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Mihajlovic, il ricordo di Fabio Capello: "Persona unica, uomo con grandi valori"

Serie A

Intervenuto a Sky Sport 24, Fabio Capello ha ricordato Sinisa Mihajlovic. I due sono stati spesso avversari, "ma ho avuto modo di conoscerlo e sono rimasto colpito dalla sua semplicità e dalla sincerità. I giocatori lo hanno amato per questo, perché era un uomo vero e con grandi valori". E sulle punizioni: "Ai miei ricordavo di non fargli arretrare il pallone vicino l'area"

LA CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO

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Fabio Capello si emoziona parlando di Sinisa Mihajlovic. Intervenuto a Sky Sport 24, l'ex allenatore ha dedicato i suoi commossi pensieri a un avversario di tante battaglie. Memorabili le loro sfide nei tanti derby di Roma, quando Mihajlovic era ancora in campo, un'occasione di sfidarsi anche in panchina, quando entrambi guidavano due Nazionali, l'Inghilterra e la Serbia.

"I giocatori lo amavano per la sua onestà"

Le parole di Capello: “L'ho conosciuto in tutte le sue vesti, giocatore, allenatore e anche commentatore in qualche occasione: era una persona unica con grandi valori, un uomo vero, tutto d'un pezzo, non si piegava, aveva le sue idee, chiedeva il rispetto ma lo dava anche. Parlava molto dell'amore per la sua famiglia e della radice sempre rimasta con Roma. Si sentiva serbo, attaccato alla sua terra, ma quella era la sua seconda casa, dove aveva lasciato qualcosa. Sono rimasto impressionato sempre dalla sua semplicità e sincerità, perdere un uomo di questo valore è grave per il calcio. I giocatori ti amano per l'onestà, se sei diretto, anche se dici cose che possono non essere piacevoli, poi però col passare del tempo ci si rende conto. Ricordo il video dei giocatori del Bologna che lo vanno a omaggiare in ospedale dopo una partita vinta, è stato emozionante e mi emoziona ancora”.

L'aneddoto sulle punizioni

Da avversario, Capello ha dovuto spesso pensare anche a qualche strategia per evitare di subire gol dalle sue punizioni: "“Era molto furbo, quando la palla era vicino l'area la spostava indietro per poter dare più curva e più forza alla palla. Ai miei dicevo sempre di non farlo spostare, di segnalarlo all'arbitro”.