Verona, Silvestri: "I rigori li studio con mia moglie. Vi spiego come ho 'provocato' Ibra"

Serie A

Il portiere del Verona si è raccontato a "Campo Aperto" su Sky Sport 24: "Mi hanno insegnato a cogliere lo sguardo di chi calcia. E vi spiego come ho 'provocato' Ibra. La convocazione in Nazionale è stato un momento emozionante. Donnarumma è il più forte in Serie A, gioca con una serenità incredibile per la sua età"

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Il Verona che ha ottenuto il pareggio a San Siro ha evidenziato ancora una volta le qualità di Marco Silvestri. Il portiere è uno dei segreti della difesa meno battuta del campionato (solo 5 reti concesse) e le sue prestazioni sono state premiate dalla convocazione in Nazionale. Tra le qualità migliori, c’è senz’altro quella di saper parare i rigori. Nell'ultima gara di Serie A contro il Milan, Silvestri non ha parato il calcio di rigore battuto da Zlatan Ibrahimovic, ma ha indotto lo svedese all'errore 'provocandolo' con delle frasi ("L'ultimo lo hai sbagliato, vero?") prima del tiro. Il portiere ha raccontato l'episodio nel corso di una lunga intervista concessa in esclusiva a "Campo Aperto" su Sky Sport 24: "Gli ho detto quella frase due volte per indurlo a non calciare nuovamente nello stesso punto - ha spiegato Silvestri -, perché se avesse tirato lì, secondo me avrebbe fatto gol. Lui non mi ha mai guardato negli occhi. Prima di farlo, ci ho pensato un attimo. Poi mi sono detto: 'Ma sì, glielo dico, tanto non ho niente da perdere'. Non era una cosa studiata, mi è venuta in maniera abbastanza istintiva. L'ho visto molto concentrato e ho pensato di provare a dirgli qualcosa, in modo che lo tirasse dove gli piace di più, ovvero forte alla mia destra. Se lo avesse tirato alto alla mia sinistra, non lo avrei parato mai".

Il metodo-Silvestri

Silvestri ha poi spiegato qual è il metodo seguito per parare così tanti rigori. Ed ecco la preparazione speciale. "Li guardo sul divano con mia moglie, mi ascolta mentre penso ad alta voce. La prima cosa che mi hanno insegnato è guardare gli occhi di chi lo calcia, perché spesso l'angolo che si battezza è quello. Lei mi ha detto della chiamata dell’Italia: è stato un bel momento, è qualcosa che sognavo ed è stato emozionante". Silvestri ha poi proseguito parlando del suo rendimento: "Penso di saper parare bene, con i piedi non mi invento nulla perché non ho una grande qualità. Prendo pochi rischi". Intanto però è entrato nella storia del Verona come il portiere meno battuto con 20 clean sheet: "Conta la squadra per questo tipo di crescita. Alla fine è il gruppo che fa la differenza. Nella partita con il Milan, ad esempio, loro hanno avuto tante occasioni, era normale che prima o poi prendessimo gol: quindi meno possibilità si danno agli avversari e più è facile chiudere a porta imbattuta".

Silvestri e il cane Cookie

Una carriera "particolare"

Silvestri ha compiuto 29 anni a marzo e soltanto di recente si è parlato di lui ad alti livelli. Sotto quest'aspetto ha contribuito anche una carriera che lo stesso portiere ha definito "particolare": "Perché ho ricevuto la prima convocazione in Nazionale soltanto a 29 anni? Sono andato via giovane dall'Italia, avevo appena esordito in Serie A e sono andato in Inghilterra (al Leeds, ndr). Sono tornato abbastanza maturo, ma mi sono trovato a fare il secondo tutto l'anno. Poi sono ripartito dalla Serie B col Verona ed è successo tutto questo. Non so se ho sbagliato ad andare all'estero, forse non ero pronto prima a giocare in Serie A e con gli anni lo sono diventato".

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I modelli da seguire e la passione per i videogames

Il portiere del Verona ha poi individuato i colleghi più forti: "Donnarumma è un portiere eccezionale, spesso ci si dimentica che è del 1999. Ha una serenità incredibile. È molto serio, un gran lavoratore, sembra che giochi da vent'anni nel Milan ed è forte in tutto. Penso sia il migliore della Serie A. Handanovic è straordinario, avrà avuto un piccolo calo ma si può prendere ad esempio qualsiasi cosa faccia, ha tutto. Gli chiesi come faceva quella tranquillità a giocare la palla con i piedi come vuole Conte, mi ha risposto che il lavoro ti migliora e ti toglie la paura". Il Verona invece ha un altro tipo di filosofia alla base del proprio gioco: "Juric non crede che dobbiamo rischiare costruendo troppo da dietro, perché sono errori che non possiamo permetterci in partita". E, a proposito di giochi, in chiusura Silvestri ha parlato della sua passione per i videogames, che lo ha portato a costruirsi in casa una postazione particolarissima: "Con la famiglia, la bimba e il cane Cooky, in realtà non ho moltissimo tempo. Ma mi piacciono molto i videogiochi e durante il giorno una mezz'ora riesco a ritagliarmela".

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