Montella: "In Turchia perché cercavo una sfida. Il mio erede? A me piace Raspadori"

ESCLUSIVA

L'attuale allenatore dell'Adana Demirspor a Sky Sport: "Complimenti al Milan, ma il Napoli è competitivo e se la giocherà". Sulla nazionale: "È stata una doccia fredda, nessuno se lo aspettava. Balotelli ci è rimasto male per la mancata convocazione"

Arrivato in Turchia a settembre all'Adana Demirspor, squadra in cui milita anche Balotelli, Vincenzo Montella si sta adesso giocando un posto in Europa, andando oltre le aspettative iniziali del club. In un'intervista a Sky Sport, ha parlato della sua attuale esperienza, di Balotelli, degli errori e dei rimpianti del passato, ma anche della mancata qualificazione ai Mondiali dell'Italia e della lotta scudetto in Serie A.

Cosa pensi della stagione del Milan fin qui?

"C'è da fare i complimenti sia a Paolo (Maldini, ndr) che a Pioli, perché stanno facendo un gran lavoro, andando oltre le aspettative e si giocheranno lo scudetto fino alla fine. Sono convinto che anche il Napoli sia altamente competitivo e se la giocherà, sia perché è il Napoli e non vince da tanti anni, sia perché stimo Spalletti come allenatore. Hanno qualità per lottare fino alla fine".

 

Un parere riguardo l'esclusione dell'Italia dai Mondiali?

"È stata una doccia fredda. Dopo l'Europeo pensavamo fosse facile andare ai Mondiali, ma così non è stato. Poi nel calcio ci sono dei risvolti incomprensibili e impensabili a volte: è stata una delusione grandissima, ma credo che Roberto (Mancini, ndr) abbia le capacità per poter ripartire, come quando prese la nazionale quando nessuno credeva ci fosse del talento".

 

C'è un nuovo Vincenzo Montella nel calcio italiano?

"A me piace Raspadori proprio per caratteristiche, anche se è un po' diverso da me. Ormai sta facendo bene da un paio di anni, ha la faccia scaltra, ma da bravo ragazzo. C'è del talento anche in Scamacca, non ha fatto grandi cose contro la Turchia, ma si vede che ha qualità, ha margini di miglioramento ed è un giocatore completo"

balotelli_screen

leggi anche

Balotelli: "Manco solo quando si perde..."

Montella allenamento

Da chi lo allena tutti i giorni, secondo te Balotelli ha nella testa l'idea di poter tornare anche una volta in nazionale?

"Non so, ma lo vedo molto motivato. C'è rimasto male tantissimo dell'ultima mancata convocazione, ci teneva e pensava di meritarlo. Deve averlo come obiettivo: poi saranno le sue prestazioni a determinare se sarà ancora in grado di tornare in nazionale o meno"

 

Quali sono stati i tuoi errori in passato?

"Ho commesso tanti errori, sono stato ingannato diverse volte ma fa parte del mio lavoro. Dovevo saper gestire le situazioni e a volte non sono stato bravo: sono esperienze che mi porto dietro, formative per la mia persona oltre che per l'allenatore"

 

Hai calcisticamente un sogno? Tornare in una città dove sei stato o ripassare per esempio da Roma?

"Mi è dispiaciuto tantissimo come sia finita a Firenze, perché era un ritorno e di solito i ritorni non sono quasi mai positivi. C'era un legame con la città, l'ambiente e per quello mi è dispiaciuto tantissimo. Altri ritorni no, perché comunque la Roma non l'ho mai allenata. Non ho sogni a lungo termine, voglio finire queste ultime partite come stiamo facendo, perché poi saranno quelle che rimarranno nella mente di tutti noi"

 

Come valuti la tua esperienza fin qui?

"Sono molto contento, è una bella esperienza. Stiamo facendo molto bene rispetto alle aspettative, siamo a due mesi dalla fine del campionato e ci giochiamo un posto in Europa, impensabile all'inizio dell'anno. Avevo bisogno di una sfida ed è arrivata al momento giusto. Avevo altre opportunità prima, ma non ero convinto, non era il momento e non mi intrigava la situazione. Questa invece mi ha subito stimolato e gli allenatori hanno bisogno di stimoli: cambiare paese, squadra neo promossa, tanti aspetti che mi hanno convinto ad accettare"

Vincenzo Montella

Ti manca un po' l'Italia del calcio?

"Ma non lo so, vedo un campionato molto avvincente, quest'anno ancora di più, ma sono mentalizzato in questa realtà. Ad oggi direi quasi di no, anche se ovviamente è un posto dove sono cresciuto, ma ho voluto inconsciamente staccare da quel mondo a livello viscerale".