Totti consiglia Ibrahimovic: "Ritiro? Ascolti il suo corpo. Solo lui può sapere quando"

l'intervista
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Francesco Totti ha parlato a la Gazzetta dello Sport del finale di carriera di Zlatan Ibrahimovic: “Ibra, ascolta il tuo corpo. Un finale con gol e poi decida. Nessuno può capirlo come me, il dopo fa paura. Ibrahimovic è un uomo brillante, ci siamo divertiti moltissimo a girare uno spot in coppia. E se avessimo giocato insieme, con i miei assist avrebbe fatto cento gol in più”

Dopo una carriera di successi e riconoscimenti decidere di smettere non è facile soprattutto dopo che il calcio è stato "tutta la vita". Sollecitato dalla Gazzetta dello Sport Francesco Totti ha risposto sul futuro di Zlatan Ibrahimovic rivivendo quelle sensazioni che hanno caratterizzato il suo addio: "Sono passati 5 anni ma le sensazioni me le ricordo tutte e guardando Ibra nell’ultimo periodo le rivivo. Anche se la mia situazione era un po’ diversa dalla sua. Io non avevo avuto particolari infortuni. Sentivo di poter ancora dare il mio contributo, ma fui messo subito da parte e se giochi tre minuti o cinque o dieci una volta ogni tanto diventa uno stillicidio. L’ultimo mio anno non lo auguro al mio peggior nemico. Fu pesantissimo a livello mentale. Logorante. Perché quando dopo una vita in campo non giochi con continuità, soprattutto a una certa età, il fisico non lo stai facendo riposare, lo stai facendo arrugginire. Zlatan in questo momento gioca poco e mi immagino le sue difficoltà anche perché il suo corpo è una macchina impegnativa"

Totti: "Ibrahimovic uno dei più grandi al mondo"

L'ex capitano della Roma ha parole al miele per l'attaccante svedese: "Ibrahimovic è stato uno dei più grandi centravanti al mondo. Un giocatore magnifico sotto tutti i punti di vista: tecnico, atletico e di personalità. Un leader assoluto, un professionista esemplare con un enorme carisma. Ha segnato la storia del calcio degli ultimi trent’anni. Campioni così vorremmo che non smettessero mai. Perché hanno regalato gioie, emozioni, sono stati l’essenza del calcio. E al calcio hanno dato la loro vita, amandolo più di ogni altra cosa.  Io credo di sapere cosa stia provando, le domande che si pone, i dubbi, la voglia che fa a pugni con la realtà del momento. Io da amante del calcio spero che Ibra possa continuare. Che domani mattina i fastidi che lo stanno tenendo fuori così spesso possano sparire. Sarebbe un regalo non solo per lui, ma per tutti noi che seguiamo il calcio. Il ritiro è una decisione troppo personale. Io spero continui finché ne ha voglia, ma solo se il fisico gli consente di poter essere decisivo come è sempre stato. Ma giocare dieci minuti per poi fermarsi, passare più tempo in infermeria che sul terreno di gioco, essere impiegato col contagocce… Eh, così è pesante. Ibra è stato un leone in campo e fuori. A lui piace essere anche fischiato, e spero per lui che abbia sempre una parte dello stadio che lo acclama e una che lo maledice, perché lo teme. Senza dover trascinare il finale. Io so che significa vivere una stagione in cui resti a guardare e nel mio caso stavo pure bene fisicamente. Un anno può diventare infinito".

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Totti: "Per Ibra futuro da dirigente ma...."

L'addio al calcio è sempre un momento delicato, ancor di più per i grandi campioni. Totti lo ha vissuto sulla sua pelle: "Cambia tutto. Tra il cambiarti per l’allenamento o essere in giacca e cravatta da dirigente in uno spogliatoio passa tutta la differenza del mondo. Però a quel momento bisogna prepararsi. Ibra è un uomo intelligente, brillante, lo vedo anche da come riesce a stare davanti alle telecamere e credo abbia un ottimo senso degli affari. Sarebbe stato molto divertente giocare insieme. Non so quanti gol lui abbia fatto in carriera, ma con i miei assist in tre o quattro anni sarebbe salito sicuro di un centinaio in più. Il giorno che deciderà di smettere, Ibra capisca cosa vuole fare realmente: quale ruolo operativo pensa di poter occupare. E quando gli dovesse arrivare la proposta pretenda chiarezza e trasparenza. Due sono le domande da porre: cosa devo fare e con chi devo farlo. Deve saperlo subito, dopo diventa troppo tardi"

 

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