centro della trequarti?

 

Dybala, comunque, non è l’unica assenza pesante tra le fila della Juventus, che dovrà fare a meno anche di De Ligt. Al suo posto dovrebbe giocare Rugani, un centrale molto tecnico e che aiuterà i bianconeri a uscire con il pallone dal basso, ma che potrebbe soffrire, soprattutto in coppia con un centrale relativamente simile come Bonucci, la sfida fisica con Ibrahimovic nei duelli aerei e la copertura della profondità sulle frequenti transizioni del Milan. In questo senso, nella squadra di Pioli saranno fondamentali anche le prestazioni di Paquetà (probabilmente schierato da ala sinistra al posto di un Calhanoglu non in condizioni perfette) e Bonaventura, che verranno al centro della trequarti per riciclare le seconde palle distribuite dallo svedese e per provare a tagliare alle spalle della difesa bianconera.

 

Nel Milan, poi, sarà interessante capire come Pioli deciderà di riconfigurare la squadra una volta che Ibrahimovic uscirà dal campo, dato che è improbabile che lo svedese riuscirà a reggere per tutti i 90 minuti dopo essere tornato da un lungo infortunio. Come abbiamo visto in queste ultime partite di campionato gestire i cambi è diventato sempre più importante, e Rebic, a cui è sempre più assegnato il ruolo di supersub dopo l’uscita di Ibrahimovic, ha caratteristiche diametralmente opposte. Con la Roma, per esempio, i suoi continui strappi in profondità avevano finito per spezzare in due il Milan, che con lui e Bonaventura contemporaneamente in campo non riusciva più a risalire il campo con la palla, e ci è voluto l’ingresso di Paquetà al centro della trequarti per ricucire il gioco e cambiare il contesto tattico della partita.

 

Per quanto difendersi bassi e giocare in campo lungo sia al momento l’opzione più plausibile per il Milan, Pioli dovrà cercare di trovare sempre il giusto equilibrio per non allungare eccessivamente la sua squadra, soprattutto se nel secondo tempo dovesse entrare Douglas Costa, forse il giocatore più letale della Serie A quando gli spazi si aprono.

 

In ogni caso, alla luce dello stato di forma delle due squadre, delle assenze e dei ritorni, Milan e Juventus sembrano potersi affrontare più ad armi pari di quanto non sia successo nemmeno un mese fa all’Allianz Stadium, per il ritorno della finale di Coppa Italia. In quel caso, la prematura espulsione di Rebic aveva inclinato la partita verso la Juventus. Non è detto che la squadra di Sarri abbia vita così facile questa volta.