
Napoli-Milan, Gattuso sfida Ibrahimovic: che fine hanno fatto i loro compagni rossoneri?
I due si ritrovano di fronte da avversari dopo che hanno condiviso lo spogliatoio, da compagni di squadra, fino al 2012. La loro ultima presenza insieme, entrambi in campo per 90 minuti, è il 2-1 sul Novara che chiuse un ciclo: tanti senatori si ritirarono, compreso Gattuso, mentre Ibra andò poi al Psg. Che fine hanno fatto i compagni rossoneri di allora?

GATTUSO VS IBRAHIMOVIC. La prima volta che si sono affrontati, con Gattuso nelle vesti di allenatore, è finita con un pareggio per 2-2. Ma i due sono stati compagni di squadra nella stagione 2010-11 e in quella successiva. Da allora uno è diventato mister e oggi guida il Napoli, mentre lo svedese continua a incantare in campo nella sua avventura-bis in rossonero. E gli altri di quell'annata che fine hanno fatto? Scopriamolo, partendo dai titolari e panchinari di Milan-Novara del 13 maggio 2012, l'ultima partita giocata insieme...

MARCO AMELIA. Tra i pali c'era lui, protagonista in quella stagione di 14 presenze totali. La sua esperienza è andata avanti fino al 2014, quando ha intrapreso una serie di avventure tra campionati minori e quella in Premier con il Chelsea. Nel 2017 è arrivato il ritiro e successivamente è diventato allenatore. Ha cominciato guidando la Lupa Roma, mentre l'ultima esperienza è quella con la Vastese in D, terminata a gennaio.

GIANLUCA ZAMBROTTA. Anche il terzino campione del mondo giocò i 90 minuti di quel Milan-Novara. È stata la sua ultima gara con i rossoneri, prima di fermarsi per un anno e iniziare una brevissima avventura con il Chiasso. Con lo stesso club svizzero ha inaugurato il nuovo ruolo di allenatore. In panchina l'ultima esperienza è quella da vice allenatore allo Jiangsu fino al 2018, mentre attualmente è Consigliere Federale per l’AIC e Ambasciatore UEFA per Euro 2020.

PHILIPPE MEXES. Altro titolare di quel match fu il francese, alla 24^ presenza stagionale nel suo primo anno in rossonero. Con la maglia del Milan ha chiuso la sua carriera nel 2016 e da allora ha deciso di dedicarsi alla famiglia.

MARIO YEPES. Al fianco di Mexes quel pomeriggio giocò il colombiano. Con i rossoneri ha continuato fino al 2013, prima di un'annata all'Atalanta e l'epilogo della carriera con la maglia del San Lorenzo. Appesi gli scarpini al chiodo, è diventato subito allenatore del Deportivo Calì. Oggi è nello stesso club, ma nelle vesti di assistente del mister.

DJAMEL MESBAH. Come terzino sinistro fu impiegato l'algerino, arrivato al Milan nel mercato di riparazione. Nel gennaio del 2014, però, si è poi chiusa la sua avventura in rossonero e successivamente ha vestito le maglie di Parma, Livorno, Sampdoria, Crotone, Losanna e Etoile Courage, con la quale ha iniziato a imparare a fare l'allenatore. Ruolo che ha interpretato ufficialmente dal 2019, con l'Al Fujairah, squadra degli Emirati Arabi.

CLARENCE SEEDORF. Milan-Novara rappresentò l'epilogo della carriera rossonera anche per l'olandese, in campo per tutti i 90 minuti. Dopo ha giocato un anno con il Botafogo, prima di appendere gli scarpini al chiodo e diventare allenatore, cominciando la sua nuova esperienza proprio con i rossoneri. Poi ha guidato lo Shenzhen, il Deportivo La Coruna e il Camerun, mentre attualmente è senza squadra.

ALBERTO AQUILANI. Da un allenatore a un altro. C'era il centrocampista romano quel giorno a completare il reparto con Seedorf e Gattuso, ultima sua presenza con il Milan prima del passaggio alla Fiorentina. Dopo i viola ha giocato anche con Sporting Lisbona, Pescara, Sassuolo e Las Palmas, ma è con la società toscana che ha cominciato la sua esperienza da mister dopo il ritiro del 2019. Oggi, infatti, è l'allenatore della Primavera.

ANTONIO CASSANO. Quei 67 minuti raccolti in campo quel pomeriggio furono gli ultimi in rossonero per l'attaccante, partner di Ibrahimovic nel duo offensivo. Da lì il passaggio sull'altra sponda di Milano, quella nerazzurra, prima del trasferimento al Parma, alla Samp (per un ritorno di un anno e mezzo) e al Verona, dove non ha fatto in tempo a scendere in campo. Ritiratosi nel 2018, oggi sogna un futuro da direttore sportivo.

