Figc, il protocollo anti Covid aggiornato: cosa cambia
Sì ai test antigenici rapidi al posto di quelli molecolari. Gestione dei casi e rientro in gruppo dei giocatori positivi. Il protocollo vale per partite e allenamenti di Serie A, B e C maschile, Serie A femminile e arbitri. Ecco cosa prevede
LE NOVITA' AI RAGGI X - CORONAVIRUS, DATI E NEWS IN TEMPO REALE
A CHI SI RIVOLGE - L'aggiornamento dei "protocolli per allenamenti e partite per le squadre di calcio" della Figc del 30 ottobre regola i comportamenti dei club professionistici di Serie A, B e C, della Serie A femminile e degli arbitri per la stagione 2020-21.
SERIE A, I GIOCATORI POSITIVI AL VIRUS SQUADRA PER SQUADRA
PERCHÈ UN AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO? - Come spiegato all'inizio del documento, il protocollo aggiornato intende fornire chiarimenti a seguito della emanazione degli ultimi Dpcm, delle Ordinanze e delle Circolari del Ministero della Salute, nonché sulla base dei dati epidemiologici aggiornati e delle nuove acquisizioni scientifiche.
NUOVO DPCM, LE FAQ SULLO SPORT DEL MINISTERO
LE NOVITÀ - I temi più importanti dal punto di vista applicativo sono tre:
- Test antigenici rapidi
- Gestione dei casi di accertata positività
- Isolamento e quarantena
1. TEST ANTIGENICI RAPIDI - In alternativa ai tradizionali tamponi molecolari PCR, possono essere utilizzati anche i test antigenici (quantitativi con immunofluorescenza) - il cosiddetto test rapido - sia per i test di routine previsti nelle 48 ore antecedenti le partite, sia per quelli richiesti nel giorno partita per i Gruppi Squadra con positività documentate, nonché nel monitoraggio con tamponi ogni 48 ore, previsto dal protocollo, in caso di isolamento fiduciario.
POSITIVITÀ - Ovviamente, laddove il test antigenico rapido dia esito positivo conclamato, l’atleta dovrà essere considerato un "contagio", e andrà posto in isolamento/quarantena senza poter essere schierato in campo.
DEBOLMENTE POSITIVO, COSA FARE? - Il provvedimento (isolamento/quarantena e stop all'attività) dovrà essere adottato anche nel caso di un test antigenico debolmente positivo, a meno di una conferma di "negatività" ottenuta con test molecolare classico PCR, almeno 4 ore prima dall’inizio della partita.
COSTI - Nel protocollo si ricorda che l'approvvigionamento dei test per le persone interessate "non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese", e si intende esclusivamente a carico delle singole società.
2. GESTIONE DEI CASI DI ACCERTATA POSITIVITÀ - In questa situazione, il proseguimento degli allenamenti per tutto il Gruppo Squadra è soggetto all’esecuzione di test molecolari o antigenici quantitativi, come sopra indicato, ogni 48 ore per tutto il periodo di isolamento, oltre ad esami sierologici da effettuarsi la prima volta all’accertata positività e da ripetersi dopo dieci giorni. Il Gruppo Squadra è comunque posto in isolamento fiduciario e nessun componente potrà avere contatti esterni.
PER POTER GIOCARE - Unitamente all’isolamento del soggetto interessato, è prevista l’esecuzione dei test per il Gruppo Squadra (anche con Test antigenico rapido) il giorno della gara programmata a seguito dell’accertamento del caso di positività, in modo da ottenere i risultati dell’ultimo tampone entro 4 ore per consentire l’accesso allo stadio, con la disputa della partita solo ai soggetti risultati negativi al test.
Al termine della gara, tutto il Gruppo Squadra che ha avuto contatti stretti con il caso confermato riprende il periodo di quarantena fino al termine previsto.
RITORNO ALL'ATTIVITÀ DEGLI EX POSITIVI - Infine, una precisazione: la gradualità di ritorno dell’atleta agli allenamenti/competizioni dovrà essere valutata dal Responsabile Sanitario del club in relazione al quadro clinico di riferimento (decorso della malattia, test di laboratorio, risultati degli accertamenti previsti per il rilascio della nuova certificazione di idoneità agonistica), e al contesto e alla durata dell’interruzione dell’attività dovuta alla malattia.
3. ISOLAMENTO E QUARANTENA - Terza area: quando potrà rientrare un giocatore testato positivo? Ecco i vari scenari.
POSITIVI ASINTOMATICI - Le persone asintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo. In breve: 10 giorni + test negativo.
POSITIVI SINTOMATICI - Possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia - cioè perdita del senso dell'olfatto e del gusto o alterazione del gusto - che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi. In breve: 10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test negativo
POSITIVI A LUNGO TERMINE - Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. In breve: 21 giorni di cui almeno 7 senza sintomi