Commisso: "Voglio un allenatore che vince. Vlahovic? Vogliamo tenerlo e accontentarlo"

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Il presidente della Fiorentina ha fatto il punto sul futuro in conferenza stampa: "Ringrazio Iachini per il lavoro svolto, i fiorentini dovrebbero fargli una statua. Non abbiamo ancora un nuovo allenatore, ma voglio uno che vince. E vogliamo tenere Vlahovic: ci incontreremo e proveremo ad accontentarlo"

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Rocco Commissso torna a parlare. Dopo la conquista aritmetica della salvezza, il presidente della Fiorentina è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto sulla stagione e per chiarire alcune questioni relative al futuro della squadra viola, che in panchina non sarà guidata da Beppe Iachini. Commisso ha voluto ringraziare pubblicamente l'allenatore per quanto fatto nelle ultime due stagioni: "Sono qui perché non parlo da mesi e presto tornerò in America - ha esordito il patron della Fiorentina -, voglio innnanzitutto ringraziare Iachini per il suo lavoro. Ci ha salvati l'anno scorso e ha fatto lo stesso quest'anno, quindi dobbiamo ringraziarlo tutti. Quando se ne è andato Prandelli, la squadra era terrorizzata: i fiorentini dovrebbero fare una statua a Iachini. Ho commesso un errore quando l'ho mandato via dopo le prime sette partite, ma ho sentito la pressione della piazza. I risultati hanno poi dimostrato che non dovevo mandarlo via, da questa situazione ho imparato a seguire di più i miei istinti. E adesso, per il futuro, ci sarà tempo di programmare". Ma idee chiare sulle caratteristiche di chi dovrà guidare la squadra: "Che tipo di allenatore voglio? Uno che vince. Ma ad oggi non abbiamo nessun nuovo allenatore. Lo decideremo nel prossimo futuro, a stagione finita".

Gattuso prima scelta

In conferenza non ha mai fatto il suo nome, ma il profilo in cima alla lista dei desideri di Rocco Commisso è quello di Gennaro Gattuso. L'allenatore del Napoli, attualmente concentrato unicamente sulla lotta Champions, a fine stagione lascerà il club di De Laurentiis. Commisso è pronto ad accontentare le sue richieste e, qualora ricevesse garanzie sul mercato, lo stesso Gattuso sembrerebbe aperto a sposare il progetto viola. Sono previsti nuovi contatti per cercare di arrivare all'intesa, ma l'idea della Fiorentina è chiara: la prima scelta per la panchina è quello di Gennaro Gattuso.

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"Vogliamo tenere Vlahovic, troveremo una soluzione"

Inevitabile anche un pensiero su alcuni singoli, a partire da Dusan Vlahovic, il grande protagonista di questa stagione: "Tutti volevano che si facesse le ossa altrove - ha spiegato Commisso -, ma è un giocatore che a me ha sempre fatto una grande impressione. Ci siamo incontrati negli ultimi mesi, ma non nelle ultime settimane. Noi vogliamo tenerlo e accontentarlo, a stagione finita troveremo una soluzione". Ancora incerto il discorso che riguarda Frank Ribery: "Non c'è ancora nessuna idea sul suo futuro". Poi un pensiero sulla squadra: "Pensavo che fossimo più forti dell'anno scorso invece non è stato così. Noi però ci abbiamo lavorato molto. Ci sono stati degli errori, ma questo dovrà essere chiarito all'interno della società. Se c'entra anche il futuro di Pradè? Dirò tutto a fine stagione".

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Lo sfogo e la provocazione

"Ho speso 170 milioni per acquistare la Fiorentina, poi 80 per risanarla e altri 85 per il

centro sportivo. Ora ho intenzione di mettere in vendita la società ai fiorentini, a quelli che sono ricchi... Ci sarà qualche fiorentino disposto ad acquistarla? ". E' la provocazione lanciata da Commisso come reazione a quelle che lui ha chiamato "critiche inaccettabili lette e sentite nei miei confronti e sulla mia famiglia". "La Fiorentina è uno dei pochi club in Italia che non ha debiti, non farò mai come il precedente proprietario del Milan che ha speso e poi se ne è andato dopo 2-3 anni. Con me non accadrà. Io comunque posso comprare qualsiasi squadra al mondo di football, rugby, calcio. Ho scelto Firenze per affetto, sono innamorato di questa città dal 1973 e già nel 2016  mi ero mosso per comprare la Fiorentina. Però chiedo che mi venga portato rispetto. Il presidente dell'Atalanta Percassi ci ha messo cinque anni prima di raggiungere con Gasperini gli attuali risultati".