Inter-Sassuolo, all'andata fu la gara della svolta

mercoledì 18.45
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Fino alla scorsa stagione partita "pazza", in cui l'Inter alternava risultati clamorosi e cocenti delusioni, all'andata la gara contro il Sassuolo ha segnato un punto di svolta per i nerazzurri. Adesso, nel recupero di mercoledì, la chance per confermarsi e allungare sul Milan (diretta ore 18.45, DAZN1)

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Sono due gli elementi che solitamente contraddistinguono una cavalcata vincente. Il primo, quasi per definizione, è una serie positiva che dura nel tempo; il secondo è il punto di svolta, quel momento in cui le cose iniziano a girare per il verso giusto dando origine a tutto. Che può coincidere con un cambiamento tattico, un piccolo “aggiustamento” o un cambio di marcia a livello di mentalità. L’Inter capolista con 8 punti di vantaggio sul Milan e anche una partita da recuperare, può individuare il suo nel pomeriggio del 28 novembre, quello del 3-0 al SassuoloCerto, nell’arco di una stagione esiste sempre più di un momento clou, e la gara di andata contro la Juventus (vinta 2-0) è stata spesso celebrata come quello in cui i nerazzurri hanno acquisito consapevolezza; ma a voler ben vedere, a due giorni dal recupero contro il Sassuolo che potenzialmente potrebbe lanciare Conte a +11 sulla seconda, fu proprio la gara d’andata contro i neroverdi a decretare la partenza dello “scatto scudetto”. Perché da lì in poi l’Inter ha iniziato a blindare la difesa.

La svolta parte dalla difesa

Un numero su tutti: 13. Erano i gol subiti in 8 partite prima di quella gara, che cadeva alla nona giornata; sono il numero di gol che l’Inter ha preso nelle successive 20 gare (una striscia lunga più del doppio). Prima di quel rotondo 0-3 (aperto da una rete di Sanchez dopo appena 4’, quasi una dichiarazione), i nerazzurri a tratti avevano manifestato ancora un po’ della loro “pazza” vena prendendo ad esempio tre gol dalla Fiorentina (vincendo comunque 4-3), oppure due dal Benevento (altro successo: 5-2), dal Torino (rimediando con una rimonta da “pazza” Inter nel finale), dal Parma (“pazzo” 2-2 acchiappato al 92’), tre squadre in lotta per non retrocedere. Sei giorni dopo il rischio corso contro il Toro, l’Inter inizia a lavorare sulla difesa contro una delle squadre più votate al calcio offensivo, il Sassuolo di De Zerbi, ed ecco perché quel 3-0 assume i contorni di una svolta. A parte le incertezze racchiuse in una settimana subito dopo la sosta natalizia, dal 3 al 10 gennaio, quando l’Inter prende 6 gol nelle tre partite ravvicinate contro Crotone (6-2), Sampdoria (nerazzurri ko 2-1) e Roma (2-2), i nerazzurri praticamente smettono di incassare: 8 clean sheet in 11 gare.

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Quando era "la partita delle beffe"

Fa sorridere allora il fatto che l’Inter, insieme la difesa, abbia messo la testa a posto proprio in occasione della partita che storicamente ha sempre fatto emergere la natura folle dei nerazzurri: vittorie larghissime (due 7-0, addirittura, per due stagioni di fila) ma anche delusioni cocenti, soprattutto a San Siro, dove l’Inter non batte il Sassuolo da 5 incroci (due pareggi e 3 vittorie dei neroverdi). Uno scontro che, in casa Inter, finiva per rivelarsi spesso "la partita delle beffe", ultimo caso il 3-3 della scorsa stagione, con il gol di Magnani subìto all’89’, 3 minuti dopo che Borja Valero aveva illuso i nerazzurri con la rete del 3-2 che sembrava regalare una vittoria casalinga attesa da 6 anni. Mercoledì, nel recupero a San Siro, la chance per riportare in equilibrio in un colpo solo due bilance (confronti totali in A: 15, 7-6 le vittorie per il Sassuolo; confronti al Meazza 7: 3-2 le vittorie per il Sassuolo) ma anche una nuova prova di maturità, per confermare la svolta di un girone fa.