Insigne, addio in lacrime al Napoli: "Lascio una famiglia, non vi dimenticherò mai"

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Dalla passerella del pre partita all'intervista del post, passando per il rigore sbagliato e poi ripetuto: l'ultima di Lorenzo Insigne al "Maradona" è stato un mix di divertimento, applausi e commozione. Il capitano azzurro si trasferirà in Canada, a Toronto, dalla prossima stagione

NAPOLI-GENOA 3-0, GOL E HIGHLIGHTS

Un rapporto d'amore durato dieci anni, con momenti belli e altri meno, di affetto reciproco con la tifoseria, ma anche con qualche frizione soprattutto dopo l'annuncio del suo trasferimento al Toronto. Oggi, però, al "Maradona" erano presenti 50mila tifosi azzurri a salutare Lorenzo Insigne, molti con la maglia numero 24, quella che lo 'scugnizzo' ha indossato da sempre. Al suo ingresso in campo per il riscaldamento, la gente grida il suo nome come solitamente si fa quando segna un gol, ma oggi Insigne è acclamato a prescindere. Lui ringrazia, alzando il braccio e salutando tutto lo stadio, ma quasi mai senza rivolgere lo sguardo verso i tifosi, visibilmente commosso per l'ultimo 'ballo' a casa sua. Poi iniziano i momenti di celebrazione: il presidente De Laurentiis - anche oggi fischiato da una parte di tifosi - gli concede la passerella tra i compagni e lo staff, poi i calciatori gli consegnano una coppa, che lui mostra fiero al pubblico. Infine inizia un discorso, scritto su un foglio per non dimenticare nulla.

 

La lettera di Insigne prima di Napoli-Genoa

"Scusate, non sono bravo con le parole" esordisce Insigne, quasi preoccupato di non riuscire a essere all'altezza dell'atmosfera creatasi al "Maradona". "La sola cosa da dire è grazie a una città che mi ha dato tutto. Sono nato e cresciuto insieme a voi. Abbiamo gioito e sofferto, anche litigato, ma sempre insieme come una enorme famiglia. Ogni addio lascia l'amaro in bocca, ma questo un po' di più: lascio casa con la consapevolezza che mi mancherete sempre. Grazie ai miei compagni di squadra che hanno reso tutto più semplice, all’intero staff e al mister. Alla società che ha reso possibile tutto questo. Alla mia famiglia, a chi ha sempre creduto in me”, conclude Insigne in preda all'emozione. Pianti, applausi, commozione e anche qualche sorriso per ringraziarlo. Poi inizia la partita, l'ultima del 24 a casa sua.

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Insigne durante il riscaldamento di Napoli-Genoa
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Il racconto della partita di Insigne

Inizia la partita e Insigne - come tutto il Napoli - sembra ancora scosso nei primi minuti. Tocca pochi palloni ed è quasi estraneo al gioco, quasi come se volesse respirare ancora per un po' l'atmosfera sugli spalti creata dai tifosi, che continuano a osannarlo. Poi il Napoli comincia a tirar fuori giocate di qualità, il Genoa va in difficoltà e anche Lorenzo Insigne entra nel vivo. Un paio di assist al bacio per i compagni, alcune giocate che divertono il pubblico, fin quando al 65', con il Napoli ancora in vantaggio per 1-0, Fabbri fischia un rigore in favore della squadra azzurra. A incaricarsene come sempre, ma oggi più che mai, ci pensa ancora Lorenzo Insigne. Palla sul dischetto, sguardo teso come se il rigore valesse un trofeo e destro a incrociare. Sirigu battuto, ma c'è il palo a impedire l'ennesima festa di giornata. Sulla respinta segna Di Lorenzo, che però era già in area prima del tiro di Insigne: il Var decide che il rigore va ripetuto. Questa volta il numero 24 non sbaglia, calciando alto a incrociare e battendo Sirigu che aveva anche intuito l'angolo. All'88' Spalletti gli concede un'altra ovazione del pubblico, sostituendolo con Elmas. Insigne batte il cinque a chiunque - compagni, avversari e arbitro - poi esce dal campo emozionato per l'ennesima volta. Spalletti lo prende quasi in braccio e gli sorride, poi il capitano azzurro va in panchina e si gode l'atmosfera per l'ultimo minuto al "Maradona". 

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Il post partita di Lorenzo Insigne

Al fischio finale è nuovamente festa, con Insigne che si concede l'ultimo giro di campo, applaudendo tutto lo stadio e concedendo sorrisi - e lacrime - ai 50mila del "Maradona". Riceve tante sciarpe, a un certo punto è quasi sommerso, ma non ne lascia andare una. Vuole godersi tutto, dagli applausi ai pianti, fino alle sciarpe che i tifosi gli hanno donato in segno d'affetto. "Ringrazio chiunque sia venuto oggi allo stadio a incitarmi. Da napoletano è una gioia immensa e indescrivibile. Napoli è casa mia e quando avrò tempo, venire qui sarà la prima cosa che farò", dichiara Insigne in un'intervista del post gara. "Di momenti belli ce ne sono stati tantissimi, ma non ne voglio ricordare qualcuno in particolare. La cosa importante è che siamo sempre rimasti uniti, nei momenti belli e anche in quelli brutti. Sono rimasto qui perché l’amore per questa maglia è troppo forte. Ci sono momenti in cui vanno fatte delle scelte e insieme alla società abbiamo fatto questa. Non ho rimpianti e ho dato tutto in questi dieci anni. Non posso che dire grazie a tutta questa gente che oggi è venuta qui", spiega Insigne ancora una volta emozionato. "Andrò lontano, ma il mio cuore è qua. Quando avrò tempo verrò a vedere il Napoli in tribuna o in curva”.

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