Dopo la sconfitta contro il Milan, l'allenatore ha parlato della sua mancata conferma sulla panchina rossoblù: "Farlo è un diritto del presidente Giulini. Forse ho sbagliato a firmare fino a giugno con una clausola quasi impossibile: il settimo posto". Qualche ora prima l'addio del numero uno del club: "Avevamo la speranza di rimanere attaccati ai posti per l'Europa. Il 13° posto nell'anno del Centenario non è soddisfacente"
Per Walter Zenga è stata l’ultima partita alla guida del Cagliari (sconfitta 3-0 contro il Milan). L’addio alla panchina, era stato ufficializzato qualche ora prima dal presidente Tommaso Giulini. Nel post partita, Walter Zenga ne ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “E’ nel diritto di qualsiasi presidente farlo. Se ha deciso così ha avuto buoni motivi per farlo. Io – ha aggiunto – non ho niente da rimproverarmi. Era complicato fare di più”. Poi ha spiegato cosa ha vissuto negli ultimi mesi: “L'unico nostro 'difetto' è stato quello di fare subito dieci punti, mettendoci in una posizione tranquilla. E' stata un'esperienza che porterò con me”. Infine la rivelazione: “Forse ho commesso un errore, quello di aver accettato un contratto fino a giugno con una clausola, quella del raggiungimento del settimo posto, quasi impossibile da raggiungere”.
Giulini: “Zenga? Cagliari cambia allenatore”
Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini aveva aggiornato tutti sulle sue decisioni per la panchina (in pole c’è Eusebio Di Francesco): “Avevamo la speranza di rimanere attaccati ai posti per l’Europa - ha detto a Sky - e c’è delusione: ritrovarci nell’anno del centenario al 13° posto non è soddisfacente. Abbiamo deciso di cominciare con un nuovo progetto. Di Francesco? Potrebbe essere la nostra prima scelta”. Giulini ha poi analizzato il lavoro di Zenga e Maran: “Buono il loro lavoro, ma vogliamo ripartire con un nuovo progetto perché c'è delusione: volevamo combattere sino alla fine per l'Europa e invece ci ritroviamo al tredicesimo posto. Troppi pochi i punti. Da quando sono diventato presidente il sogno è sempre stato quello di vivere una stagione del Centenario diversa da questa, e non possiamo essere soddisfatti, nonostante il grande girone d'andata con Maran e la salvezza conquistata immediatamente da Zenga”. Poi ha aggiunto: “A entrambi vanno dati i meriti e vanno ringraziati, ma abbiamo ragionato approfonditamente e deciso di ripartire con grande e rinnovato entusiasmo in un progetto nuovo. Sicuramente dovremo allestire una rosa all'altezza e competitiva, facendo tesoro dell'esperienza di quest'anno, perché dagli errori si deve imparare, e chiaramente le responsabilità vanno divise tra tutti, società in primis come è giusto che sia".
“Desolante vedere gli stadi ancora vuoti”
Sempre a Sky Sport, il presidente del Cagliari è tornato su uno dei temi del momento: gli stadi senza pubblico: “Desolante vederli ancora vuoti. E soprattutto apprendere che non c’è un progetto per riaprirli nella prossima stagione. Non possiamo andare avanti così, è stato fatto un grande lavoro da parte del Ministro Spadafora e del presidente di Lega Dal Pino per ricominciare questa stagione e terminarla. Penso vada dato merito a tutti per esserci riusciti, perché per tutti i tifosi e appassionati era importante ritrovare il calcio seppur non nelle condizioni ideali. Ora però è importante lavorare per cambiare le cose rapidamente, così non è calcio e credo ci siano le condizioni per riaprire gli stadi almeno parzialmente”.