Due sconfitte nelle prime quattro giornate per la squadra di Inzaghi che arriva al debutto in Champions con tanti interrogativi
Partiva proprio in questi giorni un anno fa la cavalcata della Lazio, che pareva inarrestabile. Dopo il 3-3 contro l'Atalanta, l'Aquila volò veloce portando a casa 16 vittorie e 2 pareggi in 18 partite, fino al 2-0 con il Bologna il 29 febbraio. Poi, il lockdown, la luce che si è spenta e non si è più riaccesa. Le 6 sconfitte che pure non le hanno negato un posto in Champions, quel traguardo tanto voluto, inseguito per 13 anni e che da martedì, contro il Dortmund, è da onorare. Ma i ko in questo avvio di campionato sono già 2 con 7 gol subiti tra la stessa Atalanta e la Samp.
Gli infortuni
La costante dall'inizio della crisi è sicuramente rappresentata dal numero impressionante di infortuni, che erano arrivati lo scorso campionato a comporre una formazione, da Lulic a Lucas Leiva, solo per citarne alcuni. Anche contro la Samp l'emergenza si estendeva dalla difesa, con le assenze di Luiz Felipe, Radu e Bastos, agli esterni con Parolo fuori ruolo al posto dell'infortunato Lazzari fino all'attacco con l'assenza dello squalificato Immobile.
I nuovi in ritardo
I nuovi acquisti sono arrivati in ritardo, Muriqi anche causa Covid, Pereira e Hoedt hanno cominciato a lavorare con i compagni di fatto solo durante la sosta e inevitabilmente i tempi d'inserimento si allungano, soprattutto in una situazione fisica d'insieme già precaria. Con una partita ogni 3 giorni e un ricambio relativo, spetterà a Inzaghi trovare nuove soluzioni e infondere energie, nell'anno anche per lui più difficile, essendo il quinto, in scadenza di contratto e in attesa di discutere il rinnovo. Anche se a volte basta cominciare, recuperare uomini, vincere. E poi capita anche che l'Aquila riparta forte, come un anno fa.