Hakimi: "Sono felice all'Inter, qui grazie a Conte. Con lui sono più completo"

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Parla l'esterno nerazzurro: "A Milano sono felice, arrivato qui grazie al progetto e alla chiamata di Antonio Conte. Mi ha fatto sentire importante e alla fine posso dire di aver fatto la scelta giusta. In Italia il calcio è più tattico e difensivo, mi sono dovuto adattare ma sono cresciuto tanto e sono soddisfatto. Dopo l'uscita dalla Champions ci siamo detti che non potevamo farci scappare anche lo scudetto, le vittorie contro Juventus e Milan sono stati i momenti più importanti"

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Achraf Hakimi è stato uno dei grandi protagonisti dello scudetto dell'Inter. L'esterno marocchino, arrivato l'estate scorsa dal Real Madrid (dopo l'esperienza in prestito al Borussia Dortmund), ha contribuito alla cavalcata nerazzurra in Serie A con 7 gol e 9 assist in 35 partite. Per le sue caratteristiche si è rivelato un giocatore fondamentale nel 3-5-2 di Antonio Conte, allenatore che lo ha convinto a trasferirsi in Italia: "Ho firmato per l'Inter per l'ambizione, il progetto e per le parole di Conte nella nostra prima telefonata – le sue parole a SportWeek – Mi chiese cosa volessi nel mio futuro, poi spiegò come avremmo giocato e quale sarebbe stato il mio ruolo e per quale motivo sarebbe stato decisivo nella sua idea di calcio aggressivo. Mi fece sentire importante, poi mi disse che avremmo vinto. Parlammo tanto e alla fine posso dire di aver fatto la scelta giusta. Lui tira fuori tutto dai giocatori, mi ha aiutato molto e mi ha insegnato a pensare non solo all'attacco ma anche alla difesa, così ho imparato un aspetto che non conoscevo tanto. Vuole che assimiliamo sempre quello che dice, gli piace lavorare sui dettagli. Così non abbiamo sorprese, perché ogni situazione che ci capita l'abbiamo provata in allenamento. In un anno sono migliorato tanto e mi sento più maturo. Sono contento di stare qui, anche la mia famiglia sta bene a Milano. Non so cosa accadrà in futuro, ma spero di continuare a giocare e a vincere per tanto tempo ancora".

"In Italia calcio più difensivo, ma sono cresciuto tanto"

Primo anno in Italia dopo aver giocato in Spagna e Germania: "La Bundesliga è più offensiva, si corre avanti e indietro da una porta all'altra. Il calcio italiano è più difensivo e tattico, le squadre sono sempre schierate e compatte. Dovevo capire come poter far male all'avversario che non ti concede spazi ma ti aspetta e, come dicevo, ho dovuto lavorare sulla parte difensiva del mio gioco e sono cresciuto tanto. Non speravo di fare così bene a livello realizzativo e anche gli altri pensavano che avrei fatto fatica. Ora posso dire di essere soddisfatto. Italiane in Champions? In questo momento hanno problemi, ma sono periodi. I giocatori vanno e vengono, l'importante è decidere di aprire un ciclo e porre le basi per il futuro. È quello che ha fatto l'Inter, con un progetto che inizia con Conte e giovani calciatori. Se proseguirà, potremo aprire un ciclo che ci porterà a dominare in Italia e in Europa. Ora abbiamo già cambiato mentalità, il campionato vinto ci ha reso più forti di testa".

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Sulla stagione, aggiunge: "La prima immagine che mi viene in mente è la vittoria con la Juve a San Siro dopo l'eliminazione dalla Champions. Ma i momenti che riassumono la stagione sono tre: l'uscita dall'Europa, questa vittoria con la Juve e quella nel derby che ci ha permesso di staccare il Milan. Quando siamo usciti con la Champions ci siamo detti che non potevamo lasciarci scappare anche il campionato". Poi Hakimi racconta i compagni di squadra: "Quello che mi ha impressionato di più, per lo spirito che mette, è Barella. Va sempre avanti con passione e cuore. Un altro è Bastoni, per la tranquillità del suo gioco. Il più divertente è Sensi, con lui mi diverto parecchio. Lukaku ha forza, potenza, è un punto fermo della squadra. Lautaro rende semplici le cose difficili, per questo fa la differenza".  

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