Serie A, l'ordine di Rizzoli agli arbitri: basta rigorini e meno interventi Var

Serie A
Lorenzo Fontani

Lorenzo Fontani

Chiare indicazioni del designatore Rizzoli agli arbitri alla vigilia della nuova stagione di Serie A: basta rigorini per falli di mano chiaramente incolpevoli, maggiore attenzione sulla dinamica dei contatti (non tutti sono uguali) e meno interventi Var. E intanto è pronto un nuovo ruolo per Gianluca Rocchi, uscito dall'organico arbitrale al termine della passata stagione per limite di età

SERIE A, LE PROBABILI FORMAZIONI

Sarà del palermitano Abisso il primo fischio della nuova stagione. Quella della riunificazione tra A e B, per gli arbitri, e quella di un sudoku non facile per il designatore Rizzoli, confermato ma anche nuovo: ripartirà infatti da zero nel conteggio dei 4 mandati. Non facile perché ogni weekend dovrà ruotare ben 48 arbitri su 20 gare, e il rischio di averne fermi e scontenti aumenterà, tanto più che per ora di Var in B non se ne parla. Con la maggiore possibilità di scelta però dovrebbe aumentare - o almeno si spera - anche la qualità. A cominciare dalla nota dolente della scorsa stagione: il boom dei calci di rigore concessi. 186, quasi uno ogni due partite, solo parzialmente giustificati dal post-lockdown (senza pubblico è più facile lasciarsi suggestionare dal campo) e dall'indole delle squadre italiane, popolate da molti difensori fallosi e attaccanti maliziosi. L'ordine partito da Rizzoli è chiaro: basta col feticcio del "contatto". Se a cercarlo è l'attaccante il rigore non va concesso (vedi ad esempio il rigore concesso a Kulusevski per il contatto con Koulibaly in Parma-Napoli) e, nei casi più eclatanti, tolto. Ma attenzione, un intervento Var ogni due partite è troppo, da qui la parola d'ordine, facile da dire, meno da applicare: arbitrare meglio, intervenire meno. 

Basta 'rigorini' per i falli di mano

E nell'arbitrare meglio rientra anche interpretare meglio i falli di mano: punire difensori chiaramente incolpevoli come ad esempio De Roon in Juventus-Atalanta non ha senso, la dinamica del gesto deve essere capita. Occhio poi ai tocchi di mano in attacco, quelli che determinano l'annullamento di un gol anche se del tutto fortuiti: tra il tocco e il gol dovrà esserci "immediatezza", cioè un legame stretto sia temporale che di causa-effetto. Per fare due esempi: gol come quello di Ibrahimovic alla Fiorentina dovranno essere convalidati, mentre gol come quello di Veretout alla Samp no, perché la deviazione di braccio del compagno diventa di fatto un assist. Ci sarà bisogno di attenzione, e di giusta comunicazione, anche nel confronto con i club. A questo potrebbe pensare Rocchi, che non è entrato nella commissione arbitrale ma che su ispirazione di Gravina potrebbe avere un ruolo meno tecnico e più istituzionale.

piccinini juve

approfondimento

Serie A, gli arbitri della prima giornata