
Milan-Juventus, i giocatori doppi ex degli ultimi 50 anni
In occasione della 60^ edizione della raccolta di figurine Panini, ripercorriamo la sfida tra Milan e Juve attraverso i 31 doppi ex. Negli ultimi 50 anni all'appello rispondono 25 giocatori, 5 allenatori e il caso unico di Stefano Pioli (giocatore bianconero e poi allenatore rossonero). Ecco tutti i protagonisti

ROMEO BENETTI. Mediano grintoso, disputò la sua prima stagione bianconera nel 1968/69, dove si distinse in particolare in Coppa Italia. Fece poi un altro anno alla Samp, prima di trasferirsi al Milan e restarci sei stagioni. In questo lasso di tempo raccolse 251 presenze complessive (con 49 gol) e vinse una Coppa delle Coppe e 2 Coppa Italia. Nel 1976 decise di far ritorno in bianconero, dove aggiunse un'altra Coppa Italia e, soprattutto, vinse i primi due Scudetti della sua carriera. Carriera che terminò, infine, alla Roma

JOSÉ ALTAFINI. Percorso opposto, invece, per l'attaccante che nel Milan trovò il debutto nel calcio europeo, dopo l'esperienza al Palmeiras, nel 1958. Realizzò 148 reti nelle successive stagioni, contribuendo in maniera decisiva alla vittoria di una Coppa dei Campioni e 2 Scudetti. Passato al Napoli, nel 1976 decise di vestire la maglia della Juve (il primo 'tradimento' secondo i tifosi azzurri): tre anni in bianconero caratterizzati da 36 centri e la vittoria di altri 2 Scudetti, prima di chiudere la carriera in Svizzera

FABIO CAPELLO. Esperienza da doppio ex anche per il friulano che, anche da allenatore, ha guidato entrambe le squadre. Dopo aver vestito le maglie di Spal e Roma, il centrocampista si trasferì in bianconero nel 1970: qui giocò 239 partite in 6 anni, vincendo 3 Scudetti. Nell'estate del '76 si concretizzò, quindi, il suo passaggio al Milan, con cui rimase quattro stagioni prima di appendere gli scarpini al chiodo. Con i rossoneri aggiunse un altro tricolore e una Coppa Italia al suo palmares. È sulla panchina del Milan, nelle vesti di mister, che ha poi vinto tutto

PAOLO ROSSI. Due esperienze distante alla Juventus, come Benetti, anche per Pablito che, in bianconero, raccolse 3 gettoni in Coppa Italia prima di crescere altrove. Tornato alla Vecchia Signora dopo la squalifica, riuscì nell'impresa di vincere tutto in poco più di tre anni. Nell'estate del 1985 decise di accettare la corte del Milan, con la quale nel suo unico anno segnò due reti: entrambe, però, arrivarono nel derby contro l'Inter

PIETRO PAOLO VIRDIS. La prima parte di carriera fu una spola tra la Juventus e la Sardegna per il centravanti che, in bianconero, riuscì comunque a mettere in bacheca i primi 2 Scudetti e una Coppa Italia, con lo score di 29 reti in tre stagioni. Dopo l'avventura a Udine, fu così ingaggiato dal Milan, l'esperienza migliore della sua carriera: 76 centri e un titolo di capocannoniere portato a casa a livello individuale, oltre a una Coppa dei Campioni, uno Scudetto e una Supercoppa Italiana. Cinque stagioni dopo andò al Lecce prima di ritirarsi

ALDO SERENA. Altro ex capocannoniere del nostro campionato, conosciuto in particolare per le sue stagioni all'Inter. Gioco, tuttavia, anche per Milan e Juventus. Due addirittura le esperienze con i rossoneri: la prima in prestito in B nel 1982/83, la seconda a fine carriera utile a vincere due Scudetti consecutivi e una Supercoppa Italiana. Nel mezzo anche due anni alla Juve tra il 1985 e l'87, con la quale conquistò un altro Scudetto e la Coppa Intercontinentale

ROBERTO BAGGIO. Anche il Divin Codino ha giocato per le tre big storiche del calcio italiano. È partito dalla Juve (il cui trasferimento provocò grandi polemiche a Firenze), in cui vinse uno Scudetto e una Coppa Uefa, ma soprattutto il Pallone d'Oro nel 1993. Dopo cinque stagioni in bianconero, abbracciò i colori rossoneri. 19 gol segnati in due anni e un altro Scudetto messo in bacheca, prima di concludere la sua carriera con Bologna, Inter e Brescia