MATHIEU FLAMINI. Il centrocampisto, in quel Milan-Novara, entrò in campo dopo appena 11 minuti e fu solo la sua seconda presenza in stagione, sufficiente comunque per segnare nella ripresa il gol del momentaneo pari. Dopo un'altra stagione in rossonero, è tornato all'Arsenal e poi ha giocato per Crystal Palace e Getafe. Oggi si è ritirato, anche se qualche club prova a tentarlo, e da qualche anno ha dato una svolta imprenditoriale e green alla sua vita: è, infatti, il co-fondatore della GFBiochemicals, una società che produce acido levulinico.

FILIPPO INZAGHI. Destino simile quel giorno per SuperPippo, mandato in campo a metà ripresa e a segno all'82' per il gol della rimonta e, soprattutto, per l'ultima volta in carriera. Sempre con i rossoneri ha cominciato la sua carriera da allenatore, partendo dalle giovanili fino alla prima squadra. Poi ha guidato Venezia e Bologna, mentre oggi è il mister del Benevento.

ALESSANDRO NESTA. Un altro protagonista quel giorno a gara in corso diventato poi allenatore. È il percorso comune tra Inzaghi e Nesta, quest'ultimo volato prima al Montreal Impact e dopo al Chennaiyin per chiudere la carriera. Poi il ruolo di mister, dal debutto sulla panchina del Miami alla successiva esperienza al Perugia. Dal luglio 2019 guida il Frosinone.

ANTONIO NOCERINO. In quel Milan-Novara rimase in panchina tutta la partita, ma fu un'annata indimenticabile per lui, condita da 11 gol in 48 presenze. In rossonero ci è rimasto fino al gennaio del 2014, quando è stato ceduto al West Ham. Dopo la Premier ha vissuto altre esperienze con Torino, Parma, Orlando City e Benevento. Ritiratosi lo scorso gennaio, è tornato all'Orlando City nelle vesti di allenatore dell'Under 15 e assistente allenatore dell'U-17.

ROBINHO. 90 minuti in panchina anche per il brasiliano. La sua avventura in rossonero, invece, è continuata fino all'estate del 2014, momento in cui è stato ceduto al Santos. Dopo altre esperienze tra Brasile, Cina e Turchia, è tornato nel club bianconero a ottobre ma il suo contratto è stato risolto pochi giorni dopo.

ALEXANDRE PATO. Un altro attaccante in panchina contro il Novara e ancora oggi, comunque, in attività. Nessuno ha più ritrovato il talento del "papero", ceduto dai rossoneri nel gennaio 2013 al Corinthians. Esperienza fallite, come le successive con le maglie di Sao Paulo, Chelsea, Villarreal e Tianjin Tianhai. Attualmente è svincolato.

URBY EMANUELSON. Tanti rimasero ‘esclusi’ per la passerella di fine stagione contro il Novara, ma furono tra i protagonisti principali della stagione rossonera. Come il terzino olandese, il terzo più utilizzato dell’intera rosa con 42 presenze complessive. Dopo altri due anni con il Milan (con in mezzo sei mesi di prestito al Fulham) ha proseguito la sua carriera in Italia, vestendo le maglie di Roma, Atalanta e Verona, ma dal 2017 è tornato in patria, all’Utrecht.

CHRISTIAN ABBIATI. Assente quel pomeriggio, ma portiere titolare per quasi tutta la stagione. L’estremo difensore ha chiuso proprio con i rossoneri la carriera, ritirandosi nel 2016, e dopo un anno di pausa, è tornato nel club – legato alla nuova proprietà cinese – per assumere il ruolo di team manager per una sola annata.

IGNAZIO ABATE. 40 presenze complessive quell’anno per il terzino destro che, da allora, non ha più cambiato squadra. Il suo contratto con il club è scaduto nel 2019, ma Abate non ha firmato per nessun altro club. Oggi, infatti, resta svincolato.

THIAGO SILVA. Quel Milan-Novara, seppure senza giocare, rappresentò l’epilogo dell’avventura in rossonero anche per il difensore brasiliano. Trasferitosi al Psg insieme a Ibrahimovic, è rimasto a Parigi fino a quest’estate quando, dopo la sconfitta nella finale di Champions e la fine del suo contratto con i francesi, è stato acquistato a parametro zero dal Chelsea.

