Serie A, i migliori giocatori del weekend: top 11 e pagelle di Stefano De Grandis
Questa settimana scelgo un 4-3-3, molto offensivo con Dumfries che parte da più lontano. Solo per questo, per ragioni di equilibrio, tengo fuori Calhanoglu. Che però è tornato stellare e ce lo portiamo dietro… come carta di riserva
- Se il Genoa ancora spera è per la solidità difensiva e per l’abitudine ai clean sheet. Nel girone di ritorno, Sirigu ha ritrovato l’antica sicurezza. Lui e il palo di destra tengono i palloni del Cagliari fuori dalla porta. MESTIERANTE
- Si avventa su Zalewsky come il genitore che vuole togliere, dalle mani del piccolo, il dolcetto trafugato. Più quello si agita, più l’olandesone gli impone il castigo. Col gol d’apertura, dopo una fuga prepotente. PRECETTORE
- Si occupa di Osimhen con un piano studiato alla perfezione. Se non può anticiparlo, si prende qualche metro di vantaggio. Gli concede qualche colpo di testa, ma mai profondità. STRATEGICO
- La Fiorentina attacca per tutta la ripresa ma non sfonda mai centralmente. Stavolta Il Comandante è inattaccabile. Eccellente nell’anticipo ed elegante nelle uscite. PERNO
- E’ un mancino che non sfigura manco con il destro. Figuriamoci se gli capita la palla giusta, in area, e sul piede migliore: diagonale da veterano e quinto gol in serie A. Anche se ha 19 anni. RIGOGLIOSO
- Un gol prezioso quanto un defibrillatore. Tiene in vita il Milan due minuti prima che dica addio al sogno scudetto. E alla fine di una partita nella quale è lui a guidare la riscossa, e il pressing, nel momento di difficoltà. RINGHIETTO
- Come prima, più di prima… Perché al lavoro di interdizione, e alla distribuzione di palloni, aggiunge (secondo consecutivo) un gol d’autore. Stavolta con sterzata e tiro all’incrocio. GUASTATORE
- Segna col destro (rigore) e col sinistro (da fuori), perché i piedi buoni sono due. Ma nel suo lavoro c’è anche sostanza, tanto che Juric lo alterna in mediana e sulla trequarti. CAPOMASTRO
- Con Zapata a fianco, diventa un altro. Meno responsabilità e più libertà di svariare. Allora diventa campione di slalom, e mentre punta il bastone, tra una porta e l’altra, infila un assist, un gol e un palo. APRIPISTA
- Costruisce il suo voto ribaltando il Napoli. In 7 minuti. Prima scippando il portafoglio a Meret, poi accaparrandosi l’intero malloppo andando a svaligiare, in contropiede, la casa incustodita. FURFANTE
- Quando mancano le idee, la soluzione c’è: palla a Leao e scommessa sull’assolo. Fino al gol del pari, le iniziative sono tutte sue, compresa la cavalcata assist. Fosse anche freddo nella conclusione, sarebbe un crac. TORNADO
- Restituisce all’Inter la qualità del girone di andata. Trova il corridoio per il treno olandese e poi disegna traiettorie col suo destro. Compreso l’assist numero 10 (primato in A) per Lautaro. PITTORE