Milan, Maldini: "Io contro Rangnick? No, non sono d'accordo sulle modalità"

Serie A

Prima della partita contro il Napoli, le parole del dirigente rossonero a Sky Sport: "Le frasi su Rangnick? Le ripeterei, non erano contro una persona ma contro una modalità". Prima della partita un'immagine bellissima: Maldini si è fermato a parlare con dei ragazzi della primavera del Napoli

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Il futuro di Paolo Maldini è tra la questioni sempre attuali in casa Milano. Il dirigente rossonero, ai microfoni di Sky Sport, rimanda però a fine stagione ogni considerazione: "Questa è un po’ una cantilena che stiamo ripetendo da tempo. Noi vogliamo arrivare a fine stagione nella maniera migliore, per farlo dobbiamo evitare questi discorsi, poi verrà il giorno delle decisioni. Se mi hanno già comunicato delle decisioni per il prossimo anno? Anche se lo avessero fatto non glielo direi. Sinceramente quello che dobbiamo fare in questo momento è dare stabilità a una squadra che l’ha trovata. Prima della partita con la Roma ho detto alla stampa che dobbiamo decidere se lottare con quelle che stavano dietro di noi o con quelle sopra. Ho visto dal 4 maggio in poi tutti gli allenamenti e la risposta sul campo d’allenamento c’era. Ero fiducioso di avere grandi risultati, poi i ragazzi e il lavoro di Pioli hanno confermato questa mia sensazione". Il dirigente rossonero ha parlato anche del suo ex compagno di squadra ed ex allenatore del Milan, Gattuso: " E’ strano, a volte le strade si dividono ma quello che c’è stato tra di noi, personalmente, tra Rino e il Milan, nessuno lo potrà mai cancellare. Rimarrà nei cuori dei tifosi rossoneri e naturalmente anche nei cuori dei suoi compagni"

"Rangnick? Ripeterei le stesse frasi"

Maldini non si sottrae alle domande da studio, come quella sulle frasi dette dal dirigente rossonero in passato su Rangnick ("Non mi sembra il profilo giusto", ndr): "Sì, ridirei quelle cose, non era una frase contro una persona ma contro una modalità". Maldini poi commenta anche l'ottimo momento della squadra: "Sono molto orgoglioso. Io vedo il 90% degli allenamenti e sapevo che questa era una squadra destinata prima o poi a sbocciare. Il lockdown ha dato la possibilità a Pioli di poter fare una preparazione che non aveva fatto e i risultati li hanno visti tutti. Per i giocatori, ci sono tanti nuovi che hanno fatto bene, Rebic, Ibra, Bennacer quelli più in vista in questo momento. Kessie è diventato un giocatore completo con una grande evoluzione. Mi ha sorpreso davvero tanto. Sono sicuro che questa potrà essere una grande base per il Milan del futuro. Per sapere chi farà parte di questo Milan, ci sono decisioni che verranno prese da altri e magari da me stesso e tante situazioni che verranno chiarite. Per quel che riguarda i giocatori a volte dimentichiamo anche la loro età. Bennacer è un ’97, Leao un ‘99, Saelemaekers un ’99, abbiamo tanti giocatori giovani. Infatti la nostra idea che abbiamo spinto molto di prendere due giocatori esperti come Kjaer e Ibra è proprio di far crescere questi giocatori. Io sono stato giovane, ho iniziato a giocare quando avevo 16 anni, senza vicino Baresi, Tassotti, etc. non avrei fatto all’inizio quello che ho fatto, perché vicino a loro mi sentivo sicuro  Non ci sono casi di squadre che hanno avuto grande successo con un solo giovane, ad alto livello. Quello che non si riesce a capire è la difficoltà di giocare a San Siro con la maglia dell’ Inter o Milan, il passato conta e può essere una grande spinta. A livello ambientale i nostri tifosi negli anni sono stati incredibili sia come numero che come spinta. Ma quella maglia pesa e la storia è difficile da portare per certi ragazzi che sono giovani e non sono abituati a farlo"

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