Marchisio: "Lazio-Juve non sarà una partita da dentro o fuori"

Serie A

L'ex centrocampista a Sky Sport: "Juve? I momenti di difficoltà ci possono essere, soprattutto dopo nove anni di vittorie. Cristiano Ronaldo perdita a livello emotivo e tecnico in un momento delicato. Sarri alla Lazio ha un compito non semplice: non è mai facile portare un'idea di gioco diversa in una squadra abituata per tanti anni ad avere una certa identità". E sulla Nazionale: "Va sostenuta così come loro ci hanno fatto sognare durante gli Europei"

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"Non è una partita da dentro o fuori per inseguire chi sta davanti, non va etichettata così". Claudio Marchisio presenta con queste parole da Torino, dove sono in corso le Atp Finals, Lazio-Juventus, anticipo del sabato alle 18 nel prossimo weekend di Serie A. La squadra di Maurizio Sarri è quinta a 21 punti, quella di Massimiliano Allegri occupa il settimo posto alla pari con Fiorentina e Bologna a quota 18. 

Marchisio: "Allegri non ha un lavoro semplice da fare"

L'ex centrocampista si sofferma ai microfoni di Sky Sport sui primi tre mesi dell'Allegri 2.0 con la Juventus:  "I momenti di difficoltà ci possono essere, soprattutto dopo nove anni di vittorie. La scelta di Max dopo due allenatori diversi in due anni credo sia andata soprattutto in quella direzione: puntare su un allenatore che conosce bene l'ambiente e lo zoccolo duro di questa squadra. Però non è mai un lavoro semplice - sottolinea - oltre allo zoccolo duro, Allegri ha trovato giocatori che non ha mai allenato o che magari in tre anni sono cambiati". Marchisio si concentra anche sull'addio di Cristiano Ronaldo negli ultimi giorni di mercato: "Parliamo di un campione assoluto che qualcuno ha definito un problema ma che faceva tantissimi gol all'anno. Si tratta di una perdita a livello emotivo e tecnico, un'assenza pesantissima in un momento delicato".

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"Sarri-Juve, qualcosa non ha funzionato"

Maurizio Sarri sfiderà per la prima volta da ex la Juventus: "Lui e la Juve non si sono trovati - spiega Marchisio - lo si è visto nei rapporti e nel contesto dell'idea di gioco di Sarri rispetto ai calciatori che c'erano. Poi quell'anno è arrivato comunque uno scudetto e non è roba da poco: vincere non è mai semplice, continuare a farlo nemmeno". Ora Sarri è alla Lazio. "Anche lì in avvio ha avuto qualche problema ma la squadra arrivava da un ciclo lungo, quello di Simone Inzaghi, e non è mai facile portare un'idea di gioco diversa in una realtà abituata per tanti anni ad avere una certa identità". Secondo Marchisio Lazio-Juve non sarà però Sarri contro Allegri: "In realtà è un big match e bisogna viverlo nel presente, dopo la sosta delle nazionali, dove qualcuno arriverà da strascichi positivi e qualcun altro da strascichi negativi".

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"Dobbiamo stare vicini alla Nazionale"

Spazio anche alla Nazionale di Mancini, costretta a passare dai playoff per strappare un pass per Qatar 2022:"C'è grande rammarico perché arriviamo da un grandissimo Europeo, con una Nazionale che ci ha abituato a delle cose che forse abbiamo perso contro Svizzera e Irlanda del Nord nelle ultime due partite" spiega Marchisio.  "Lo spauracchio di un secondo passo falso c'è, anche perché i playoff hanno una formula nuova. Però dobbiamo essere anche noi in grado di stare vicino al gruppo di Mancini: ci hanno fatto sognare negli Europei, ora tocca a noi dargli forza. Credo che qualcosa manchi davanti. Io sono sempre convinto che questa Nazionale stia passando per una generazione, come la mia, senza attaccanti che giocano nei top club europei come accadeva tra il 2000 e il 2010 con i vari Totti, Toni, Del Piero e Vieri. A volte ci sono dei reparti più ricchi di talento, a volte meno".

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