Gattuso dopo Napoli-Milan: "Rigori? Regole da rivedere. Che emozione contro i rossoneri"

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L'allenatore azzurro rimprovera la propria squadra dopo il pareggio ottenuto contro il Milan: "Troppe occasioni da gol sprecate, per quello che creiamo facciamo troppo poco. Rinnovo Callejon? Il presidente sa cosa penso, ma devo rispettare le politiche societarie"

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Dopo due vittorie consecutive, il Napoli viene bloccato sul pareggio dal Milan. Un 2-2 frutto anche di un calcio di rigore realizzato da Kessiè al minuto 73 e provocato da un contatto tra Maksimovic e Bonaventura. Un tema, quello dei tanti tiri dal dischetto fischiati in stagione, di stretta attualità e sul quale è voluto intervenire anche Gennaro Gattuso, intervistato nel post partita da Sky Sport: "Non commento il rigore di questa sera. In generale, dico che per giocare a calcio le mani sono importanti, non si può pensare di tenerle sistematicamente dietro la schiena perchè così è un altro sport. Bisogna rivedere la regola dei falli di mano perchè chi ha giocato sa che così non si può continuare. Se ne parla due o tre volte all'anno nelle riunioni, ma non è cambiato nulla".

"Avversario del Milan? Che emozione..."

L'allenatore azzurro ha poi analizzato la gara contro i rossoneri, rimproverando i suoi per le troppe occasioni da gol sprecate: "Più che con l'arbitro mi devo arrabbiare con i miei giocatori, perchè quando crei 7-8 palle gol devi segnare. Stasera il Milan ha fatto due tiri in porta, però in entrambe le occasioni ha segnato. Per quello che creiamo e concediamo, realizziamo pochi gol e ne subiamo troppi". Una gara decisamente speciale per Gattuso, che ha ritrovato il suo Milan per la prima volta da avversario: "Ho provato tantissima emozione nell'affrontare una squadra che mi ha fatto diventare uomo".

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"Callejon? Devo rispettare le politiche societarie"

Infine Gattuso ha commentato la situazione riguardante Josè Maria Callejon, in campo per 84 minuti contro il Milan e sempre importante nelle gerarchie dell'allenatore, ma con un contratto che scadrà al termine della stagione in corso: "E' una domanda da fare al presidente e al direttore sportivo. Loro sanno cosa penso di lui e quello che mi sta dando, ma devo anche rispettare le politiche societarie".

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