Salernitana, Ribery: "La salvezza sarebbe come un trofeo, ci credo. Scudetto? Spero Milan"

ESCLUSIVA

Il campione francese ha parlato in esclusiva a Sky Sport dell'obiettivo salvezza con la Salernitana: "Io ci credo, mancano ancora tante partite e con la mia squadra andrei in guerra. Voglio salvare la Salernitana, per me sarebbe come un trofeo. Poi non so se smetterò, ma in futuro mi piacerebbe allenare". Idee chiare sullo scudetto e su Vlahovic: "Vorrei vincesse il Milan per Ibra, se lo merita. Dusan? Capisco la gente di Firenze, ma dovrebbero ringraziarlo"

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Un obiettivo da conquistare, la salvezza in Serie A con la Salernitana, che avrebbe il valore dei tanti trofei conquistati in carriera. Idee precise per Franck Ribery, che punta a fare il massimo per provare a contribuire a quella che avrebbe il sapore di una vera e propria impresa. Nel corso di un'intervista esclusiva a Sky Sport, il campione francese si è detto fiducioso: "Io ci credo - ha chiarito Ribery -, abbiamo ancora tre mesi e mancano tante partite. Sono quel tipo di persona che non può lasciare il suo gruppo e la sua squadra, io vado ovunque con la mia squadra, anche a fare la guerra. Sono arrivati nuovi giocatori, un nuovo presidente, un nuovo direttore sportivo e anche un nuovo allenatore e abbiamo visto subito che qualcosa è cambiato. Crediamo a questo obiettivo e, se continuiamo così, nella vita può arrivare tutto. Ho un obiettivo, voglio salvare la Salernitana: per me sarebbe come un trofeo".

"Finché sarò felice giocherò. Poi mi piacerebbe fare l'allenatore"

A quasi 39 anni, Ribery non sa ancora cosa farà in futuro. Di certo sa perché continua a giocare: "Io sono innamorato del calcio sin da piccolo - ha spiegato il francese -, sono cresciuto in strada e anche quando dovevo andare a scuola avevo sempre il pallone con me. Per me è una passione, una cosa che ho nel cuore. Questo è qualcosa che non puoi inventare, o ce l'hai o non ce l'hai. Non so sei il prossimo anno smetterò o se vorrò ancora giocare, dipende da come mi sentirò. Per me è importante che la mattina, quando vado a fare l’allenamento, io sia felice". Una volta appesi gli scarpini al chiodo, però, potrebbe iniziare una nuova carriera: "Mi piacerebbe fare l’allenatore. Mi piace molto Carlo Ancelotti, sia come persona, sia il modo in cui pensa e in cui lavora. Mi è piaciuto tanto anche Jupp Heynckes, con il quale nel 2013 abbiamo vinto tutto con il Bayern Monaco".

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"Scudetto? Spero vinca il Milan per Ibra. Lewandowski e Mbappé i più forti"

La Salernitana e non solo, Ribery ha detto la sua anche sulla corsa scudetto e sulle favorite per la Champions League: "Per lo scudetto direi Milan, anche per Ibra. Lo merita come persona e come giocatore, per quello che ha fatto nella sua carriera. Mi piacerebbe se il Milan vincesse soprattuto per lui. In Champions vedo il Bayern Monaco, il Liverpool e forse anche il Psg. Dipende solo da loro, hanno squadre forti e grandi giocatori. In questi casi a fare la differenza è il gruppo". Pochi dubbi anche per quanto riguarda i singoli: "Lewandowski per me è al momento l'attaccante numero uno, il più forte del mondo negli ultimi due tre anni. Lavora molto e gli piace aiutare la squadra, questo nei campioni fa la differenza: anche se lui gioca e fa tre gol, pensa subito alla prossima partita. Penso che avrebbe meritato il Pallone d’Oro, anche l’anno prima. Mbappé è il più forte in generale, lui sa di avere grandi qualità ma non si monta la testa. Fa il suo lavoro, gioca, si diverte. Per lui è un piacere e questo è bello quando lo si vede giocare".

"Vlahovic? A Firenze dovrebbro ringraziarlo"

Con un altro giovane campione, Dusan Vlahovic, Ribery ha giocato ai tempi della Fiorentina: "Quando io sono stato a Firenze, per sette mesi ha fatto qualcosa di incredibile. È stato importante per lui capire che deve continuare così, adesso è alla Juve e la Juve è una grande società, una grande squadra con dei grandi giocatori. C’è una pressione più grande. Il consiglio che posso dargli è di non pensare troppo, deve solo continuare a lavorare come sta facendo: ha la giusta mentalità e ha tutte le capacità, è forte. È normale che la gente di Firenze sia arrabbiata con Dusan, ma credo che abbiano capito che è andato via perché il calcio è così. Penso che dovrebbero ringraziarlo per ciò che ha fatto a Firenze".

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"Nicola mi ha colpito, che discorso prima del Milan!"

Infine Ribery è tornato sulla sua Salernitana e sull'impatto che ha avuto il nuovo allenatore, Davide Nicola: "Di lui mi è piaciuto il discorso che ha fatto prima della partita contro il Milan nello spogliatoio. Quando c’è passione e cuore è così, il suo discorso mi ha toccato: ha parlato ai giocatori come si fa con una famiglia, con un gruppo. Questo mi ha toccato dentro, messaggi così ti danno adrenalina, forza e motivazione". In chiusura un messaggio ai più giovani: "Noi giocatori siamo fortunati, quando vedo tanti giovani di 19/20 anni che non hanno mentalità mi verrebbe da dire: 'Oh, sei fortunato amico mio!'. Per me la vita è bella".