Squalifica Mourinho, le motivazioni della Corte d'Appello: "Inchiesta non dà evidenze"

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Le motivazioni della Corte che ha confermato i due turni di stop allo Special One dopo il diverbio di Cremona con il quarto uomo Serra: "La quaterna arbitrale ha confermato il comportamento gravemente irriguardoso tenuto da Mourinho negli spogliatoi. Nel costrutto difensivo, risulta inspiegabilmente ridimensionata la rivelanza giuridica della condotta tenuta dall'allenatore"

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"Sia in ragione di quanto dichiarato dagli ufficiali di gara, sia in virtù degli elementi a disposizione dell'istruttoria svolta dalla Procura federale, che non offre evidenze certe per ribaltare - segnatamente rispetto alla valutazione della condotta tenuta del sig. Mourinho - la decisione del giudice, non può in alcun modo revocarsi". Scrive così la Corte Sportiva d'Appello della FIGC che spiega le motivazioni per cui lo stesso collegio ha rigettato il ricorso della Roma per le due giornate di squalifica inflitte a José Mourinho dopo l'espulsione di Cremona a seguito del diverbio con il quarto ufficiale, Marco Serra. Una sanzione che inizialmente era stata sospesa, consentendo all'allenatore di andare in panchina contro la Juventus, e poi confermata dalla Corte che, nel dettaglio, ha spiegato le motivazioni. "Il direttore di gara e il IV ufficiale - scrivono i giudici - hanno ribadito con assoluta fermezza che l'espulsione è stata decisa esclusivamente da Piccinini, arbitro dell'incontro, per il comportamento provocatorio serbato e reiterato da Mourinho nei confronti del IV ufficiale".

"Comportamento irriguardoso di Mourinho negli spogliatoi"

Tra gli elementi fondanti della conferma della squalifica non c'è soltanto l'atteggiamento di Mourinho in campo, ma soprattutto quello negli spogliatoi: "Tutta la quaterna arbitrale - sottolinea la Corte d'Appello nelle motivazioni della sentenza - ha poi ulteriormente confermato, all'unisono, quanto redatto nel referto di gara in merito al comportamento gravemente irriguardoso tenuto da Mourinho negli spogliatoi". La Corte cita le accuse avanzate dallo Speciale One nei confronti di Serra che, dal canto suo, ha confermato la dinamica e ribadito di non aver pronunciato alcuna frase provocatoria o offensiva: "Nel costrutto difensivo, risulta inspiegabilmente ridimensionata la rilevanza giuridica della condotta tenuta da Mourinho all'interno dello spogliatoio che, a fronte della semplice negazione da parte di Serra delle accuse a lui rivolte, indugiava in espressioni offensive ('sei un bugiardo', 'non sei un uomo') ovvero gravemente allusive sulla presunta parzialita' del suddetto ufficiale di gara ('mi hai fatto buttare fuori perche' sei di Torino e domenica c'e' Roma-Juventus')".

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"Le dichiarazioni di Mourinho non trovano riscontro"

La Corte, inoltre, ha sottolineato che “Gli elementi trasmessi dalla Procura Federale non riflettono univoca e concludente valenza dimostrativa quanto alle (ad oggi) presunte espressioni offensive pronunciate dal IV ufficiale all’indirizzo del sig. Mourinho. Le dichiarazioni rese dall’allenatore della Roma, pertanto, non avendo trovato in questa sede adeguato riscontro, non possono che essere recessive rispetto agli elementi di prova fin qui raccolti”.