
Pelé, corto muso, tiraggiro e gli altri neologismi del calcio
In Brasile, Pelé è diventato una parola del dizionario, entrando tra le 167mila definizioni come sinonimo di "eccellenza e incomparabile". Molti altri neologismi sono entrati anche nel nostro vocabolario: stili di gioco di allenatori diventati movimenti, quasi filosofie. Tra "cassanate", un sigaro "lippiano" e un sopracciglio "ancelottiano". Gesti tecnici e non solo: ecco alcuni dei più recenti (dal 2000 in poi) del pallone

PELÉ (2023) - È entrato ufficialmente tra le 167.000 parole del dizionario Michaelis della lingua portoghese. Lo pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento sarà utilizzato in Brasile come sinonimo di eccellenza. Il Michaelis spiega che "pelé" (senza la lettera maiuscola) significherà "qualcosa o qualcuno fuori dall'ordinario, qualcosa o qualcuno che per la sua qualità, valore o superiorità non può essere equiparato a niente o a nessun altro. Come "Lui è il pelé del basket", "lei è il pelé del dramma brasiliano", "lui è il pelé della medicina".

CORTO MUSO (2021) - Te ne intendi di ippica? Chiese Max Allegri in una conferenza stampa diventata cult. L'Allegri filosofia per cui, per trionfare, serve solo essere primi: "Nelle corse dei cavalli basta mettere il musetto davanti, non serve vincere di cento. Fotografia. Corto muso. Semplice". Uno dei neologismi 2021 della Treccani: "Nelle gare ippiche su pista - si legge - minimo distacco, corrispondente al muso del cavallo, con cui si può battere il concorrente che segue. In altri sport, come nel calcio, vittoria ottenuta col minimo distacco necessario".
ANCHE IL CORTO MUSO TRA I NEOLOGISMI
SARRISMO (2018) - Dai suoi tempi a Napoli ne nacque una canzone (del poi vincitore di X Factor Anastasio) e un gioco in scatola. E quasi un "movimento", incentrato sulla bellezza. Per la Treccani: "La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; anche, il modo diretto e poco diplomatico di parlare e di comportarsi che sarebbe tipico di Sarri".
IL SARRISMO NEL VOCABOLARIO
TIRAGGIRO (2021) - Uno degli amuleti dell'Europeo azzurro 2021. Come quel gol contro il Belgio. "Nel calcio, il tiro a giro, fatto colpendo il pallone in modo da imprimergli un forte effetto a rientrare". La Treccani conclude specificando: "Adattamento del napoletano parlato tir a ggir".
IL TIRAGGIRO SECONDO LA TRECCANI
BONUCCIATA (2021) - In realtà, definizione non molto lusinghiera di uno dei centrali di difesa simbolo non solo dell'Europeo vinto, ma di tutto il calcio italiano recente. Per la Treccani si parla di, "nelle cronache sportive, errore di gioco, comportamento, dichiarazione pubblica tipici del calciatore Leonardo Bonucci".

CASSANATA (2008) - Forse la più celebre delle -ata, inteso come il suffisso al cognome di un giocatore: "Gesto, comportamento, trovata, tipici del calciatore Antonio Cassano". Alcune indimenticabili.

BALOTELLATA (2018) - Non poteva mancare: "Gesto, comportamento, trovata, tipici del calciatore Mario Balotelli". Why always him?

ZEBINATA (2008) - Oltre a Cassano, anche il centrale francese trovò spazio nello stesso anno sulla Treccani, che cita come prima comparsa del neologismo il 2002: "Modo di comportarsi, errore tipico del calciatore Jonathan Zebina".

ZIDANATA (2008) - Sì, c'è anche lui. Con la stessa definizione di Cassano e Zebina: "Gesto, comportamento tipico del calciatore Zinédine Zidane". Per cui sarebbe perfetto anche il prossimo neologismo…

CALCIO SPETTACOLO (2008) - Tipico di tantissimi maghi dal pallone. L'introduzione è datata 2008, anche se le sue radici sono profonde. "Il gioco del calcio come avvenimento spettacolare e sensazionale - si legge -, che suscita l’entusiasmo di un vasto pubblico per la fantasia e la bravura atletica dei giocatori".

