Derby di Milano, Milito: "Inter superiore". Nesta: "Milan alla pari"

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L'ex attaccante nerazzurro e l'ex difensore rossonero hanno 'giocato' il derby nel corso di un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Se l'Inter vince, chi la prende più? Lautaro è un attaccante di livello mondiale, spero che a decidere la sfida sia lui", ha detto Milito. "Il Milan parte alla pari e se la può giocare fino alla fine per il vertice. Senza Ibra perde molto, ma ha giocatori come Leao e Theo Hernandez che in questo calcio fanno la differenza", il pensiero di Nesta

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In campo hanno vinto tutto con le maglie di Inter e Milan e da avversari sono stati protagonisti di derby emozionati, adesso Diego Milito e Alessandro Nesta commentano la supersfida scudetto in programma alle 18 a San Siro. Intervistati da La Gazzetta dello Sport, i due ex campioni hanno analizzato lo scontro al vertice del campionato. E se da un lato il Principe spinge i nerazzurri - "Se l'Inter vince, chi la riprende più?", le sue parole -, dall'altro l'ex difensore rossonero rimane fiducioso: "Il Milan se la gioca alla pari".

Milito: "Inter superiore. E deciderà Lautaro, attaccante di livello mondiale"

Idee chiare per Milito, che ha anche individuato il possibile protagonista della sua sfida proprio nel suo erede, Lautaro Martinez: "Mi aspetto una partita durissima - ha esordito l'ex attacante nerazzurro -, in palio c'è molto ed è una grande occasione per entrambe. Il Milan deve vincere, ma l'Inter può scappare e fare il pieno di fiducia. Rispetto ai rossoneri, i nerazzurri hanno una rosa superiore e la consapevolezza dell'ultimo campionato vinto. E questa cosa fa tanto. Spero che a decidere il derby sarà Lautaro, anche se la forza dell'Inter si è vista più che altro nel gioco di squadra. Inzaghi fa bene a insistere su questo aspetto, ma Martinez è in un grande momento: dopo le prestazioni con l'Argentina ha il morale alle stelle e non sentirà la stanchezza. Anzi, farà un grande derby. Lui ha nella testa la sua più grande dote, ha voglia di crescere sempre e ha un obiettivo chiaro: non si fermerebbe per nessun motivo. Nessun traguardo gli è precluso: gioca già in una big europea ed è un attaccante di livello mondiale. E ha una grande fortuna, giocare vicino a Dzeko, un giocatore con il quale mi sarei divertito molto anche io. Il suo modo di giocare mi piace, è uno che rende le cose più facili ai compagni: l'Inter è stata brava a prenderlo la scorsa estate". Tornando al derby, secondo Milito la squadra di Inzaghi dovrà fare attenzione ad un giocatore in particolare: "Senza Ibra, l'Inter deve temere Leao. È un giocatore velocissimo - ha proseguito Milito -, imprevedibile, che sa fare gol. Può incidere".

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Nesta: "Il Milan se la gioca alla pari. E nessuno è come Leao e Theo"

Fiducia nelle parole di Nesta, che vede un Milan attrezzato per lottare al vertice fino alla fine nonostante dal mercato di gennaio non siano arrivati rinforzi: "In questa fase il Milan non può fare pazzie e si affida a dei dirigenti che hanno dimostrato di avere idee vincenti - ha detto l'ex difensore rossonero -, Maldini ha un'intelligenza superiore alla media. La Juve aveva bisogno di un grande colpo, ma secondo me resta un'incognita perché non è detto che un solo giocatore, anche se fortissimo, sistemi tutto e subito. Il Milan è attrezzato per restare in alto, anche se non ha una rosa troppo lunga e deve essere sempre al massimo. Finora è stato in grado di superare ogni problema grazie all'identità di gioco. E tra Covid e infortuni vari serve anche un po' di fortuna: oggi sono queste le situazioni che fanno la differenza, non altro". Poi il pensiero specifico sul derby: "Inter e Milan partono alla pari, ancora di più in una partita come questa. L'Inter è più in forma, forse i nerazzurri sono più squadra e certamente sono più solidi. Ma il Milan può contare sulla dinamicità di alcuni giocatori che in Serie A hanno in pochi, mi riferisco a Leao e Theo Hernandez. Stare dietro a due così è complicato, nel calcio di oggi sono queste le qualità che determinano. In un calcio fatto di duelli e ricerca della superiorità, Leao è uno che fa la differenza: mi piace moltissimo, salta sempre l'uomo e migliorerà anche nell'ultima scelta. Poi penso a Ibra: se c'è e sta bene, togliergli palla è impossibile. E Rebic è un altro di quelli che se prendono campo in velocità, non li fermi più. Per questo dico che, da difensore, preferirei affrontare mille volte gli attaccanti dell'Inter che non quelli rossoneri. Giroud? È bravissimo, ma da difensore meglio trovarsi di fronte lui che Ibra. Contro Zlatan parti sotto anche solo mentalmente, senza di lui il Milan perde molto". Giudizi anche sulle due difese e su alcuni singoli come Tonali e Kessié, oltre che su Pioli e Inzaghi: "Entrambe le difese sono forti, ma per il Milan è determinante la presenza di Tomori. Oggi la difesa dell'Inter è più tosta. Barella o Tonali? Sono giocatori diversi, il primo più offensivo e il secondo più equilibratore. Barella sembra giochi da trent'anni, Tonali è un Gattuso con piedi migliori: due certezze per l'Italia del futuro. I due allenatori? Pioli ha dato identità alla sua squadra, il gioco resta uguale anche quando cambiano gli interpreti. Il suo lavoro sta dando frutti. Inzaghi, rispetto a Conte, ha portato leggerezza e libertà e i giocatori hanno più occasioni per divertirsi in campo".

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