Juventus, Agnelli: "Voci su mio addio? Rido. Agnelli progetto valido e lungo"
JUVENTUSIl presidente della Juventus, ospite di un evento del Foglio a San Siro, risponde alle voci sul suo futuro: "Sono rumors che si ripetono ciclicamente, non ci faccio più nemmeno caso. Bilancio dopo 12 anni di presidenza? Se uno fa sport è sempre concentrato sulla prossima gara. Coppa Italia? Ogni titulo, come direbbe qualcuno, conta". E sulla Superlega: "UEFA oggi è giudice, legislatore e operatore commerciale monopolista, non va bene"
"Le voci sulla mia presidenza alla Juve? Non passa anno che si parla del mio futuro alla Juve, questi rumors li hanno ascoltati in tanti: da Blatter e Platini, oggi abbiamo Ceferin e Casini. L'unico che c'è sempre è Tebas, forse è lui che li mette in giro". Ospite della giornata di sport 'Il Foglio a San Siro', il presidente della Juventus Andrea Agnelli parla così del suo futuro a capo del club bianconero. "Io sono molto sereno - assicura - e non faccio molto caso a questi rumors, so quello che stiamo facendo e che mi sto divertendo. Bilancio dopo 12 anni di presidenza? Non mi piace fare bilanci. Se uno fa sport è sempre concentrato sulla prossima gara".
"Allegri ha riportato solidità". E cita Mou sulla Coppa Italia
Il presidente della Juve si è poi soffermato sulla stagione: "Rimpianti? Ogni stagione per chi non vince porta qualche rimpianto. Quest'anno ci sono stati dei momenti negativi. Il progetto Allegri è molto valido, Max ha riportato solidità: abbiamo un progetto di lungo periodo, conosciamo e sappiamo quello che vogliamo ottenere, sapevamo che quest'anno sarebbe stato difficile. Due settimane fa potevamo avere dei rimpianti di non essere a competere per lo scudetto. Paradossalmente, se avessimo vinto la gara contro l'Inter saremmo a pari punti con loro invece leggo commenti diametralmente opposti sulle due squadre". L'11 maggio i bianconeri sfideranno in finale di Coppa Italia l'Inter: "La Coppa Italia? Ogni trofeo conta, il più importante credo sia il campionato. In altre competizioni non sempre la più forte conta, quella con più appeal è la Champions, ma ogni titulo, come direbbe qualcuno, conta".
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"Arrivabene amministratore delegato ideale"
Agnelli si sofferma poi sugli obiettivi per il futuro: "Abbiamo un progetto e con Arrivabene, Cherubini, Nedved e lo staff ci stiamo lavorando. Maurizio è l'amministratore delegato quindi sicuramente sta dando un grande coordinamento a tutte le attività della società: è a tutti gli effetti il capo operativo della società, conosce molto bene le realtà aziendali e i tempi dello sport. Lo ritengo l'amministratore delegato ideale per una società sportiva". Spazio anche per un commento sul nuovo presidente di Lega Serie A Casini: "La Juventus è filogovernativa per principio: noi dialoghiamo con chi governa il calcio. Il presidente Casini ha grandissime competenze tecnico-amministrative, è un conoscitore del calcio e può essere un ottimo presidente"
"Superlega, il nostro ricorso riguarda il libero mercato"
Il presidente della Juventus è tornato a parlare anche del progetto Superlega: "Ha due profili molto significativi: da un lato, l'adesione di 12 club che hanno siglato un accordo su un progetto da 160 pagine e che puntava a dialogare con UEFA e FIFA. Quello che è successo, per cui oggi abbiamo un ricorso presso la Corte di Giustizia europea, è la veemente reazione delle istituzioni internazionali su un numero di club tanto che alcuni di questi per paura hanno poi fatto retromarcia". Con una precisazione: "Per una battaglia giuridica di questo calibro occorre sentire di avere le spalle larghe e capire che il modello attuale può avere delle revisioni. L'UEFA oggi è giudice e legislatore, operatore commerciale monopolista e gatekeeper per le competizioni. Questa non è una governance moderna e tocca il principio di libera concorrenza in libero mercato, fondamentale nell'Unione Europea". E c'è un messaggio per Ceferin: "In questo momento i dialoghi con Ceferin sono interrotti: questo non toglie che il rapporto che abbiamo avuto e l'affinità su alcuni temi rimangano. Lui lo interpreta come un attacco personale ma non lo è".
"Il calcio italiano ha bisogno di un circolo virtuoso"
Spazio anche per un commento sulle vicende giudiziarie che hanno visto il club bianconero coinvolto: "Da questo punto di vista - spiega Agnelli - è stato un anno sì complicato ma così come noi abbiamo il pieno rispetto da parte di tutti gli organi inquirenti esigiamo il massimo rispetto. Semmai, possiamo vedere come vengono commentate delle notizie in alcuni momenti e in altri. Il caso Suarez aveva avuto un enorme impatto mediatico, sul discorso plusvalenze ci stiamo muovendo in discorsi giuridici complicati ma che possono cambiare il futuro di questo sport". Un concetto valido anche in chiave europea: "Guardiamo ai prossimi cicli: abbiamo una Premier League che viaggia sui 4,2 miliardi all'anno, l'UEFA che dalla prossima Champions si aspetta 5 miliardi all'anno. Questo lascia intendere quanto spazio resta a Italia, Francia, Germania e Spagna. La Premier pian pianino attirerà tutto il talento. Quindi una Superlega di fatto c'è già. Su questo dovremmo riflettere. Esiste però anche una polarizzazione orizzontale e ci troviamo PSG, Ajax, Bayern Monaco che vincono anno dopo anno. Con il sistema di governance attuale abbiamo immobilizzato il calcio". Con l'Italia che fa i conti con l'esclusione dai Mondiali: "Io trovo che i risultati sportivi internazionali - ammette Agnelli - per natura stessa del formato delle competizioni, significhi avere squadre che arrivano a ottavi o quarti di anno in anno. Poi ci sono i famosi 20 minuti che cambiano i destini di una stagione. Un circolo virtuoso si attiva però solo in maniera continuativa".
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"Chiellini sarà dirigente. Del Piero focalizzato sul presente"
L'incontro è anche l'occasione per tornare sul mancato rinnovo del contratto di Dybala: "Paulo è un grande giocatore, le decisioni sono figlie dei momenti - aggiunge Agnelli - se a dicembre mi avessero chiesto di Vlahovic alla Juve avrei risposto che era impossibile o quasi. Quando ne abbiamo parlato a gennaio ci sembrava molto difficile accordarci per un trasferimento. Le risorse sono limitate e dobbiamo scegliere dove investirle. Abbiamo Dusan, De Ligt, Locatelli, Chiesa e abbiamo ringiovanito la squadra. Fare un'offerta a Paulo non consona al suo livello non sarebbe stata corretta, per noi e per il giocatore". Consigli anche per Bonucci e Chiellini: "Giorgio ha appena detto che ha un paio di riflessioni da fare a casa e in società. Ora è il caso di restare tutti concentrati per chiudere la stagione nel migliore dei modi. Giorgio ha un posto in società da qualche anno, deve solo decidere quando. Leo resterà con noi". Discorso diverso per Del Piero: "Oggi vive con i suoi figli a Los Angeles, è il benvenuto in Juventus ogni volta che lo vuole. Entrare in società oggi vuol dire cambiare stile di vita. Alessandro è molto focalizzato su quello che sta facendo e sta ottenendo grande successo come commentatore".