Lukaku: "L’Inter non è morta, torneremo più forti". E i tifosi lo sostengono su Twitter

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L'attaccante dell'Inter è tornato a parlare dopo il ko nella finale con il Siviglia, decisa da uno sfortunato autogol dell'ex United. "Sono arrabbiatto per quello che è successo, ma reagirò come ho sempre fatto". Poi ha aggiunto: "Grazie ai fan per la comprensione, vi voglio bene", ringraziando i tifosi che l'hanno sostenuto sui social con l'hashtag #WeLoveYouRom

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Romelu Lukaku rompe il silenzio. Dopo la finale di Europa League con il Siviglia, con l’errore davanti al portiere e lo sfortunato autogol sulla rovesciata di Diego Carlos, il centravanti dell’Inter ha scritto un lungo messaggio sui propri profili social. "Quest’anno siamo cresciuti come squadra ed è un onore rappresentare un club che amo da quando sono ragazzino – ha esordito il belga -. Sì, quello che è successo nella finale mi ha fatto arrabbiare, ma reagirò. Non ho mai avuto nulla di semplice nella mia vita, come molti di voi sanno, e questa esperienza mi renderà più forte". Una sconfitta in finale che fa male, ma l’ex Manchester United guarda al futuro con fiducia. "Una cosa è certa: l’Inter non è morta – prosegue Lukaku -. Questa esperienza ci renderà migliori. C’è unità e stiamo andando nella giusta direzione". Chiusura con un ringraziamento ai tifosi. "Voglio dire grazie ai fan per essere così comprensivi ogni partita, in casa o in trasferta. Vi voglio bene, ragazzi. Apprezzo i messaggi che ho ricevuto. Torneremo. Sempre forza Inter".

Un ringraziamento anche per il sostegno social avuto negli scorsi giorni, quando sui social è entrato in trend l'hashtag #WeLoveYouRom. Ti amiamo Romelu. Scritto ovviamente tutto attaccato e col cancelletto (pardon, hashtag) davanti. Un messaggio di stima, affetto e di grande passione del popolo interista verso Romelu Lukaku dopo la finalissima di Europa League. Prima il 34° centro stagionale come il solo Ronaldo, il Fenomeno, aveva saputo fare alla sua prima stagione da nerazzurro, proprio nell'anno dell'ultima Coppa Uefa interista (1997-98) rimasta tale. Poi proprio lui, Romelu, a deviare la rovesciata di Diego Carlos nel finale, dopo l'occasione del 3-2 avuta nell'uno contro uno col portiere del Siviglia dieci minuti prima che farà esclamare a Conte un affettuoso "Romelu mio" (IL VIDEO). Una beffa, tanta sfortuna. E anche l'Uefa, come inevitabile da regolamento, consegnerà alla storia e al tabellino della finale l'autogol del belga. Colpevole? Per i tifosi nerazzurri - capaci di far schizzare #WeLoveYouRom al primo posto delle tendenze Twitter - Lukaku è stato soltanto "colpevole" di una stagione straordinaria. Da uomo squadra, da trascinatore dell'Inter di Conte a un passo dal successo europeo. Tantissimi i messaggi: "È un gigante buono, ma anche troppo sensibile. Gli facciamo sentire il nostro amore", "Dopo l’esultanza, hai fatto un inchino ai tifosi. Un anno dopo siamo noi che ci inchiniamo a te", "Forse non ti è chiaro ma dopo la finale persa ti si vuole ancora più bene", e ancora: "Non sarà di certo quello che è successo in una finale a cancellare tutto quello che hai fatto quest'anno".

I numeri (e non solo) della stagione di Lukaku

Le statistiche sono state semplicemente pazzesche. Detto del record eguagliato del Fenomeno Ronaldo, per il belga si contano, in totale, 34 gol e 6 assist su 51 match (solo Handanovic ha giocato più di lui). 23 gol in campionato, 7 in Europa League (primo giocatore a segno per 11 partite consecutive nella competizione), 2 in Champions e 2 in Coppa Italia. Per distacco miglior marcatore stagionale. Una rete ogni 123 minuti, e non solo. Il lavoro per la squadra, il sacrificio in ogni momento della partita e il ruolo tattico fondamentale sono quello che i numeri non possono raccontare, ma che la stagione ha fatto. La sua recente assenza dai social (non pubblica su Instagram da prima della finale ma mediamente posta contenuti ogni 3-4 giorni) ha allora spinto i tifosi al percorso inverso: loro da lui, per fargli sentire tutto l'affetto possibile. In una parola, anzi, in un hashtag: #WeLoveYouRom.

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