MARK VAN BOMMEL. Quel giorno segnò l’addio al Milan anche per il centrocampista olandese. Il suo fu un ritorno a casa, nel ‘suo’ Psv Eindhoven, per l’ultima stagione da professionista. Proprio con la formazione olandese (iniziando dalla Primavera e poi in prima squadra) è diventato ufficialmente allenatore, dopo aver assunto il ruolo di vice nell’Olanda U17, nell’Arabia Saudita e nell’Australia. Il suo rapporto con il Psv si è interrotto nel dicembre 2019.

MASSIMO AMBROSINI. Al contrario di suoi tanti compagni della stessa generazione, l’avventura del centrocampista – in tribuna per Milan-Novara, ma autore di 31 presenze in quella stagione – in rossonero è continuata ancora per un anno. Poi si è arrivati all’addio e al passaggio alla Fiorentina con la quale, dopo appena un campionato, ha appeso gli scarpini al chiodo. Dopo il ritiro è diventato uno dei talent di Sky Sport ed è, dalla stagione 2018-19, il Capodelegazione della Nazionale Under 21.

DANIELE BONERA. La sfida del San Paolo vedrà protagonista un altro ex compagno di Gattuso e Ibrahimovic: sarà lui, infatti, a sostituire in panchina Pioli e Murelli, entrambi positivi al coronavirus. Un infortunio lo estromise quel giorno dalla sfida contro il Novara, ma il difensore chiuse la stagione con 20 presenze in totale. La sua esperienza in rossonera si è conclusa nel 2015, quando si è trasferito al Villarreal con la quale ha chiuso la carriera. Oggi è un assistente tecnico nello staff di Pioli.

STEPHAN EL SHAARAWY. Non fu coinvolto in Milan-Novara, ma fu quello l’anno in cui emerse ad alti livelli il talento del Faraone. In rossonero è poi rimasto fino al 2015, quando è stato ceduto al Monaco. Tornato in Italia, alla Roma, dall’estate del 2019 gioca con i cinesi dello Shanghai Shenhua, ma presto potrebbe ritrovare la Serie A.

LUCA ANTONINI. 27 partite complessive in quella stagione per il terzino, in tribuna in occasione della giornata conclusiva del campionato. Dal Milan se ne è poi andato l’anno successivo, vestendo in serie le maglie di Genoa, Ascoli, Livorno e Prato. Con quest’ultimi, nel 2015-16, ha disputato l’ultima annata della sua carriera prima del ritiro. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, però, non ha abbandonato il mondo del calcio: è diventato, infatti, un procuratore.

SULLEY MUNTARI. Il centrocampista arrivò nel mercato di gennaio e in sei mesi raccolse 14 presenze, restando però fuori contro il Novara. È rimasto al Milan fino al 2015, prima di volare in Arabia per giocare con l’Ittihad. Tornato in Italia al Pescara, dopo appena sei mesi ha deciso di provare l’esperienza in Spagna. Deportivo La Coruna e Albacete le sue ultime squadre, mentre attualmente è vicino a unirsi ai ghanesi dell’Asante Kotoko.

MAXI LOPEZ. Anche l’attaccante argentino approdò in rossonero nel mercato di riparazione ma, nonostante un ottimo impatto, il suo riscatto non fu mai esercitato e sei mesi dopo fece il viaggio di ritorno verso Catania. Da allora ha vestito le maglie di Sampdoria, Chievo, Torino, Udinese, Vasco da Gama, Crotone e Sambenedettese, con la quale gioca da quest’estate.

TAYE TAIWO. Il terzino non ha certamente lasciato un gran ricordo dalle parti di Milano. Con i rossoneri disputò, infatti, solo i primi sei mesi di quella stagione, prima di essere ceduto in prestito al Qpr e cominciare il suo lungo giro per l’Europa. Dopo aver risolto il suo contratto con il Rovaniemi, ha deciso di provare l’avventura oltreoceano e a ottobre ha firmato per gli statunitensi del Palm Beach Stars.

MATTIA DE SCIGLIO. L’azzurro era allora un giovane in rampa di lancio, alle prese con i primi gettoni da professionista in Serie A. Cinque presenze tra campionato e Champions nell’anno del debutto, poi ha disputato altre cinque stagioni al Milan prima di essere ceduto alla Juventus. Quest’anno gioca in prestito al Lione.

MASSIMILIANO ALLEGRI. A guidare la squadra dalla panchina c’era il mister toscano, reduce dalla vittoria del suo primo Scudetto. Quell’anno ottenne un secondo posto, poi è stato esonerato nel gennaio del 2014. Dopo qualche mese di pausa è stato assunto dalla Juventus, squadra che ha allenato fino al 2018-19 vincendo sempre il tricolore. Oggi è senza squadra.