Ibrahimovic si ritira dopo Milan-Verona: "Sarò milanista per tutta la vita"

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Ibra ha dato l'addio al Milan e anche al calcio: "E' il momento di dire ciao". Lo ha fatto nel discorso a centrocampo, osannato da tutto San Siro. Poi in conferenza: "Non lo sapeva neanche mia moglie che avrei lasciato il calcio. Stamattina pioveva ed ho detto ‘anche Dio è triste’. Tre mesi fa sarei andato in panico, oggi lo accetto. Futuro da allenatore o dirigente? Mi serve tempo per pensarci"

Camicia nera, pantalone nero. Ibra a centrocampo. Commosso, col magone. Lui e tutto lo stadio, anche i compagni, Tonali soprattutto. Maldini, Scaroni e Massara ad attenderlo, con tutta la squadra. "Pronti a rendere omaggio a una leggenda del calcio", ruggisce lo speaker di San Siro. Ibra entra, riceve una maglia celebrativa consegnata da Maldini, firmata da tutti giocatori. Video emozionale sul maxi schermo. Poi parla: "E' il momento di dire ciao al calcio, sarò per sempre milanista". Poi le sue parole in conferenza.

Ibra in conferenza: "Nessuno sapeva che avrei annunciato il ritiro"

"Abbiamo deciso di fare questo saluto, ma nessuno sapeva la mia decisione sul futuro. Da oggi sono un uomo libero da questo mondo. E' stata una carriera lunga. Sono orgoglioso e felice che sia durata così tanto. Grazie a tutti quelli che mi hanno dato adrenalina. Oggi è l'ultima come professionista. Voglio ringraziare il Milan per tutto quello che hanno fatto. Torno indietro anche a tutte le squadre dove ho giocato. Chi è stato importante per me lo sa e lo ringrazio, anche se dimentico qualche nome. Futuro? Arriverà un prossimo capitolo della mia vita. Oggi mi sono svegliato e pioveva. Ho pensato 'anche Dio è triste'. Non l'avevo detto a nessuno, nemmeno alla mia famiglia. L'emozione è stata troppo forte. Sembravo uno zombie che non parlava e non scherzava. Tre mesi fa sarei stato nel panico, ora lo accetto. Chiaramente sono anche triste, ho fatto questo per tutta la mia vita. Il calcio mi ha fatto diventare uomo".

"Futuro allenatore o dirigente? Mi serve tempo per pensarci"

"Quando ho preso la decisione? Negli ultimi dieci giorni, ho pensato 'basta, devi essere orgoglioso, accettarlo e finire bene'. Purtroppo non potevo essere in campo. Ma quello che ho vissuto oggi è stato troppo bello, sarà un ricordo per tutta la vita. Milanello? La macchina andava da sola lì, ora devo trovare una nuova destinazione. Quest'ultima avventura col Milan è stata diversa, sono arrivato con responsabilità, come un pilota. Futuro come allenatore o dirigente? Lascio il calcio giocato, non il calcio. Ora serve prendere tempo, non serve decidere subito, rifletterò. Essere allenatore o dirigente è una grande responsabilità, non come da giocatore. Essere stato un grande calciatore non significa che sarei un top anche in panchina". 

La dedica a Raiola

"Un altro Ibra in futuro? C’è solo uno Zlatan. Leao avrà un altro tipo di storia, non si paragona niente a nessuno". Dunque il ricordo di Raiola: "Quando se n'è andato è stato tutto diverso, prima parlavo con lui di tutto. Fosse stato per Mino avrei giocato ancora al calcio perché avrebbe voluto la commissione (ride, ndr)". Poi guarda il cielo: "Scusa Mino ma è la verità (ride, ndr)”.

Lo spogliatoio, Milanello e Superman

"Questa squadra è diventata la mia famiglia. Da due figli a casa, ne sono arrivati altri venticinque. Mi mancherà lo spogliatoio, e mi mancherà anche la strada per Milanello. Sono Superman, ma ho anche un grande cuore. Momento più bello del Milan? Una finale come oggi non me lo sarei nemmeno potuto sognare, ma tutti i momenti sono stati belli. Ogni giorno. Se ho avuto offerte? Sì, ma se hai deciso di smettere le offerte non interessano più".

Pioli: "Ibra il più grande che abbia allenato"

"Un campione, il più grande che abbia mai allenato. Un riferimento dentro e fuori dal campo, una persona intelligentissima. Sono triste, capisco non sia stato facile. E' stato un punto di riferimento per me e per tutta la squadra" - è stato il messaggio di Pioli nel post gara in conferenza. 

Il discorso integrale di Ibra a San Siro

"Ho tanti ricordi e vissuto tante emozioni qui dentro, la prima volta che sono arrivato qui mi avete dato felicità. La seconda amore. Voglio ringraziare la mia famiglia, tutti quelli che mi sono vicini, per la loro pazienza. Voglio ringraziare la mia seconda famiglia, i giocatori. Voglio ringraziare Pioli e il suo staff per la responsabilità che mi avete dato. Voglio ringraziare i dirigenti per l'opportunità. Ma i più importanti di tutti: dal mio cuore voglio ringraziare voi tifosi. Mi avete accolto a braccia aperte, mi avete fatto sentire a casa. Sarò milanista per tutta la vita. È arrivato il momento di dire ciao al calcio, ma non a voi. Ci vedremo in giro, se sarete fortunati. Forza Milan e arrivederci".