TOTTILATRIA (2018) - "Un capitano c’è solo un capitano. Così cantano i seguaci di Francesco Totti, mentre avanzano in corteo. Molti trovano rassicurazione stringendo in mano il simbolo sacro nel quale si riconoscono: il cucchiaio". Un'iperbole: "Il suffisso ‘-latrìa’ deriva dal greco ‘latréia’ (servitù, culto) ed è usato come secondo elemento in parole composte, per indicare adorazione religiosa. Nel caso di neologismi come ‘tottilatria’, ovviamente, l’uso del termine è iperbolico.
TRECCANI, ECCO LA TOTTILATRIA
CONTISMO (2016) - Se per un calciatore il neologismo può avere (spesso, salvo Totti) accezione negativa o scherzosa, diverso è per gli allenatori. "Il calcio, concepito al modo dell'allenatore Antonio Conte - scrive la Treccani - come sport caratterizzato da spirito di squadra e di sacrificio, concretezza e concentrazione nell'applicare gli schemi di gioco programmati".

LIPPIANO (2008) - Quando il nome diventa una garanzia. Un simbolo: "Aggettivo dell’allenatore di calcio Marcello Lippi". Un giocatore lippiano, un gioco lippiano. E perché no, vincere un Mondiale è lippiano, e il suo sigaro è decisamente lippiano...

ANCELOTTIANO (2018) - "Chi gioca in una squadra allenata da Ancelotti o chi sostiene Ancelotti e i suoi sistemi di gioco". Ma anche quel sopracciglio alzato è tipicamente ancelottiano.

CAPELLO-PENSIERO (2008) - Altro attestato di stima: "La strategia di Fabio Capello, allenatore di calcio, per l’impostazione da dare alla squadra e al gioco". Curiosità: nella Treccani non figurano invece Cholismo o Guardiolismo. Per ora…

VAR (2017) - Inevitabile, dopo il suo ingresso in campo, anche quello nel vocabolario.

MA SI DICE IL VAR O LA VAR? - A questa curiosità aveva risposto l'Accademia della Crusca. Var è maschile: "Nella lingua italiana le sigle derivano il loro genere dalla parola principale, e in questo caso, se vogliamo ragionare esclusivamente sull’inglese, oltretutto il problema non si pone nemmeno per la grammatica, dal momento che tutti i sostantivi che esplicitano la sigla (video, assistant, referee) sono riconducibili al genere maschile".

TRIPLETE (2021) - Significato ben noto ma anche, "per estensione, al di fuori dello sport, successo ottenuto in qualche attività in tre occasioni o situazioni simili e ravvicinate nel tempo".

MANITA (2015) - Cinque gol, come quelli del Barcellona al Real nel 2010. Ben visibili sulla mano aperta di Abidal.

TIKI-TAKA (2014) - Guardiolismo è assente dal vocabolario Treccani, in compenso c'è il suo marchio di fabbrica scuola Barcellona: "Nel calcio, sistema di gioco basato su passaggi rasoterra continui e brevi per mantenere costantemente il controllo del pallone".

GEGENPRESSING (2018) - Anche Klopp ha portato il suo calcio "heavy metal" (come gli piace chiamarlo) nel gergo comune. La parola deriva tedesco Gegenpressing (alla lettera ‘contro-pressing’), internazionalismo cui contende il primato il calco inglese counterpressing. Avete presente l'inferno di Anfield (al netto della stagione attuale sotto tono) dove nessuno riesce ad uscire dalla propria tre quarti campo? "Nel calcio - si legge - l’immediata pressione sul portatore di palla avversario non appena si è perso il pallone".

ZEMANLANDIA (2012) - All'attacco vai, In difesa mai, Tu non ti fermerai cantava Venditti. Dal Foggia dei miracoli nacque un neologismo per un luogo magico, spettacolare: "Il sistema di gioco, fantasioso e votato all’attacco, ideato e adottato dall’allenatore di calcio boemo Zdenek Zeman".

SCAVETTO (2012) - Alla voce "cucchiaio", e un po' ci dispiace, troviamo solo la definizione per un comune "utensile da tavola di metallo". Ma la Treccani si rifà con scavetto: "Nel gergo dei calciatori, tiro effettuato di solito dal dischetto del calcio di rigore colpendo il pallone molto sotto, a contatto con il terreno, in modo da imprimere alla sfera una traiettoria arcuata e lenta che inganni il portiere avversario". Come nel 2000, mo je faccio er cucchiaio…

NO LOOK (2013) - Ronaldinho ne era un maestro: "Nello sport, fatto, eseguito senza guardare, al fine di disorientare gli avversari, detto in particolare del passaggio della palla da un giocatore a un compagno di squadra".

CALCIODIPENDENTE (2018) - Il calcio è ovunque, è intorno a noi. E nel nostro vocabolario: "Chi o che non può fare a meno di seguire il campionato di calcio, tifoso". Calciodipendenti come noi. Humphrey Bogart in un famoso film avrebbe detto: "È il calcio bellezza, e tu non ci puoi far niente".