Andrea Agnelli, l'ultimo discorso da presidente della Juventus

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Nell'ultima assemblea da presidente della Juventus Andrea Agnelli ha annunciato le sue dimissioni da tutte le società della famiglia quotate in Borsa: "Affronterò il mio futuro come una pagina bianca, con libertà di pensiero che senza questo passo indietro non avrei"

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"Faccio un passo indietro, lascerò il consiglio di tutte le società quotate. E' una mia decisione personale, che ho preso d'accordo con John, con cui il rapporto rimane strettissimo, AjaY Banga e Tavares. E' la mia volontà di affrontare il futuro come una pagina bianca". E' l'annuncio di Andrea Agnelli durante il suo ultimo discorso da presidente durante l'assemblea degli azionisti della Juventus. Agnelli resterà, invece, nel cda della Giovanni Agnelli B.V., holding che detiene la maggioranza di Exor. "Avendo chiuso una parte così importante della mia vita, la mia volontà è di voltare pagina per poter ripartire con entusiasmo e passione, naturalmente dopo qualche giorno di vacanza. Con le assemblee delle società quotate, a cui partecipo come consigliere, farò un passo indietro - ha spiegato Agnelli -. E' stata una mia richiesta, è la mia volontà dopo un periodo così intenso, di poter affrontare il futuro come una pagina bianca, libera e forte. Il passo indietro dalle società quotate è indispensabile per avere una libertà di pensiero, una libertà intellettuale che altrimenti non avrei. Mia moglie e i miei bambini sono stati la parte fondamentale sulla quale mi sono appoggiato" ha aggiunto Agnelli ricordando le parole della moglie Denise in un post sui social a fine novembre. "Non vedo l'ora di ricominciare insieme. Ti amo fino alla fine", ha concluso. 

Il minuto di silenzio per Vialli e Castano

La giornata si era aperta con un minuto di silenzio in ricordo di due capitani bianconeri Ernesto Castano Gianluca Vialli l’assemblea degli azionisti della Juventus, chiamata a nominare il nuovo Cda. "Prima di iniziare i lavori ci tenevo a dire che nel corridoio dello spogliatoio ci sono le foto dei capitani fino a Buffon e Chiellini. Negli ultimi giorni abbiamo perso due capitani Ernesto Castano e Gianluca Vialli". A chiedere un momento di raccoglimento è stato lo stesso Andrea Agnelli, prima di iniziare il suo discorso.

"Non posso nascondere l'emozione"

"Si chiude un capitolo della storia della Juventus, mio e di Pavel (Nedved, ndr),  durato quasi 13 anni. Un capitolo che oggi facciamo fatica a leggere - ha detto Agnelli -. Non posso nascondere l'emozione. Il mio lavoro è stato quello di cercare di comprendere il contesto, indicare la direzione strategica della società. Quando parliamo di calcio, di cosa parliamo in realtà? Il calcio fa parte dell'industria dell'intrattenimento, un'industria di 750 miliardi di cui 43 miliardi nel calcio. Un'industria che comprende gaming, musei, musica. Quali sono le soluzioni più idonee per la nostra industria? Siamo una media company, i contenuiti sono strategici. Ma abbiamo carenze di governance. Negli ultimi anni il Chelsea è stato ceduto per 3 miliardi, il Milan per 1 miliardo, il 47% Atalanta è passato di mano. Fa riflettere chi sono gli acquirenti di queste società: fondi sovrani, consorzi, fondi privati. In Serie A abbiamo ricevuto offerte per la cessione di una percentuale della Lega. Siamo partiti dal City che ha 11 club e vediamo Red Bull o Red Birds o 777. E' un nuovo fenomeno quello della multi club ownship. L'interesse per il calcio è più vivo che mai. Io non penso che queste entità siano delle Ong... Ci deve essere chiaramente un interesse forte da parte degli investitori. Ma non c’è una vera e propria risposta nei nostri governatori, che non colgono la differenza tra un gioco e l’industria". 

"Corte Europea riconosca posizione dominante Uefa"

"Cerco di fare un passo indietro, guardando a quando ero dentro al sistema, presidente dell’Eca e membro esecutivo dell’Uefa - ha proseguito Agnelli -. C’era un’insostenibilità del sistema, una non-profittabilità dei club, meccanismi di accesso estremamente rischiosi che portavamo alla disaffezione dei tifosi. La mia proposta era la creazione di un sistema di leghe con promozioni e retrocessioni nelle competizioni europee con una simbiosi con I tornei nazionali. Dal 1929 a oggi hanno giocato in serie A solo 68 squadre e alcune per pochissimo. Un sistema aperto a tutti basato su meriti sportivi. Proposte fatte nel 2019. Questa analisi rimane valida ancora oggi. Se io avessi voluto mantenere una posizione privilegiata da presidente Eca non avrei preso le decisioni che ho preso. Il calcio europeo ha bisogno di riforme strutturali altrimenti proseguirà il declino a favore dell'unica lega dominante, la Premier League, che attrarrà tutti i migliori giocatori nel proprio campionato. I regolatori attuali non hanno intenzione di sentire i problemi dell'industria calcio. Sono in una posizione di monopolio. Auspicio è che la Corte Europea riconosca l'abuso di posizione dominante della Uefa"

"Entro 5 anni il 50% della prima squadra dal settore giovanile"

Agnelli ha poi rivendicato i risultati raggiunti durante la sua presidenza, indicando anche quella che probabilmente sarà la linea futura della nuova società in camnpo sportivo: "Lo stadio, la nostra sede, il JTC, il J Medical, il J Village: sono stati fatti tanti investimenti in questi anni. Anche il nostro logo ci pone in una nuova dimensione. C’è stato anche qualche momento delicato e alcuni dovranno ancora essere gestiti: il calcio scommesse nel 2010, Last Banner, Prisma. I risultati sportivi sono motivo d’orgoglio: la prima squadra, le Women, e soprattutto la Next Gen che sta dando il loro frutto con inserimento talenti in prima squadra. Possiamo ambite ad avere il 50% della prima squadra dal settore giovanile in 5 anni, mantenendo la competitività". Il presidente uscente ha poi elencato tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato alla Juve durante i suoi 13 anni di presidenza"