Belotti alla Roma, la presentazione: "Abraham è uno stimolo in più per me"

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Dopo l’esordio nella gara contro il Monza, il nuovo attaccante della Roma si presenta: "La mia priorità è sempre stata la Roma: cercavo un progetto, non un contratto. Abraham? Uno stimolo in più a migliorarmi. Con Dybala ci siamo ritrovati più maturi. E che emozione l'esordio all'Olimpico..."

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Un mercato che corre veloce e che lo ha portato a vestire la maglia che ha aspettato a lungo – rifiutando tante altre offerte – solo negli ultimi giorni; poi è già tempo di campionato, l’esordio con il Monza ed ecco che allora la conferenza di presentazione del “Gallo” Belotti in giallorosso arriva dopo averlo già visto all’opera in campo.


Dopo 6 stagioni in doppia cifra l’anno scorso sei andato meno bene. Quali sono le motivazioni?

"L’anno scorso rispetto i precedenti ho avuto una stagione turbolenta, con infortuni spesso accidentali, non sempre muscolari, che mi hanno tenuto fuori un po’ di più. Non è mai facile quando inizi a prendere la condizione e poi ti fai male. È stato un saliscendi e ho giocato anche meno rispetto ai miei standard"


Sette anni al Torino, da capitano, arrivi da svincolato e non hai il posto assicurato? Che sfida è per te e che estate hai passato?

"Un’estate strana, anche a livello di mercato lo è stata in generale, con tanti giocatori che sono rimasti a lungo svincolati. La mia priorità era la Roma perché sapevo di trovare un progetto importante con una squadra e una società con grandi ambizioni. Era quello di cui avevo bisogno. Non cercavo un contratto che mi tutelasse, ma una situazione sportiva adatta a me e la Roma era la miglior opportunità. Non sono stato nemmeno lì a pensarci. So che c’è un giocatore forte come Abraham ma è uno stimolo in più per migliorarmi"


Fisicamente come stai?

"E' stata un'estate particolare. Quando ho visto che la situazione stava andando in avanti ho preso un preparatore atletico per allenarmi perché sapevo che i pre campionati erano cominciati. Sapendo di arrivare dopo dovevo farmi trovare subito pronto, infatti ho giocato anche solo per 10 minuti una partita. Fisicamente sto bene, ma ci vorrà tempo per affinare i meccanismi di squadra. Sono a disposizione".


Si può fare qualcosa in più del quarto posto?

"E' un campionato un po' strano. Per chi non va al Mondiale sarà un'opportunità per rimettersi in condizione perché poi da gennaio a giugno ci saranno tante partite. Io penso che l'obiettivo per la Roma sia vincere partita per partita. Quella deve essere la cosa principale. Dal primo giorno che sono qui ho percepito la voglia di vincere che c'è anche in allenamento. Questo è un messaggio che deve passar sempre: la Roma può vincere tutte le partite. Poi dove arriveremo lo vedremo alla fine".

 

Come è nata la trattativa con la Roma? E la festa dopo la vittoria della Conference ha influenzato la tua scelta?

"A luglio c’è stato un primo contatto con il direttore ma il parco attaccanti della Roma era al completo e il matrimonio non si poteva fare. Nell’ultima settimana sono stato richiamato da Pinto che mi ha chiesto se potevo aspettare altre 72 ore e ho detto subito di sì perché la mia priorità era la Roma. Dopo 72 ore sono stato richiamato e in 2-3 giorni si è fatto tutto. Ho visto la festa, spettacolo fantastico, ho visto l’unione che c’è tra la Roma e la sua gente"


Non sei certo di un posto da titolare: come vivi la situazione? Hai ritrovato Dybala dopo anni: cosa vi siete detti?

"Abraham? È un’opportunità di migliorarmi e crescere. È un attaccante di grande livello e mi stimola a fare di più allenamento dopo allenamento. È una cosa positiva per me. Dybala? Ci siamo rivisti ed è stato bello ritrovarlo. Le prime parole sono state più per raccontarci il percorso che abbiamo fatto, da Palermo insieme a Torino in città opposte, fino a qui. A Palermo eravamo ragazzini, ora abbiamo raggiunto un grande livello di maturità entrambi"


L’accoglienza dell’Olimpico: che sensazioni hai avuto?

"Sensazione magica, è stato bello vivere tutto quello che è successo fin dall’attesa quando sentivo i tifosi che mi cercavano. Ho percepito l’affetto dei tifosi sulla pelle. Non mi aspettavo così tanta gente, quando ho alzato lo sguardo è stato bellissimo. L’atmosfera, l’inno, il mio ingresso: come un sogno, se avessi fatto gol sarebbe stato coronato in modo perfetto. Sarà una serata che resterà indimenticabile"