De Ligt: "Scelsi la Juve per il gioco offensivo di Sarri. Purtroppo dopo un anno andò via"

L'EX BIANCONERO

Il difensore olandese torna a parlare della Juventus e in una lunga intervista a Espn rivela un particolare: "Scelsi la Juve perché c'era Sarri, per il suo gioco offensivo. Purtroppo dopo un anno è andato via"

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Non sono passate nemmeno due settimane da quando ha lasciato Torino per Monaco di Baviera ma Matthijs de Ligt è tornato a parlare della Juventus e delle sue tre stagioni in Italia. Lo ha fatto nel corso di una lunga intervista concessa a Espn. E il difensore ha rivelato un dettaglio interessante: “Ho scelto di andare alla Juventus con l’idea di giocare un tipo di calcio più offensivo -queste le parole dell’olandese- In quel momento stava diventando allenatore Sarri, che ha una grande reputazione nel mondo del calcio per quello che è stato capace di fare con il Napoli prima e con il Chelsea poi. Pensavo di poter praticare uno stile di gioco più simile a quello dell’Ajax. Purtroppo dopo un anno Sarri è andato via”. Insomma, il motivo per cui scelse proprio la Juve era Sarri. Ma poi -anche se l’olandese non lo dice espressamente- a ben vedere sempre Sarri può anche essere una spiegazione plausibile del motivo della sua partenza: l'esonero dell'allenatore toscano e l’arrivo in panchina di Pirlo prima e di Allegri poi, non lo hanno convinto quanto Sarri. Evidentemente rimpianto, da de Ligt, come testimonia quel “purtroppo dopo un anno è andato via”.

De Ligt e la posizione occupata nella Juve

 

Quello sull'allenatore non è l’unico riferimento alla sua esperienza italiana. Nell’intervista concessa a Espn de Ligt parla anche del ruolo occupato alla Juve: “Mi sento più a mio agio come centrale di destra, all’inizio alla Juve era più complicato giocare a sinistra, poi a metà stagione mi sono invertito con Bonucci. Una buona coppia, abbiamo vinto il campionato. Nel secondo e nel terzo anno sono tornato spesso a sinistra, non è che non volessi giocare lì ma mi sentivo più in fiducia a destra. Per il mio sviluppo è stato in ogni caso importante quell’esperienza. In Italia il ritmo è generalmente più lento, puoi stare più dietro. All’Ajax prendevo più rischi, è un modo di difendere differente. Ma se guardiamo quanto ha vinto la Juventus in Italia, credo sia un modo comunque corretto”.