PAOLO DI CANIO. Conosciuto in particolare per la sua Lazio, Di Canio è stato un protagonista del nostro calcio anche con Milan e Juventus. Proprio ai bianconeri si trasferì infatti nel 1990, lasciando i biancocelesti: a Torino vinse una Coppa Uefa, poi dopo l'anno in prestito al Napoli firmò per i rossoneri. Sette gol in due stagioni, utili comunque a vincere la Supercoppa Europea e il primo Scudetto della sua carriera

PIETRO VIERCHOWOD. Una stagione con entrambe le maglie anche per l'ex difensore, protagonista nel 1995/96 con la Juve e l'anno dopo al Milan. In bianconero ci arrivò dalla Sampdoria e collezionò 31 presenze vincendo la Champions League. 18 partite totali, invece, a Milano ma fu una stagione deludente chiusa con l'11° posto, la peggiore dell'era Berlusconi

EDGAR DAVIDS. In quella stagione raccolse 24 presenze anche il centrocampista, arrivato dall'Ajax in estate. Non riuscì a brillare neanche nei sei mesi successivi e così si trasferì alla Juve, dove diventò un altro giocatore. Grintoso ed energico, fu un punto fisso per Lippi e vinse 3 Scudetti, 2 Supercoppa Italiana e un Intertoto, prima di partire nel gennaio 2004, direzione Barcellona

FILIPPO INZAGHI. Altro grande doppio ex del match è l'attuale allenatore del Benevento che, in bianconero, si trasferì nell'estate del 1997. Con la maglia della Juve, Inzaghi segnò 89 gol in quattro anni, contribuendo alla vittoria di uno Scudetto, una Supercoppa Italiana e un Intertoto. Nel 2001 il Milan lo acquistò per circa 70 miliardi di lire e in rossonero avrebbe poi giocato 11 stagioni fino a chiudere la carriera. Con le sue 126 reti ha vinto tutto, lasciando un segno indelebile nella storia del club

CHRISTIAN VIERI. Anche Bobo si trasferì alla Juve dopo l'esperienza all'Atalanta, ma in bianconero restò un solo anno prima di essere ceduto all'Atletico Madrid. Nella stagione 1996/97 il centravanti realizzò 14 reti e vinse l'Intercontinentale, lo Scudetto e la Supercoppa Europea. Con il Milan, invece, giocò sei mesi nella parte calante della sua carriera. Mezza stagione 2005/06 in cui firmò appena 2 gol

PATRICK VIEIRA. Il Milan lo prese dal Cannes nell'estate del '95, ma disputò meno di 400 minuti prima di andare via e firmare con l'Arsenal. Fu ai Gunners che si affermò come uno straordinario centrocampista, uno dei migliori al mondo. Ormai maturo, la Juve fece il colpo nel 2005. Giocò 42 presenze (5 gol e 3 assist) nella sua prima e unica stagione in bianconero, poi si trasferì all'Inter

MARCO BORRIELLO. Tra le tante maglie indossate in carriera dall'attaccante ci sono anche quelle di Milan e Juve. Con i rossoneri disputò la sua carriera a livello giovanile, esordendo poi in Serie A e trovando il primo gol in Coppa Italia. Poi le cessioni e i tre ritorni, segnati da 21 gol in 75 presenze complessive. Brevi esperienze caratterizzate, comunque, dalla vittoria di una Champions e di uno Scudetto, a cui ne aggiunse un altro nei sei mesi in prestito alla Juve nella stagione 2011-12

GIANLUCA ZAMBROTTA. Preso dal Bari nel 1999, il difensore trovò la definitiva esplosione calcistica alla Juve, con la quale in 7 stagioni vinse cinque trofei. Ormai riconosciuto come uno dei migliori terzini del mondo, dopo aver vinto il Mondiale andò al Barcellona, rientrando in Italia due anni dopo. A riprenderlo furono proprio i rossoneri, con la quale Zambrotta tornò quasi ai livelli di un tempo. 107 partite da protagonista con il Milan per aggiungere al proprio palmares un altro Scudetto e una Supercoppa Italiana

