Con la Serie A che si ferma per la sosta delle Nazionali, andiamo a rivedere con Stefano De Grandis i migliori della dodicesima giornata tra chi ha lasciato il segno in positivo e chi ha vissuto un weekend da dimenticare. Da Tatarusanu a Zielinski, i top e i flop
TATARUSANU: voto 8
Para la voglia dell'Inter di rientrare in corsa, mettendo la manona sul rigore secco e angolato di Lautaro. A colpi di respinte, ha spazzato lo scetticismo, allontanando via via il fantasma di Maignan e la concorrenza di Mirante.
SORPRENDENTE
PEDRO: voto 8
Un assist oltre al quarto gol in campionato. Avvio straordinario per il 34enne, messo fuori rosa da Mourinho, e poi di nuovo in corsa trasferendosi sull’altra sponda del Tevere. Un trasloco che gli ha riempito il serbatoio, visto che in partita, tra scatti, tagli, dribbling e recuperi, lo spagnolo non si ferma mai.
POSSEDUTO
ARAMU: voto 8
Nella stagione di esordio, quattro gol nelle prime 9 presenze in A basterebbero a giustificare il voto. Ma in più c’è quel sinistro con cui taglia tanti palloni indigesti verso l’area di rigore. Compresa la punizione con cui permette a Caldara di sbloccare subito la partita.
INCANTATORE
ZAPATA: voto 7,5
Con Muriel fuori causa, Duvàn aggiunge straordinari. Le gioca tutte, spesso per 90 minuti. E segna il quarto gol nelle ultime 4 partite, combattendo e tenendo alta la Dea per 90 minuti. In più partecipa anche all’azione del gol del vantaggio di Pasalic.
MISTER MUSCOLO
CUADRADO: voto 7
Juan si è avvicinato al disc jockey e ha chiesto di cambiare musica: basta lenti. Allora, stile anni 70, è entrato e ha dato spettacolo. Con un gioco di gambe che un indigeno come Biraghi non riesce manco a immaginare. Il doppio passo nei secondi finali soprende tutti. Pure Terracciano che si scorda di difendere il suo palo.
PRIMO BALLERINO
CALHANOGLU: voto 7
Torna protagonista nella sfida più delicata. Contro i vecchi fratelli, scippa un rigore, chiede di trasformarlo ed esulta con le mani sulle orecchie. Dentro una partita vissuta con brillantezza e orgoglio.
CORAGGIOSO
ABRAHAM: voto 6,5
Paradossalmente, nella partita in cui la Roma ha gettato via molte occasioni, lui ha provato a vincerla con le sue. Un gol, un palo (il quarto), un pallone fuori di un centimetro, e la fisicità con cui trasforma in pericolo ogni pallone su cui possa procurar battaglia.
ARIETE
ZIELINSKI: voto 5
Quando mancano gli spazi (e il Verona aggressivo è un maestro nel chiuderli), sono i giocatori di qualità a dover creare la superiorità. Ma Piotr il trequartista quest'anno sta zoppicando. Contro l’Hellas non si libera mai e moltiplica appoggi sbagliati.
INVOLUTO
