
Serie A, le pagelle di Stefano De Grandis sull'11^ giornata
Quando manca soltanto Bologna-Cagliari, andiamo a rivedere con Stefano De Grandis i migliori dell'undicesima giornata tra chi ha lasciato il segno in positivo e chi ha vissuto un weekend da dimenticare. Da Zlatan a Morata, i top e i flop

IBRAHIMOVIC: voto 8,5
Pozione anti-age dopo Bologna? Probabile, perché all’Olimpico si è rivisto lo Zlatan che fu e, a queste condizioni, che può ancora essere. Punto di riferimento, trequartista, ma anche, ECCOME, prima punta potente e precisa. Sblocca con una punizione intelligente, si guadagna il rigore del raddoppio, e regala una lezione di tecnica in occasione dei due gol annullati. PRESTIGIATORE

VLAHOVIC: voto 8
Otto come i gol segnati in campionato, nella stagione resa complicata dai rapporti con la società. Ma dopo la crisi per la separazione, si torna alla convivenza civile. Così Dusan si riprende la responsabilità di battere un rigore – mollata per una settimana a Biraghi – e ci aggiunge due gol da eccellente centravanti da area. PREPOTENTE

SIMEONE: voto 7,5
Sei gol in due partite, manco fosse El Pipita. Invece è solo il Cholito, che a un certo punto però sembra aver ereditato la “garra” del padre. In tre minuti colpisce e affonda la Juve, come fece papà Cholo, che le segnò un gol al Delle Alpi decisivo per la rimonta scudetto della Lazio. Due squilli, uno particolarmente acuto. TRASFORMATO

CORREA: voto 7,5
Spacca in due la partita. Nella prima parte è Mr Hyde, talmente brutto da spingere Lautaro a incrementare il riscaldamento. Poi all’improvviso, e prima di essere sostituito, torna Dr Jekyll e segna due gol decisivi oltre che molto belli. Si tiene fuori dalle mischie ma in campo aperto diventa bellissimo. BIPOLARE

CATALDI: voto 7,5
È la chiave che permette a Sarri di aprire la porta del campo a Luis Alberto. Cataldi è un po’ regista e un po’ mediano. Con la sua corsa permette di chiudere gli spazi dietro le spalle del disegnatore spagnolo. Ma da regista, Danilo inventa il lancio verticale per l’1-0 della Lazio. Ritmo e geometria. DOUBLE FACE

ZAPATA: voto 7
La sua forza contro l’organizzazione disciplinata della Lazio. Sfrutta l’ultimo secondo del primo tempo per difendere una palla, trascinarla in area, e poi scaraventarla alle spalle di Reina con pochissimo angolo a disposizione. E continua a correre fino al quarto minuto del recupero finale. INESAURIBILE

DI LORENZO: voto 7
Con lui e il formidabile Calabria, ad un tratto si è chiusa la ricerca di un terzino destro di livello nazionale. Di Lorenzo era bravo nella spinta, ora è un tuttofare di fascia, generoso e tecnico quando attacca, disciplinato e applicato quando difende. Infatti partecipa all’azione del gol del Napoli, e poi salva sulla linea un pareggio già fatto. UNIVERSALE

BELOTTI: voto 6,5
I migliori 39 minuti di questa stagione. combatte, scatta, tira, sbuffa e alla fine fa gol: il centesimo in serie a. per un centravanti, è uno dei traguardi che inorgogliscono, ma il successo vero è aver riproposto il gallo dei giorni migliori. ancora a scadenza di contratto, ma di nuovo pieno di ambizione. REDIVIVO

ABRAHAM: voto 5
La fiducia resta ampia, ma le difficoltà sembrano in aumento. Non è cattivo nelle poche conclusioni a cui arriva, e non compensa con un aiuto efficace alla manovra. I pericoli che la Roma crea arrivano sempre dalle seconde linee e quasi mai attraverso il centravanti. Sotto di due gol, Mourinho decide di rinunciarci. INVOLUTO

MORATA: voto 4
Non c’è. Come la Juve di questi tempi. È lontano dalle stazioni dove passa il pallone, lontano dal gioco, e ovviamente dal gol. Della Juve che non segna, Morata è l’esponente più in vista. Utile solo per qualche sponda in periferia. Ma all’appuntamento al centro, dove si decidono le partite, lui non si presenta mai. LATITANTE