ANDREA PIRLO. Un doppio ex che sarà in campo mercoledì a San Siro. Sarà precisamente in panchina, a guidare la Juventus, squadra nella quale ha giocato dopo dieci anni al Milan. Fu proprio in rossonero che fece il salto di qualità in carriera e diventò uno dei centrocampisti più forti al mondo. Nella sua epoca al Milan vinse tutto, poi nel 2011 passò in bianconero, dove mise in bacheca altri 7 trofei. Chiuse la carriera al New York City

EMERSON. Un'esperienza con le due maglie anche per il brasiliano, intervallata solo da quell'unico anno deludente al Real Madrid. In bianconero ci arrivò nel 2004, dopo aver messo in mostra il suo valore a Roma. Anche con la Juve non fu da meno, giganteggiando a centrocampo per 91 presenze in due anni. Dopo essere andato ai Blancos tornò in Italia, al Milan, ma in rossonero non fu il Puma di un tempo. Nelle 40 partite disputate nei due anni successivi, comunque, riuscì a vincere una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club

ZLATAN IBRAHIMOVIC. L'ex più atteso della sfida sarebbe dovuto essere, senza dubbio, lui. Un infortunio lo terrà invece, probabilmente, fuori dalla sfida contro la Juve, la prima squadra italiana della sua carriera. I bianconeri lo comprarono dall'Ajax nell'estate del 2004 e con Capello in panchina fece quell'ulteriore salto di qualità: segnò 26 reti in due stagioni, prima di trasferirsi all'Inter. Dopo l'avventura a Barcellona, passò al Milan, dove vinse un altro Scudetto. Lo scorso anno è cominciata la sua avventura-bis in rossonero

CHRISTIAN ABBIATI. Ha dedicato la sua carriera dal 1998 al 2016 (anno del suo ritiro) al Milan, ma nel mezzo ci sono state tre avventure in prestito lontano da San Siro. Il portiere disputò, infine, 380 partite in rossonero, vincendo tutto a livello nazionale e continentale. Tra i prestiti intercorsi tra il 2005 e il 2008 ci fu anche un anno in bianconero, nella quale collezionò 25 presenze in tutte le competizioni

NICOLA LEGROTTAGLIE. Due distinte esperienze in bianconero anche per l'ex difensore, acquistato dalla Vecchia Signora nell'estate del 2003. Deluse tanto nel suo primo anno e mezzo, poi ebbe una seconda occasione tra il 2006 e il gennaio 2011, collezionando nel complesso 154 presenze. Solo una invece in rossonero, dove si trasferì proprio dalla Juve: si infortunò al debutto contro la Lazio e chiuse lì la stagione

ALBERTO AQUILANI. Una stagione (2010/11) passata in prestito alla Juve e una (quella successiva) in prestito al Milan. Due ottimi inizi e poi il progressivo calo. Percorso comune per ciò che concerne la carriera del centrocampista che, entrambe le volte, non riuscì a convincere del tutto i rispettivi club e alla fine non fu riscattato. Con i bianconeri realizzò 2 gol e 6 assist in 34 partite, mentre con i rossoneri firmò una rete e 7 assist in 31 gare

ALESSANDRO MATRI. Cresciuto proprio nelle giovanili del Milan, l'ex attaccante giocò solo sei mesi da giocatore esperto in rossonero: la prima parte della stagione 2013-14, in cui segnò solo una rete, reduce invece dagli ottimi tre anni e mezzo in bianconero. Alla Juve, infatti, Matri realizzò in totale 31 gol, contribuendo alla vittoria di 3 Scudetti, 2 Supercoppa Italiana e una Coppa Italia, compresi i sei mesi 'di ritorno' in prestito dal gennaio al giugno del 2015

MATTIA DE SCIGLIO. Destino simile per il terzino, cresciuto come un giovani di belle speranze in rossonero e che ha poi trovato maggiori fortune nella Juve. La carriera del difensore nacque ufficialmente a livello professionale nella stagione 2011-12, sua prima con i senior della squadra. Da lì altri sei anni e 133 presenze complessive con in bacheca 2 Supercoppa Italiana, prima di trasferirsi in bianconero, dove vincerà un'altra Supercoppa Italiana, oltre a 3 Scudetti e una Coppa Italia. La scorsa estate è stato ceduto in prestito al Lione

LEONARDO BONUCCI. Un percorso in bianconero che comincia nel 2010 e dura ancora oggi: è quello del difensore centrale, ma al suo interno c'è anche un anno lontano da Torino. È la stagione 2017-18, quando diventò l'acquisto più costoso della storia del Milan: in rossonero, tuttavia, il feeling in quelle 51 partite non nacque mai e chiese alla Juve di riprenderlo. Con la Vecchia Signora vanta fin qui 424 presenze e 15 trofei vinti

