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Juventus, cosa rischia e cosa succede ora? Gli scenari

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Paolo Aghemo

Cosa succederà alla Juventus da un punto di vista sportivo dopo le dimissioni dell'intero Cda nella giornata di lunedì? Sia in chiave calciomercato che sotto il profilo della giustizia sportiva (la Procura Federale della Figc ha apertoun nuovo procedimento sulla carte ricevute da Torino).

JUVENTUS, LE NEWS SULL'INCHIESTA IN TEMPO REALE

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Il nuovo presidente della Juventus Gianluca Ferrero entrerà alla Continassa con un obiettivo su tutti: guidare la società fuori dalla tempesta dell’inchiesta giudiziaria, riportando nel contempo ordine nei conti dopo 5 bilanci consecutivi in rosso. Nato nel 1963 a Torino, laureato in economia, commercialista, revisore, tesoriere della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro. Un tecnico di alto profilo per gestire l’emergenza. Appassionato tifoso bianconero, Ferrero è l’uomo di fiducia di Jhon Elkann, indicato da Exor come successore di Andrea Agnelli in vista dell’assemblea dei soci in programma il 18 gennaio 2023.

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Verso il rinvio a giudizio

A quella data già sarà nota la decisione del giudice per l’udienza preliminare sul probabile rinvio a giudizio degli indagati, compresa la Juventus come persona giuridica. L’ipotesi di reato è riferita alla responsabilità dell’ente, ai reati tributari e agli abusi di mercato. Se i reati fossero riconosciuti si applicherebbe una sanzione pecuniaria.

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Giustizia sportiva, cosa rischia la Juventus? 

Diverso invece il percorso della giustizia sportiva. La Juventus è stata assolta anche in appello nel procedimento sulle plusvalenze. Ma la procura della Figc sulla base degli ultimi documenti arrivati da Torino ha aperto un nuovo procedimento sulla parte relativa agli accordi con i giocatori per l'integrazione degli stipendi. Nel codice di giustizia sportiva l'articolo di riferimento è il 31 che riguarda le violazioni in materia gestionale ed economica. Le sanzioni vanno dalla multa all’inibizione dei dirigenti, fino ai punti di penalizzazione. Solo se venisse provata la falsificazione dei documenti contabili al fine di ottenere l’iscrizione al campionato la pena massima sarebbe l’esclusione dal torneo o la retrocessione. Ma anche recependo i rilievi fatti dalla Procura e dalla Consob sui conti della società non si configura uno scenario del genere, anche grazie ai 700 milioni di euro di aumento di capitale negli ultimi tre anni.