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Pirlo dopo Juventus Torino: "Più bello vincere il derby da allenatore"

JUVENTUS
©Getty

L'allenatore bianconero dopo la vittoria nel derby contro il Torino: "Dalla panchina è più faticoso, ma è una sensazione ancora più bella. Nel primo tempo siamo stati poco aggressivi e la partita si è complicata, nella ripresa ci abbiamo messo tanto cuore ma dovevamo essere più precisi nel palleggio. Primi 4 mesi? Sono soddisfatto della gestione del gioco, ma una squadra come la Juve non può giocare con poca voglia e personalità come accaduto alcune volte"

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La Juventus vince in rimonta il derby, battendo il Torino per 2-1. N'Koulou spaventa i bianconeri, nel finale McKennie e Bonucci firmano il sorpasso bianconero con due gol di testa. Questo il commento di Andrea Pirlo, che vince un altro derby in panchina a 6 anni di distanza da quello vinto in campo con un suo gol, sempre negli ultimi minuti: "Da allenatore è più faticoso ma è una sensazione più bella – le parole dell'allenatore bianconero – Quando entri in campo e perdi tutti i duelli, è difficile avere in mano le redini del gioco. Nel primo tempo non siamo stati aggressivi e siamo andati in difficoltà, eravamo troppo statici, non riuscivamo a palleggiare e occupavamo poco l'area. Nel secondo tempo abbiamo cambiato marcia, nel nostro DNA c'è anche di metterci tanto cuore e quando chiudi l'avversario nell'area di rigore diventa tutto un po' più semplice. Kulusevski e Dybala spenti? Mi aspetto di più da tutti, ma capita di avere delle giornate no. Ma conta l'atteggiamento, anche di chi è entrato, e abbiamo vinto anche per questo. Cuadrado? Ha esperienza, è un campione e viene da 10 anni ad alti livelli. Gioca nella Juve, è stato nel Chelsea ed è in Nazionale da anni. Ricordiamoci che Chiesa, per esempio, fino a qualche settimana fa non aveva mai giocato in Europa, vestire la maglia della Juventus è una cosa diversa. Capita anche questo quando inserisci in squadra giocatori giovani".

"Tanto cuore, miglioriamo in voglia e personalità"

Pirlo, come d'altronde anche Bonucci, ha parlato di cuore: "Deve venire da dentro – prosegue - Non è sempre facile arrivare al gol tramite azioni pulite, come capita contro il Torino o il Benevento. Bisogna muoversi, trovare più spazio. Nel primo tempo non l'abbiamo fatto, nella ripresa ci siamo riusciti. Il cuore viene in conseguenza di quello che poi sviluppi in campo. Tante partite diventano sporche, capita di subire gol dopo pochi minuti e tutto diventa più difficile. Quando non riesci ad arrivarci col gioco, deve metterci qualcos'altro. In qualche partite ci è mancato, questa volta è andata meglio. Ma dobbiamo migliorare nel palleggio, perché quando giri la palla velocemente diventa anche più semplice trovare gli spazi da attaccare. Un bilancio sui primi 4 mesi? Sono contento su alcuni aspetti, soprattutto sulla gestione del gioco. Certe situazioni riusciamo a capirle bene. Mentre non sono soddisfatto dell'altalena di risultati e dell'aspetto psicologico. Una squadra come la Juve non può giocare con poca voglia e personalità, dobbiamo insistere su questo tasto. Non esistono più partite facile, ci vuole tenacia. Queste caratteristiche, abbinate al gioco, sono fondamentali".

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Bonucci: "Dobbiamo metterci cuore, come nel secondo tempo"

Queste, invece, le parole di Leonardo Bonucci, autore del gol decisivo: "Ho grande rispetto per il Torino, ma quello che hanno fatto nel primo tempo l'hanno fatto perché noi non eravamo accesi. Loro hanno fatto la partita sulle ripartenze, noi gli abbiamo dato modo di farlo. Nel secondo tempo abbiamo fatto quello che dovevamo fare, che ci deve entrare nel cuore. Siamo uomini, questo è quello che conta. Non serve dire cosa ci siamo detti, ma dobbiamo capire che dobbiamo tirare sempre fuori quello che abbiamo tirato nel secondo tempo. È importante il lavoro di tutti, questo ci ha portato negli anni a vincere e ora dobbiamo ritrovarlo, come fatto nella ripresa. Il mio gol ci ha permesso di tornare una vittoria che ci dà autostima e fiducia ma se non entra in noi quella voglia di metterci il cuore, possiamo stare qui a parlare ma è inutile".

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