Milan, Pioli: "Tappa decisiva della mia carriera. Champions la chiusura di un cerchio"

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Il bilancio dell'allenatore: "La qualificazione in Champions è la chiusura di un cerchio. Il Milan può essere un tappa decisiva per la mia carriera, mi sono sentito a mio agio sin da subito. Ringrazio la squadra, anche se per qualche giocatore è arrivato il momento di iniziare una nuova esperienza. Abbiamo sfruttato l'entusiasmo iniziale e affrontato le preoccupazioni dopo le sconfitte credendo nel nostro lavoro. È stata una grande stagione ma penso già alla prossima, l'obiettivo sarà riconfermarci in Champions"

Da Bergamo a... Bergamo. Dalla sconfitta per 5-0 contro l'Atalanta nel finale del 2019 alla vittoria per 0-2 che è valsa il ritorno in Champions League dopo 7 anni. Il Milan chiude un cerchio, raccogliendo i frutti di un anno e mezzo di lavoro con Stefano Pioli. Dopo qualche difficoltà iniziale, l'allenatore rossonero ha visto crescere la sua squadra soprattutto dopo il lockdown. A lungo al primo posto, il Milan ha poi dovuto combattere per confermarsi nelle prime quattro, raggiungendo l'obiettivo all'ultimo turno. "Sapevamo che poteva essere la chiusura di un cerchio – ha dichiarato lo stesso Pioli a Milan TV – Da quella sconfitta di Bergamo abbiamo costruito il nostro percorso, un nuovo Milan fatto di lavoro, volontà e di credere sempre sulle cose su cui abbiamo puntato. È stato un cammino bello, difficile, ma stimolante, che ci ha dato una soddisfazione incredibile. Abbiamo raggiunto un obiettivo importante attraverso un'altra grande prestazione".

"Milan tappa determinante e decisiva per la mia carriera"

Sul suo percorso al Milan, aggiunge: "Mi sono sentito subito a mio agio, poi gli scettici ci saranno sempre fin quando un allenatore non vince. Bisogna vedere anche le situazioni vissute e gli obiettivi che avevano le società precedenti. Al Bologna ho fatto 52 punti, al Chievo mi sono salvato a 6 giornate dalla fine ed è come vincere lo scudetto, alla Lazio abbiamo fatto bene tranne al secondo anno. Sento che il Milan possa essere la tappa importante, determinante e decisiva per la mia carriera e questo mi spinge a dare il 100% con passione, entusiasmo e con i miei sogno. Sono un positivo, credo sempre di arrivare a successi importanti. Sono consapevole di quello che vedo e sento, preparo tanto le strategie e credo di sapere le caratteristiche che servono, di vedere chi sta meglio o peggio, chi far giocare titolare e sono molto attento e più sicuro rispetto al passato. Anche se i dubbi ce li hanno tutti, anche quelli che parlano dicendo di sapere tutta la verità".

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"Per qualche giocatore è arrivato il momento di fare una nuova esperienza"

Pioli esalta poi il suo gruppo, che nelle prossime settimane potrebbe prendere qualche altro uomo dopo Mandzukic: "Fino alle 23 di domenica tutti i miei giocatori erano concentrati e motivati per ottenere un obiettivo importantissimo sapendo, qualcuno di loro, che probabilmente subito dopo sarebbe arrivato il momento di fare un'altra esperienza. Questo per me e per il club significa aver avuto dei giocatori molto responsabili. Li ringrazio tutti, soprattutto coloro che hanno giocato meno come Dalot, Diaz, Kalulu. Tutti hanno raccolto ciò che meritavano, ciò che hanno seminato, grazie alla loro applicazione e volontà e all'aria che si respirava a Milanello, siamo andati oltre i nostri limiti. All'inizio era giusto cavalcare l'entusiasmo dei ragazzi perché le cose andavano bene, abbiamo approfittato della libertà di andare in campo senza preoccupazioni. La cosa più difficile è stata l'altra, cioè andare in campo dopo aver perso qualche partita, quando c'era la possibilità di perdere tutto quello che avevamo costruito. Magari in quel momento tensione e preoccupazione sono arrivate. Siamo stati bravi a non perdere la fiducia nel nostro modo di lavorare, questa è la cosa migliore per la nostra squadra, perché ha creduto in quello che si faceva e ha avuto la possibilità di crescere con equilibrio e giuste pressioni".

 

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"Penso già alla prossima stagione. Obiettivo? Confermarci in Champions"

Uno sguardo al futuro: "Quando sono arrivato a Milanello non c'erano dei caroselli, ma subito mi sono sentito bene. Sento di essere nel posto giusto e questo mi spinge a dare tutto, a provare a fare qualcosa di veramente importante. Ora parliamo di una grande stagione, ma io sto già pensando alla prossima. Dobbiamo continuare a dimostrare, a crescere, a migliorare. Ho approfittato di tutte le mie esperienze per alzare l'asticella e così dobbiamo fare anche ora. Il club ci sostiene, faremo il massimo e tutto ciò che sarà necessario per portare avanti le nostre idee e per dare soddisfazione a un pubblico straordinario. Il mio sogno sarebbe vincere qualcosa e farlo nel Milan sarebbe esaltante, ma mi ricordo un'intervista in cui Maldini dice che per tornare a essere un top club il Milan dovrà giocare la Champions per 2-3 anni di fila. Quindi dovremo riconfermarci, crescere: quello sarà il nostro obiettivo. Dobbiamo partire con grosse ambizioni perché siamo il Milan, lavoro notte e giorno affinché i nostri sogni si realizzino". 

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