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Spalletti: "Lottare per lo scudetto è una figata. Koulibaly dal 1'? Vediamo"

NAPOLI

L'allenatore ha presentato in conferenza stampa lo scontro diretto contro l'Inter: "Il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro, ma adesso potrebbero aprirsi prospettive interessanti. Per battere i nerazzurri servirà 'cazzimma'. E lottare per lo scudetto è una figata! Non dovremo ripetere alcuni errori dell'andata. Koulibaly in campo? Parlarne non sarebbe rispettoso per chi lo ha sostituito. Osimhen non segna con le big? Prima facciamolo giocare..."

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Il Napoli vuole mettere la quinta per completare la rimonta sull'Inter ed effettuare il sorpasso al primo posto. Dopo le ultime quattro vittorie consecutive in campionato, gli azzurri si sono portati ad un solo punto dalla squadra di Inzaghi (che ha una partita in meno) ed in caso di successo andrebbero in vetta alla classifica. Un match fondamentale per il Napoli, che avrà nuovamente a disposizione Koulibaly e Anguissa, di rientro dalla Coppa d'Africa. Dello scontro diretto al vertice in programma al Maradona domani, sabato 12 febbraio alle 18, ha parlato Luciano Spalletti in conferenza stampa.

Koulibaly giocherà o no?

"Parlarne ora mi sembra irrispettoso soprattutto per chi dovrebbe fargli posto se io dovessi scegliere di metterlo dall'inizio. Chiaramente Koulibaly è un calciatore differente, e non parlo solo di calcio. Basta guardare quello che ha fatto dopo aver vinto la Coppa d’Africa: è andato a salutare gli avversari e per primi ha salutato quelli che avevano sbagliato il rigore. Quindi ha qualità umane differenti. Però c'è da tenere presente anche tutto quello che hanno fatto in questo periodo i giocatori che lo hanno sostituito, si tratta di rispetto verso il gruppo. Dal mio punto di vista è facile, tutto quello che faccio va bene. Però aspetto domani per dire la formazione".

 

Sarà una partita scudetto?

“È bene sempre precisare che l’obiettivo dichiarato della nostra stagione era riuscire a mettersi dietro alcune delle più forti del campionato e rientrare tra le prime quattro. Sappiamo però che vincendo questa partita potremmo essere catapultati anche verso quest’altro obiettivo. Questa è un po’ una figata come situazione perché ci ha fatto passare una settimana con il sorriso sulla bocca e questo sorriso probabilmente si è mantenuto anche durante la notte mentre dormivamo, senza accorgercene. Questa posizione e questa situazione è quella che amiamo vivere facendo questo sport".

 

Si aspettava un mese fa di trovarsi in questa posizione? Con quale consapevolezza arrivate a questa sfida?

"Noi un mese fa, quando abbiamo avuto delle difficoltà, siamo rimasti capaci e coscienti di mantenere la schiena dritta su quello che deve essere il nostro lavoro e il nostro comportamento. Poi dobbiamo riuscire a portare a casa più punti possibile, ma questo dipende sempre da quello che si riesce a fare giorno dopo giorno. Si dice sempre che ogni giorno mette in palio qualcosa e l’addizione di questi giorni fa in modo che alla fine della settimana tu sia pronto a giocare determinate partite. I giocatori poi sanno quello che devono fare. Anche prima della gara con la Juve, quando tutti dicevano che sarebbe stato meglio rinviare la partita, i giocatori mi hanno fatto vedere il desiderio che avevano di giocare e attraverso questo desiderio hanno fatto una grande partita e un grande risultato. Perciò io sono tranquillo perché conosco il valore del mio gruppo, io sono in una botte di ferro. Questo è un gruppo fantastico e in questi anni ha fatto vedere che ci tiene a questa maglia, raccogliendo meno di quanto meritasse”.

 

Sui social è circolata una foto dell'arbitro Doveri in aeroporto con un trolley dell’Inter. Cosa pensa di questa cosa?

"All’aeroporto la finanza lo ha fermato e gli ha imposto di aprire lo zaino: era uno zaino frigo e c’erano delle mozzarelle, speriamo non si sappia in giro".

 

Sarà uno scontro al vertice con l'Inter: questa condizione sa di rivincita personale?

"Io non devo prendermi nessuna rivincita. Io vado dietro a quello che è un modo corretto di lavorare e di chiamarsi professionisti. Sono fortunato a trovare dei calciatori che la pensano allo stesso modo e che mi danno la possibilità di fare bella figura. Questa è una gara importante e l’importanza di una partita come questa equivale al tempo impiegato per arrivare a giocarsi sfide come queste. Possiamo partire dalla fatica di Dimaro o dalle giocate di Castel di Sangro, quei periodi in questi confronti tornano utili. Le carriere di tutti noi dipendono da queste gare qui, ci teniamo tantissimo come è giusto che sia e per me non sarà una rivincita perché io all’Inter ho lasciato dei giocatori che stimo moltissimo e che so quanto stimano me".

