Conte dopo Bologna-Inter: "Non è la vittoria scudetto, ma cominciamo a vedere qualcosa"
interL'allenatore nerazzurro celebra la nona vittoria consecutiva, che porta l'Inter (con una partita ancora da recuperare) a +8 sul Milan: "Vittoria pesante, fatto un grande passo in avanti. Sono stato chiamato all'Inter per cambiare la storia degli ultimi anni. La scorsa stagione siamo andati vicini a vincere, quest'anno siamo più pronti"
Un abbraccio che vale più di mille parole, quello tra Antonio Conte e Gabriele Oriali al fischio finale di Bologna-Inter. I nerazzurri conquistano la nona vittoria consecutiva e si portano a +8 sul Milan, con ancora da recuperare la sfida di mercoledì contro il Sassuolo. Un vantaggio che si fa davvero importante, a 9 giornate dalla fine del campionato. Non è la vittoria scudetto, ha spiegato Conte ai microfoni di Sky Sport al termine della gara, ma un successo che comunque significa moltissimo: "Con Oriali mi lega un rapporto molto forte, sin da quando ero commissario tecnico. E' inevitabile che man mano che ci si avvicina alla fine, ogni vittoria diventa pesante. Per noi vincere a Bologna, contro una squadra che non ti fa giocare tranquillo, è stato un grande passo in avanti. Non era semplice, è stata una giornata lunghissima per noi oggi. Dalle 12.30 abbiamo cominciato a guardare tutte le partite e giocare dopo tutti non era semplice, però complimenti ai ragazzi perchè dopo le nazionali è sempre molto difficile. Bravi a mettere lo spirito e l'attenzione giuste. Questa vittoria deve però essere suggellata da un'altra partita importante come il recupero di mercoledì".
"Vittoria scudetto? No, ma cominciamo a vedere qualcosa"
E lo scudetto, dopo questi tre punti, è un po' più vicino: "Non è la vittoria scudetto, perchè va conquistato sul campo e deve esserci una matematica che te lo assegna. Ci sono ancora 10 partite da giocare e sappiamo che la strada è ancora lunga. Il campionato italiano è difficile, chiaro che man mano che diminuiscono le partite è inevitabile cominciare a vedere qualcosa. Noi lo vediamo più vicino, altri un po' più lontano, però tutti vediamo lo stesso obiettivo. Starà a noi continuare a fare questo percorso e meritarci il primo posto. Non abbiamo fatto ancora niente".
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"All'Inter per cambiare la storia degli ultimi anni"
Antonio Conte ha fatto poi un piccolo bilancio dei suoi due anni all'Inter, dalle vittorie sfiorate nella passata stagione al percorso di quella attuale: "Sono stato chiamato all'Inter per cercare di cambiare la storia degli ultimi anni. L'obiettivo era in tre anni di riuscire a vincere o comunque a costruire qualcosa che potesse essere credibile e dare orgoglio ai tifosi dell'Inter. Qualcosa è cambiato dall'inizio del percorso, ma siamo stati e dobbiamo continuare a essere bravi e concentrati sul lavoro. Noi dobbiamo incidere sul presente, come stanno facendo i ragazzi. Quello che riguarda la società ci interessa, ma non possiamo influire in nessun modo".
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"L'anno scorso vicini a vincere, quest'anno siamo più pronti"
Infine, l'allenatore nerazzurro ha voluto celebrare l'unita del suo gruppo e ha spiegato come la squadra sia più pronta rispetto all'anno scorso a conquistare trofei: "Tutto questo è merito dei calciatori. Prendo a esempio Ranocchia, che non ha giocato tantissimo, ma quando è stato chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronto. Merito dello staff, che fa un grande lavoro con ogni calciatore, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Se non avessi avuto fiducia in Andrea, avrei fatto giocare De Vrij anche dopo soli due allenamenti. Tutti i calciatori di questa rosa sanno che hanno la mia totale fiducia. Si è creato qualcosa di veramente bello con questo gruppo. Loro sanno che non guardo i nomi, ma che le mie sono scelte per il bene dell'Inter. Vogliamo andare fino alla fine, sarebbe bello coronare una stagione difficile con qualcosa di bello e regalare una soddisfazione ai tifosi. L'anno scorso ci siamo andati vicino, sono convinto che quest'anno siamo più pronti".