Juve, Pirlo: "Da allenatore c'è più stress. Guardiola e Ronaldo sono degli esempi"

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L'allenatore della Juventus ha parlato della sua nuova vita in panchina in un’intervista rilasciata alla UEFA: "In campo dirigevo il gioco e decidevo alcuni momenti con le mie giocate, ora posso solo dare indicazioni. Voglio proporre sempre un gioco offensivo". Poi su Guardiola: "È il modello da seguire per chi inizia ad allenare"

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Dal campo alla panchina, con idee chiare e obiettivi ben precisi. Tanti gli argomenti trattati da Andrea Pirlo, che alla UEFA ha raccontato la sua nuova vita da allenatore della Juventus. "Negli ultimi anni ho studiato - ha detto l’ex centrocampista - questa passione in me cresceva sempre più e il passo verso la panchina è stato automatico. Ho avuto la fortuna di avere molti grandi allenatori, da Lucescu che mi ha allenato a inizio carriera ed è stato un maestro a tanti altri come Lippi, Ancelotti, Conte e lo stesso Allegri. Sono dei top mondiali e cercherò di prendere qualcosa da ognuno di loro. Da quando faccio l’allenatore mi rendo conto che in panchina c’è più stress: in campo comandavo io, dirigevo il pallone, mentre qui posso soltanto dare delle indicazioni e sono gli altri a giocare. Il mio tipo di gioco mi permetteva di decidere alcune situazioni in campo, adesso lo posso fare solo dall’esterno". Poi elogia Pep Guardiola: "È un esempio per chiunque. Fin dalle giovanili al Barcellona ha dimostrato di essere uno dei migliori, si è poi confermato in prima squadra. È il modello da seguire per chi inizia questa carriera e ambisce ad un calcio propositivo".

L'esempio di CR7 e il ruolo dei senatori

In squadra Pirlo può contare su Cristiano Ronaldo: "Vederlo allenare nel modo in cui lo fa è bello, fa enormemente piacere a me ma anche alla squadra. È un simbolo del calcio mondiale e a 35 anni lavora ancora come un ragazzino: è un esempio per tutti". Non solo CR7, alla Juventus l'allenatore ha ritrovato anche alcuni suo ex compagni: "Ho trovato grande disponibilità da parte di tutti i giocatori con più esperienza - ha proseguito -, nel giro di poche ore hanno capito qual è il mio ruolo e mi possono aiutare molto: sanno cosa vuol dire giocare nella Juventus, vincere e lavorare con me. Quest'anno ci sono anche giocatori giovani e di qualità. Quando finisce un ciclo è giusto ripartire dai giovani, noi siamo riusciti ad acquistarli e speriamo che possano diventare dei grandi campioni come chi li ha preceduti".

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La Champions e gli obiettivi

In chiusura l'allenatore bianconero ha parlato degli obiettivi da perseguire e inevitabilmente ha anche detto la sua sulla Champions League. "L’obiettivo è quello di proporre sempre un gioco offensivo - ha concluso Pirlo - vogliamo essere padroni del campo e imporre il nostro gioco in ogni stadio. La Champions? Tutte le squadre sono forti, bisogna affrontare ogni gara al massimo perché non c’è la possibilità di sbagliare. È una competizione dura che dipende anche dai momenti: quello di marzo è sempre stato il periodo più difficile, alcune squadre a quel punto non hanno ancora trovato il ritmo. E c'è anche da considerare che bisogna essere un po' fortunati con il sorteggio".

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