 

Qual è la differenza tra il Napoli e l'Inter?

“Si parla sempre di un grande condominio e loro sono gli amministratori del condominio, sono una squadra fortissima e non a caso sono i campioni in carica. Probabilmente li troveremo arrabbiati per come è arrivata la sconfitta nel derby, saranno furiosi come sono le squadre di razza quando perdono perché odiano perdere. Noi li rispettiamo, ma non dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento. Noi dovevamo essere bravi a giocare la partita di Venezia come fosse l’Inter, adesso abbiamo essere bravi a giocare con l’Inter come se fosse il Venezia: cambia il nome delle squadre, ma non deve cambiare l’atteggiamento e il rispetto verso la nostra gente che ci ama. Noi possiamo anche perdere qualche partita, ma non possiamo tradire la nostra qualità. Mi aspetto l’Inter che conosco, loro hanno delle caratteristiche in cui sono migliori di noi ma noi abbiamo altre cose in cui siamo più forti di loro. Bisogna vedere chi riuscirà a portare il discorso più verso le proprie qualità e le proprie caratteristiche".

 

La partita dell’andata può essere presa come riferimento da non ripetere?

"C’è stato un passaggio fondamentale, quando abbiamo tentato di riorganizzare la squadra dopo il 2-1 abbiamo preso il terzo gol in contropiede. Quello ha fatto venir fuori la differenza, abbiamo perso qualche palla di troppo e in quella partita la squadra non è riuscita a portare il discorso sulle sue caratteristiche. Se con l’Inter si gioca sulle seconde palle e sui contrasti vincono loro, se invece riusciamo a mantenere più possesso palla e a mantenere l’ordine sopperendo ai ribaltamenti di azione sulle fasce, allora può verificarsi qualcosa di interessante. A San Siro abbiamo gestito la partita meno bene di quello che sappiamo fare".

 

All’andata c’è stato un calo nella parte centrale della partita. Lo step da fare è riuscire a mantenere la concentrazione alta per tutti i 90 minuti?

"Noi dobbiamo mantenere quella calma che ci fa richiamare le qualità che abbiamo. Noi riusciamo ad essere feroci fino a un certo punto, perché non abbiamo la fisicità e le caratteristiche delle squadre feroci. L’Inter ha queste caratteristiche, ti arriva addosso con grande forza. In quel momento, dopo l’1-0, abbiamo perso qualche palla di troppo come dicevo prima. Io quella partita ce l’ho chiara in testa, la abbiamo analizzata per preparare bene la sfida di domani. Tutto passa dalla nostra capacità di evidenziare quelle che sono le nostre qualità e la nostra caratteristica maggiore per fare risultato, ovvero gestire bene la palla e fare più possesso senza dare agli altri la possibilità di mettersi a posto dal punto di vista tattico”.

 

Cosa dirà nel discorso pre-gara?

"Loro sono aggressivi e cattivi, noi calmi e forti. Ci vorrà equilibrio in tutte le situazioni, testa calda e accesa sempre, perché con il cervello acceso si fa più strada. Noi non ci chiamiamo Napoli per caso, ci chiamiamo Napoli perché in tutto ciò che facciamo dobbiamo avere questa qualità superiore alla media che fa parlare di noi. E qui parlo anche della città".

 

Osimhen non ha mai segnato contro le big, ne avete parlato?

"Facciamolo giocare contro le big, perché se non gioca è difficile faccia gol da casa. Si vedrà nelle prossime".

 

Per vincere contro l’Inter servirà 'cazzima'?

"Sì, quella è una delle cose più riconosciute nel calcio perché è un termine che rende bene l’idea, oltre ad essere un termine napoletano. Serve anche quella, serve personalità. Poi il pensiero rivolto a tutte quelle persone che amano questi colori e che ci vogliono bene, è a loro che dobbiamo rendere qualcosa. Sapere che c’è lo stadio pieno per quelle che sono le possibilità ci riempie ancora più di gioia perché vogliamo fare capire che meritiamo il loro sostegno. In questo momento complicato a causa del Covid, De Laurentiis ha abbassato drasticamente i prezzi e ha capito le difficoltà della gente, sono convinto che questa sarà una scelta giusta per riaggregare il nostro entusiasmo anche in vista di quando ci sarà l’ampliamento della capacità dello stadio".

 

Con tutta la rosa a disposizione potrà nuovamente sfruttare al meglio i cinque cambi: quanto sarà determinante?

"Questo è un vantaggio in più. Noi abbiamo sempre lo stesso obiettivo, essere il miglior Napoli possibile indipendentemente da chi è a disposizione. Questo ci rende forti e ci fa piacere avere quasi tutta la squadra a disposizione".