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Serie A e covid, Galliani: "Applichiamo norma Uefa o crolla tutto"

Serie A

L'appello dell'amministratore delegato del Monza, che in passato ha anche ricoperto il ruolo di Presidente della Lega Serie A: "Se si ferma il campionato si ferma tutto. Mettiamo da parte egoismi. Il comportamento del Milan è stato esemplare"

"Senza polemiche e senza dare giudizi, se vogliamo il bene del calcio dobbiamo applicare le normative della Uefa: se hai 13 giocatori, devi giocare". Lo ha detto l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani, parlando della Serie A messa a rischio negli ultimi giorni dall’interpretazione delle norme: "Tutti dobbiamo fare in modo di portare avanti la stagione, se ogni volta che ci sono uno o due calciatori positivo non si gioca, è chiaro che il campionato è a rischio. Esemplare è stato il comportamento del Milan: ha perso per il Covid il suo giocatore più rappresentativo, Ibrahimovic, e gioca con un ragazzo di 19 anni, Colombo. La vita continua ed è primo in classifica".

"Mettere da parte egoismi, altrimenti salta tutto"

Alla luce della sua esperienza in Lega calcio, dove debuttò nel 1975 proprio come rappresentante del Monza, "da vecchio saggio del pallone dico che bisogna mettere da parte gli egoismi personali e cercare salvare la baracca. Non voglio fare polemiche. Ma siccome dobbiamo convivere con il coronavirus - prosegue Galliani -, se ci fermiamo ogni volta che ci sono due positivi, siamo finiti. Si ferma il campionato e si ferma tutto. Bisogna avere lungimiranza. Altrimenti crolla tutto. Lo sport deve difendersi e andare avanti. L'alternativa è smettere tutti e chissà cosa succede".

La legge ‘blocca Tar’

Nell'estate 2003 Galliani, di fronte al caos per i ricorsi amministrativi di varie squadre, in veste di presidente di Lega, con i presidenti di Coni e Federcalcio, Gianni Petrucci e Franco Carraro, volò in Sardegna dall'allora premier Silvio Berlusconi per convincerlo a varare la legge 'blocca Tar'. "Abbiamo salvato il calcio quella volta", ricorda l'ad del Monza, che giudica "molto saggia" l'idea avanzata da più parti di centralizzare i controlli dell'autorità sanitaria per evitare che a livello locale le varie Asl abbiano approcci diversi alla gestione della quarantena delle squadre.