GONZALO HIGUAIN. Passiamo al Pipita che diventò, nell'estate del 2016, l'acquisto record della Juve. I bianconeri versarono al Napoli i 90 milioni della clausola rescissoria: l'argentino realizzò 53 gol in 105 partite, sufficienti per regalare 2 Scudetti e 2 Coppe Italia. In Champions, invece, il sogno si fermò in finale. Alla Juventus cercò poi di rifarsi lo scorso anno, seguendo il maestro Sarri, arrivando a 11 gol stagionali, prima di volare a Miami. Nel mentre l'argentino tentò anche l'avventura al Milan nel 2018/19, ma 8 gol e 6 mesi dopo finì al Chelsea

STEFANO PIOLI. Oltre ai giocatori doppi ex, c'è il caso raro che riguarda: è stato anche lui un ex Juve degli ultimi 50 anni, ma il bianconero l'ha vissuto solo da giocatore, mentre al Milan ci è stato solo da allenatore. Fu comprato dalla Vecchia Signora nel 1984 e nei tre anni successivi vinse una Coppa Campioni, una Supercoppa Uefa, una Coppa Intercontinentale e uno Scudetto. Dopo il ritiro è diventato mister e dall'ottobre 2019 ha preso la guida del club rossonero

GIOVANNI TRAPATTONI. Tra chi è stato protagonista con entrambi i club negli ultimi 50 anni ci sono anche gli allenatori. Il primo è stato il Trap che, alla guida dei rossoneri, cominciò proprio la sua carriera in panchina, assumendo il ruolo di traghettatore fino a fine stagione nel 1975/76. L'estate successiva passò alla Juve, dove restò un decennio e tornò per altre tre stagioni dopo i cinque anni all'Inter. Sulla panchina dei bianconeri vinse tutto, per un totale di 14 trofei

CARLO ANCELOTTI. La carriera di allenatore dell'emiliano ha seguito, invece, andamenti opposti. Dopo le esperienze sulle panchine di Reggiana e Parma, infatti, fu assunto proprio dalla Juve a metà della stagione 1998-99 e vi rimase per due anni e mezzo, riuscendo però a vincere solo un Intertoto. Risolto il contratto con nel 2001, dopo pochi mesi in attività fu preso a stagione in corso dal Milan e in rossonero restò fino al 2009, diventando uno dei migliori allenatori al mondo dopo aver vinto tutto

FABIO CAPELLO. Anche l'allenatore friulano iniziò la sua carriera da allenatore sulla panchina del Milan, assumendone la guida ufficiale dal 1991-92. Da lì cinque stagioni, con la vittoria della Champions e la Supercoppa Uefa, oltre a 4 Scudetti e 3 Supercoppa Italiana. Dopo essere andato al Real Madrid, tornò per un anno in rossonero ma la stagione 1997-98 si chiuse con un deludente 10° posto. Nel 2004 dalla Roma finì alla Juve, con cui in due anni vinse il campionato (titoli poi revocati)

ALBERTO ZACCHERONI. Anche Zac finì, dopo un lungo giro per l'Italia, a raccogliere i primi successi della carriera sulla panchina rossonera. Ci approdò nell'estate del '98, dopo aver fatto grandi cose con l'Udinese, e al primo tentativo riuscì a vincere lo Scudetto. Il suo rapporto con il Milan si interruppe nel marzo del 2001, mentre con la Juve firmò nel gennaio 2010, quando subentrò a stagione in corso al posto dell'esonerato Ferrara. Sei mesi passati in bianconero, per un bilancio di 8 vittorie in 21 partite

MASSIMILIANO ALLEGRI. Chiudiamo con l'ultimo, il più noto senza dubbio degli ultimi anni. Arrivò al Milan nel 2010, dopo l'ottimo biennio a Cagliari, e riuscì al primo colpo a conquistare lo Scudetto, poi seguito da un 2° e 3° posto e un esonero a metà della stagione 2013-14. L'estate successiva fu chiamato dalla Juve per sostituire il dimissionario di Conte, dove risultò vincitore altre cinque volte del campionato, oltre a 6 trofei tra Coppa Italia e Supercoppa, arrivando due volte in finale di Champions

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