Totti: "Il mio era un calcio fatto d'amore. Oggi è business"

intervista
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Intervistato dal Guardian, l'ex capitano della Roma racconta come è cambiato il calcio: "Giocare nella squadra che ho sempre tifato? È stato più facile per me fare questa scelta. Oggi c'è più business. Vai dove puoi fare più soldi. Rifiuti al Milan e al Real Madrid, scelte di testa e cuore". E sul ritiro, Totti assicura: "All'inizio non ero pronto, poi ho capito che era la scelta giusta"

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"Io ho iniziato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi. Giocare nella squadra che ho sempre tifato? È stato più facile per me fare questa scelta". Francesco Totti si racconta tra passato e presente in una lunga intervista ai microfoni del Guardian. "Fare un paragone tra i miei tempi e quelli di oggi è difficile. Oggi c'è più business. Vai dove puoi fare più soldi - spiega l'ex capitano della Roma - 25 anni nella stessa squadra non rappresentano un traguardo di poco conto: sono diventato il capitano, uno dei giocatori più importanti giocatori. Devi essere sempre all'altezza. La città dove nasci è sempre la più bella, è naturale per tutti. Però Roma per me è davvero la città più bella del mondo".

"Scudetto meglio del Mondiale? Mi danno del folle"

L'ex numero 10 giallorosso riavvolge il nastro della carriera: "Rimpianti? Ho fatto  il massimo che ho potuto e ho conquistato tutto quello che si poteva conquistare". In bacheca c'è il Mondiale 2006 ma Totti spiega anche cosa rappresenta per lui lo scudetto conquistato nel 2001 con la Roma: "Mi danno del folle se dico che è il successo più grande della mia carriera. Ovviamente la Coppa del Mondo è il punto più alto  ma questo vale più per chi vince ogni anno, come i giocatori della Juventus, che per chi vince raramente". 

epa10296141 FC Barcelona's striker Robert Lewandowski poses for the photographers after receiving the European Golden Shoe as Europe's best goal scorer, during an act in Barcelona, Spain, 09 November 2022.  EPA/ALEJANDRO GARCIA

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"No a Milan e Real, scelte di testa e cuore"

Nel passato ci sono anche i trasferimenti mancati. A partire dal rifiuto al Milan nella stagione 1996/97: "È stato l'unico club al di là della Roma in cui ho fantasticato di giocare - ricorda Totti - ma le decisioni sono sempre state prese da me, con la mia testa. Anche se la tua famiglia poi ti dà dei consigli. Ma alla fine ero molto giovane, sapevo di avere tempo". Salto in avanti di dieci anni. Estate 2006, quando arrivò l'offerta del Real Madrid: "Ci sono stati alcuni giorni in cui ero con un piede a casa e con un piede lì, ma la scelta di rimanere a Roma è stata fatta con il cuore. In quei momenti, quando ti senti così, non puoi andare via. Il Real Madrid è l'altro club in cui avrei potuto giocare, un'esperienza in un altro paese sarebbe potuto essere qualcosa di bello per me e per la mia famiglia".

"Ritiro dal calcio? All'inizio non ero pronto"

Ogni scelta, assicura, Totti, "è stata fatta con il cuore e quando scegli con il cuore non sbagli mai. Ma quando fai una scelta con il cuore non è mai quella sbagliata. Certo, guardandomi indietro, un piccolo dubbio su quel no resta. Ma c'è un destino scritto per ognuno ma devi uscire fuori e rivendicarlo. Vivi alla giornata, vivi ciò che affronti. Ma un passo alla volta capisci che ci sono cose che ti stanno aspettando". Come il ritiro dal calcio, a maggio del 2017: "Non sei mai pronto per fermarti. All'inizio non l'ho vissuta bene - ammette - ma lentamente mi sono convinto che era la scelta giusta". Ora l'ex capitano della Roma si dedica allo scouting:  "L'obiettivo principale ora è trovare giovani calciatori promettenti. Cercherò di riuscirci a ogni costo".