Il dato esatto non verrà ufficializzato prima del prossimo Cda societario il 18 settembre, ma la somma tra l'ultima semestrale bianconera e quella della controllante Exor evidenzia un pesante rosso nel bilancio: la sola eliminazione agli ottavi di Champions, tra incassi e premi Uefa mancati, sarebbe costata 20 milioni
Perdita significativa nel bilancio della Juventus per l'esercizio 2019-2020. Nella giornata di giovedì è stata approvata la semestrale della società controllante Exor, per il periodo 1 gennaio-30 giugno 2020, che ha evidenziato un rosso di 19 milioni negli ultimi sei mesi per il club bianconero. A questi si devono aggiungere i 50 milioni di perdita relativi alla semestrale della Juventus al 31 dicembre 2019: -69 milioni in totale. Una cifra ancora non ufficiale, da approvare nel dettaglio durante il prossimo Cda societario in programma il 18 settembre. Nell'occasione ci potranno essere alcune compensazioni in grado di correggere la cifra, ma l'ordine di grandezza rimarrà comunque vicino ai 70 milioni di euro.
Le cause del deficit
Da sottolineare che la holding finanziaria Exor l'anno scorso ha sostenuto un aumento di capitale sociale da 300 milioni a sostegno del piano di sviluppo della Juve relativo al quinquennio 2019-2024. Inoltre, l'accordo sugli ingaggi ha permesso ai bianconeri di non iscrivere in questo bilancio 90 milioni di stipendi posticipati, altrimenti la perdita sarebbe risultata ancora più elevata. Allora cosa spiega il deficit della Juve? La maggiorazione dei costi relativi alla campagna acquisti dell'estate scorsa ha avuto un impatto significativo, così come la perdita di ricavi condizionati dal coronavirus. Ma pesano anche i risultati sportivi: la sola eliminazione agli ottavi di Champions per mano del Lione è costata alla Juventus circa 20 milioni tra incassi e premi Uefa mancati. Il club aveva chiuso in rosso anche il bilancio 2018-19: allora la perdita era stata di 40 milioni.