L’amministratore delegato ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione di Pedro: "Con Fonseca abbiamo cominciato un progetto. Siamo contenti che Dzeko sia il nostro capitano, è sempre stata la nostra idea. Sconfitta a tavolino? È stato un errore in buona fede, abbiamo il diritto di difenderci"
"L’arrivo di Pedro serve anche a dare alla squadra lo spirito vincente e ad importare quei valori che gli hanno fatto fare una carriera così importante": così ha esordito Guido Fienga, amministratore delegato della Roma, introducendo lo spagnolo che è stato presentato in conferenza stampa. È stata un’occasione per allontanare le voci degli ultimi giorni e ribadire le basi di un progetto tecnico in cui Fonseca gioca un ruolo centrale: "Non è mai stato e non è un tema aperto per la società. È partito un progetto con lui. Non capisco perché se ne sia parlato. Per quanto riguarda il direttore sportivo, al momento è una posizione vacante e sarà da far ricoprire quanto prima ad una persona competente e vicina al progetto del club. Ho sentito fare il nome di Paratici ed è irrispettoso nei confronti suoi e della Juventus, è il dirigente di un nostro avversario e tale resta. Anzi, speriamo di batterlo domenica".
Dzeko e la sconfitta a tavolino
Fienga ha parlato anche di Edin Dzeko, che per diverso tempo è parso sul punto di passare alla Juventus se Milik fosse arrivato alla Roma. "È il nostro capitano, siamo felici che lo sia e che resti così. Conosciamo il valore e la professionalità, se domenica entrerà in campo farà il suo massimo. Magari questi rumors gli daranno qualche motivazione in più. La Roma ha sempre avuto un’idea e quella è rimasta" ha detto l’amministratore delegato. Che ha discusso anche della sconfitta a tavolino: "L’episodio è chiaramente basato su un errore fatto da noi in buona fede e non ha arrecato alcun vantaggio alla Roma, perché non abbiamo inserito nessun giocatore non tesserato com’era accaduto al Sassuolo. Sulla base di questo, riteniamo di avere il diritto di poterci difendere. Sentire che il presidente della Corte d’Appello Federale si sia già espresso, ironizzando anche sulla questione, non ci fa piacere perché compromette il diritto della difesa. Dire che non abbiamo chance è come assimilare l’errore al dolo e non è così. Speriamo che il giudizio futuro sia fatto in serenità in indipendenza, con lo stesso rispetto che noi rivolgiamo agli organi federali".
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Pedro si presenta: "Torniamo in Champions"
Ambizione e voglia di vincere: Pedro non le nasconde, al momento della sua presentazione. "La squadra è buona, con tanti giovani, ma è anche un progetto a lungo termine con giocatori esperti come Dzeko e Mkhitaryan. La speranza è raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati, il primo è tornare a giocare la Champions League, credo che sia il traguardo minimo perché abbiamo una rosa perfettamente in grado di farcela. Ovviamente è presto per certe valutazioni, però penso che sia così. Affrontai la Roma quando ero al Chelsea, era molto forte. Vogliamo creare una mentalità vincente. Il mio ruolo? Dietro la punta, ma mi adatterò dove vorrà Fonseca" sono le prime parole dello spagnolo. Che poi lancia subito la sfida alla Juve: "Possiamo batterli, dobbiamo essere molto compatti per raggiungere un livello collettivo molto alto. Ci sono stimoli in più perché si affronta la squadra campione in carica e vogliamo giocarcela alla pari con le più forti, in Italia e in Europa. Dzeko? L’ho visto contento, è un giocatore straordinario e sono molto contento che resti: gente come lui aiuta a raggiungere gli obiettivi. Spero che domenica faccia una grande partita".