Juve in crisi: pochi gol. Le colpe di Allegri e le responsabilità dei calciatori

l'analisi

Giovanni Guardalà

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Fuori anche dalla Coppa Italia, alla Juve resta l’Europa League come unico obiettivo stagionale per vincere un titolo. Dopo la gara persa a San Siro ci si interroga sulla difficoltà di creare occasioni e segnare. Dalle responsabilità dei giocatori e quelle di  Allegri: l'analisi del momento bianconero

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Dopo lo scudetto abbandonato in fretta e la Champions League con una fase a gironi da record negativo, la Juventus fallisce anche l'obiettivo Coppa Italia in una maniera difficile da spiegare. Perché di certo può capitare di perdere a San Siro contro l'Inter ma è il modo che lascia sconcertati. Com’è possibile affrontare con quell’atteggiamento una partita così importante? E poi c'è la difficoltà a creare occasioni e trovare il gol. Nelle ultime 9 partite fra campionato e coppe la Juventus ha segnato appena 6 reti, mai più di uno a match e tra gli attaccanti solo Kean è andato in gol. L'alibi della stagione tra campo e tribunali è sempre stata respinta dai giocatori che, anzi, spesso hanno parlato di un gruppo più compatto grazie alle difficoltà. Sul campo però si vede ben altro e di certo lo sforzo fatto per risalire dal meno 15 probabilmente sta incidendo. Ma non può essere l'unica motivazione di questo calo di rendimento. Appena un mese fa la Juventus vinse con un'ottima prestazione proprio a San Siro. E allora oltre alle scelte spesso discutibili di Allegri c'è dell'altro. Perché nelle ultime partite l'allenatore ha anche cambiato spesso l’assetto tattico proponendo uno schieramento più offensivo ma le prestazioni sono sempre state più o meno di quel livello e sono arrivate tante sconfitte. 

Juve, crisi di gol

Le responsabilità di Allegri e dei giocatori

L'allenatore di certo ha le proprie responsabilità. Però i giocatori non possono essere esentati. Vlahovic non segna da due mesi ed è sempre più nervoso, oltre che vittima di infortuni. Chiesa è la brutta copia del giocatore che abbiamo ammirato prima dell’infortunio, Kostic è in netto calo di rendimento, Rabiot -sicuramente il migliore in stagione- sta anche lui soffrendo le troppe partite giocate. E poi Di Maria, l'uomo che doveva fare la differenza. Lo ricordiamo per la tripletta al Nantes il gol al Friburgo e poche altre partite di buon livello. Senza chiamare in causa Pogba. Quindi di certo l'allenatore ha delle colpe perché è il responsabile tecnico, ma da questo momento in poi se la Juventus vuol arrivare in fondo all’ultimo obiettivo rimasto tocca a quei giocatori trascinare la squadra per evitare di chiudere un'altra stagione senza trofei. Anche per loro non ci sono più alibi.