Fiorentina, Prandelli si dimette: pronto il ritorno di Iachini

FIORENTINA
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L'allenatore ha comunicato le sue dimissioni al club viola. Era tornato alla Fiorentina nello scorso novembre. In panchina si va verso il ritorno di Beppe Iachini, esonerato quattro mesi fa dopo lo 0-0 contro il Parma. La Fiorentina, sconfitta nell'ultimo turno dal Milan al Franchi, è quintultima con 29 punti alla pari con Spezia e Benevento

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Cesare Prandelli lascia la Fiorentina. L'allenatore ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni da allenatore del club viola. Una scelta comunicata nella mattinata di martedì alla proprietà. Tornato a Firenze nello scorso novembre, in 20 partite alla guida della Fiorentina Prandelli ha totalizzato 21 punti, e lascia una squadra quintultima a quota 29 alla pari con Spezia e Benevento e con un margine di sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione, oggi rappresentata dal Cagliari a 22 punti. La soluzione per la sua sostituzione è il ritorno in panchina di Beppe Iachini,  esonerato a novembre dopo un avvio di stagione con 8 punti in 7 partite, frutto di due vittorie, altrettanti pareggi e tre sconfitte. 

La lettera di Prandelli

"È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione - ha scritto Prandelli in una lettera pubblicata dal sito della Fiorentina -. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne". 

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Il motivo delle dimissioni

Il sentore che qualcosa non andasse per il verso giusto nel rapporto di Prandelli con la panchina era maturato da un paio di settimane. Sabato 13 marzo, dopo la vittoria per il 1-4 della Fiorentina sul campo di Benevento, Prandelli a precisa domanda ai microfoni di Sky Sport aveva risposto di sentirsi "stanco e svuotato". Otto giorni dopo, al termine della partita persa domenica scorsa per 2-3 al Franchi contro il Milan, a causa di un lieve malessere Prandelli non si era presentato davanti a microfoni e telecamere per commentare la partita. L'allenatore di Orzinuovi ha trascorso la giornata di lunedì lontano da tutti, senza rispondere al telefono e riflettendo sulle tensioni vissute in questi quattro mesi di lotta per evitare la retrocessione. Per arrivare poi alla decisione: dimettersi e non andare avanti nel rapporto con la Fiorentina.

Il comunicato della Fiorentina

"La Società viola con enorme dispiacere ha accolto la richiesta del tecnico comprendendone le ragioni, che vanno oltre il calcio giocato - si legge nella nota del club -. Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che in questi mesi ha dato tutto se stesso dimostrando, ancora una volta, il profondo legame e affetto che lo lega alla città di Firenze e alla Fiorentina. Il Presidente Commisso, la Dirigenza, la Squadra  e tutto il Popolo viola ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale".

La storia di Prandelli a Firenze

Per Prandelli si tratta del secondo addio con Firenze, a poco meno di 11 anni dall'ultima volta. Rocco Commisso lo aveva scelto per il post Iachini, convincendolo a riannodare il filo con i colori viola, interrotto nel 2010 dopo un quinquennio fatto di tante soddisfazioni. Nell'esperienza avviata nel 2005 aveva portato la Fiorentina a scrivere pagine di storia soprattutto in campo europeo, con il doppio successo sul Liverpool, la finale sfiorata in Coppa Uefa, l'eliminazione dalla Champions League in una partita contestata per mano del Bayern Monaco, la vittoria della Scarpa d'Oro conquistata dall'allora centravanti viola Luca Toni nel 2006. Prandelli lascia la Fiorentina con un dato speciale: è l'allenatore che ha vinto più partite nella storia del club. Ha infatti allenato i viola in 260 gare con 122 vittorie, 63 pareggi e 78 sconfitte."Negli ultimi 15 anni, nella mia vita, c'è sempre stata la Fiorentina. Penso di essere stato l'unico allenatore a comprare per due anni gli abbonamenti per vedere la squadra - aveva spiegato al momento del suo ritorno - l'amore e il rispetto che provo per questa squadra sono molto profondi".  Fino a portarlo a maturare la scelta delle dimissioni. Ora la Fiorentina ripartirà da Iachini, che nella scorsa stagione aveva portato il club alla salvezza e si era conquistato la conferma in panchina. Cinque stagioni da calciatore e capitano viola tra il 1989 e il 1994 alle spalle, anche Iachini aveva lasciato la Fiorentina con parole d'amore: "Alla Viola sono legato con orgoglio e fierezza - sottolineava nella sua lettera di addio - sin dal mio primo giorno da calciatore e negli indimenticabili momenti in campo con la fascia da capitano".

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