Inter: attacco atomico, muro in difesa: 17 gol fatti e uno subito in 7 partite

I NUMERI
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La vittoria per 3-0 sul Genoa conferma i numeri da primato della squadra di Conte: nove successi di fila in casa, una sola rete al passivo nelle ultime sette partite giocate. I gol in campionato sono già 60, come ai nerazzurri non accadeva da 70 anni

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Primo posto con 56 punti dopo 24 giornate, solo due sconfitte in stagione, cinque vittorie di fila. Nel 3-0 con cui l'Inter ha superato il Genoa, con le reti di Lukaku, Darmian e Sanchez a consolidare il primato nerazzurro in classifica, non c'è solo una "squadra che sta prendendo coscienza dei propri mezzi", come l'ha definita Antonio Conte. Ci sono anche i numeri a spiegare il momento d'oro della capolista. E vanno oltre la tradizione favorevole contro il Genoa, sconfitto per otto volte di fila a Milano in Serie A - come era già successo tra maggio 1956 e febbraio 1965 - e nelle ultime sei occasioni senza subire gol dai rossoblù.

Difesa blindata: un gol preso nelle ultime sette partite

La squadra allenata da Antonio Conte ha messo in fila il quinto successo consecutivo, ma allargando gli orizzonti si scopre che nelle ultime sette partite di campionato, giocate dal 17 gennaio in avanti, Lautaro e compagni hanno totalizzato sei vittorie e un pareggio. Superate in serie Juventus, Benevento, Fiorentina, Lazio, Milan e appunto Genoa, un percorso netto parzialmente interrotto solo dallo 0-0 sul campo dell'Udinese dello scorso 23 gennaio. A colpire è il rendimento difensivo: in questi sette incontri Handanovic è rimasto imbattuto in sei occasioni e l'unico gol al passivo è quello assegnato a Milinkovic-Savic contro la Lazio. Quella di Conte non è la miglior difesa del torneo (24 gol incassati, mentre la Juve, che deve recuperare la partita contro il Napoli, è a 20). Su questi numeri pesano però i risultati di inizio stagione: nelle prime otto partite di campionato i gol al passivo sono stati 16 (media di due a partita) mentre nelle successive 16 gare la porta nerazzurra è stata colpita 8 volte: media 0,5 gol a partita, per un rendimento migliorato di quattro volte. La molla è scattata dopo il pareggio per 1-1 dell'8 novembre sul campo dell'Atalanta: da allora, l'Inter ha raccolto 44 punti sui 51 a disposizione, perdendo solo all'Epifania contro la Sampdoria e pareggiando contro Roma e Udinese.

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Fattore San Siro: nove vittorie di fila

"Abbiamo capito che bisognava alzare il livello di tutti per cercare di essere più competitivi" è l'analisi di Conte. Se la difesa è stata blindata, l'attacco non si è più fermato. I gol segnati sono già 60, come all'Inter non accadeva a questo punto della stagione dal 1950/51, e più della metà delle volte ad andare a segno è stata la Lu-La: 18 i centri di Lukaku, 13 quelli di Lautaro, forti di un'intesa eccellente. Il 2-0 di Darmian ha portato a 13 i marcatori stagionali dell'Inter in campionato, elenco che si allarga a 14 marcatori sommando Champions League e Coppa Italia (dove è andato in gol Eriksen nel derby contro il Milan). La maturità nerazzurra è confortata dal rendimento a San Siro. Con il 3-0 al Genoa l'Inter ha vinto la nona partita interna di fila in campionato. Prima dei rossoblù di Ballardini, a Milano avevano perso Torino, Bologna, Napoli, Spezia, Crotone, Juventus, Benevento e Lazio: intervallo da 27 reti all'attivo, la media di 3 a partita. Per trovare l'ultima volta in cui i nerazzurri hanno fatto meglio occorre tornare indietro di quasi 10 anni, a maggio 2011, quando la serie casalinga arrivò a 13 vittorie consecutive e in panchina c'era Leonardo. Quella squadra chiuse la stagiona al secondo posto alle spalle del Milan, l'Inter 2020/21 non vuole porsi limiti. E fare "qualcosa di bello per il popolo nerazzurro". Parola di Antonio Conte. 

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