"L'idea che questa società non possieda e non controlli il Milan è falsa", sono le parole di un portavoce RedBird. Martedì perquisizioni nella sede nell'ambito dell'inchiesta che riguarda la cessione del club dal fondo Elliott alla RedBird di Cardinale. L'attuale ad Furlani e il predecessore Gazidis indagati dalla Procura per ostacolo alla attività di vigilanza Figc. Il club rossonero: "Estranei al procedimento". Portavoce Elliott: "Nessuna partecipazione o controllo del club"
Un’ipotesi alla base del decreto di perquisizione della Procura di Milano, tanti interrogativi e due risposte da parte di Elliott e di Redbird che nelle ultime ore, attraverso un portavoce, ha emesso una nota per affermare che la stessa Redbird possiede il 99,93% di AC Milan. Tra l’altro, si aggiunge - non è vero neppure che sarebbero in corso discussioni con altri investitori che potrebbero esercitare un controllo sul club. Quindi nemmeno con Pif. Da cosa nasca l’ipotesi della Procura che il Milan appartenga ancora a Elliott è l’aspetto da chiarire anche alla luce del fatto che l’esposto da parte dell’allora socio di minoranza BlueSkye, che parlava di vendita opaca, è già confluito in un processo perso da quest’ultimo. Inoltre una risposta esaustiva non sembra poter essere data dalla presenza nel board di tre uomini legati a Elliott, tra i quali lo stesso Furlani. Non è infatti inusuale che un venditore presti parte del denaro che serve all’acquisto, reinvestendo parzialmente il guadagno: si tratta del cosiddetto vendor loan. Chi vende, in questo caso Elliott, tende a tutelarsi anche mettendo propri uomini nel cda. Ciò di per sé non significa che controlla il club. C’è altro alla base delle indagini? Si trova ad esempio una lente d’ingrandimento posta – non tanto sulla valutazione del club, 1,2 miliardi di euro - quanto su parte del denaro messo da Redbird per comprare il Milan nell’estate del 2022. Secondo quanto comunicato al cda prima del closing, infatti, 400 dei 600 mln investiti sarebbero arrivati da un fondo che però, scrivono i pm, non compare nei documenti inviati alla commissione di vigilanza sui mercati statunitensi. L’inchiesta è in corso, la Figc al momento non avrebbe chiesto gli atti, ma potrebbe farlo per verificare eventuali violazioni della giustizia sportiva.
Tomori: "Pronti e concentrati"
Pensa solo alla partita anche Fikayo Tomori come detto in un'intervista rilasciata a Sky Sport: "Siamo tranquilli, sappiamo cosa dobbiamo fare in campo. Ci aspetta una partita tosta, l'abbiamo preparata bene". I fatti extra campo delle ultime ore possono incidere nella testa? "Si, ma siamo focalizzati solo su noi stessi. Siamo pronti e concentrati"
Pioli: "Fiducia nel club"
Le parole di Stefano Pioli, in diretta a Sky Sport 24: "Inchiesta società? Abbiamo fiducia nel club. Nessuna preoccupazione, testa allo Slavia Praga". Squadra che i rossoneri affronteranno domani, giovedì 14 marzo, nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League
RedBird: "L’idea che questa società non possieda e non controlli l'AC Milan è assolutamente falsa"
"RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani tifosi di lunga data del Club. L’idea che RedBird non possieda e non controlli l’AC Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti, compresi quelli che presumibilmente sono alla base dell’indagine. Quando abbiamo assunto il controllo del Club dopo il closing, Elliott ha fornito un prestito a RedBird con scadenza a tre anni e nessun diritto di voto. Il nostro obiettivo è riportare il Milan ai vertici della Serie A e del calcio europeo - tutto il resto toglie tempo al raggiungimento di questo obiettivo. Non sono in corso discussioni con alcun investitore che potrebbe esercitare un controllo sul Club. RedBird è il proprietario di controllo di AC Milan e tale rimarrà". Queste parole sono attribuite a un portavoce di RidBird.
Tutto quello che c'è da sapere sull'inchiesta. VIDEO
Nello studio di Sky Sport 24 sono intervenuti Luca Marchetti e il giornalista del 'Corriere dello Sport' Alessandro Giudice che hanno spiegato quali sono gli elementi chiave dell'inchiesta sulla cessione del Milan nel 2022. Un approfondimento per capire la situazione e i possibili sviluppi del caso. Nel video il focus andato in onda nell'edizione delle 16
Cosa cerca la Procura e cosa rischia il club. VIDEO
Nello studio di Sky Sport 24 Luca Marchetti ha fatto chiarezza sull'inchiesta che rigurarda la cessione del Milan nel 2022. Nel video l'approfondimento su quello che cerca di capire la Procura di Milano dopo le perquisizioni di ieri in sede e i rischi per il club dal punto di vista della giustizia sportiva
'Elliott potrebbe aver simulato la vendita del Milan'
Dal decreto di perquisizione eseguito ieri emerge perlomeno un presunto motivo per il quale Elliott potrebbe aver simulato la vendita del Milan, mantenendo in modo occulto il controllo del club. Gli inquirenti, infatti, evidenziano un "conflitto di interesse" in quanto il fondo di Paul Singer "risulta avere un'influenza dominante su un'ulteriore società di calcio francese", il Lille, "iscritta alle medesime competizioni europee". E ciò comporta la violazione del Regolamento Uefa, che "impedisce che uno stesso soggetto possa esercitare il controllo o l'influenza su più club iscritti alle competizioni". La presunta vendita simulata, dunque, potrebbe essere servita per gestire, allo stesso tempo, anche il Milan oltre al Lille. Tra l'altro, Elliott, stando agli atti, controllerebbe anche il Lille sempre attraverso un "debito" da 170 milioni, che ha nei suoi confronti la società Callisto, che detiene le azioni della società francese. Sempre attraverso un "finanziamento", infatti, da quasi 600 milioni di euro e nei confronti di RedBird, il fondo americano avrebbe mantenuto, per l'accusa, la gestione del Milan. Per quanto riguarda, infine, il prezzo di vendita, in ambienti calcistici si è sempre parlato di una cifra troppo alta rispetto al reale valore del club di circa 700 milioni di euro. Lo riporta l'agenzia Ansa
'Pm Milano, indagini anche sul prezzo di vendita del Milan'
C'è anche la congruità del prezzo della vendita del Milan tra i temi al centro dell'inchiesta milanese che pone dei dubbi sulla effettiva cessione della squadra rossonera dal fondo Elliott a RedBird. E' quanto si è appreso da ambienti giudiziari milanesi. Il club è stato comprato formalmente per circa 1 miliardo e 200 milioni di euro, cifra che negli ambienti è da tempo ritenuta troppo alta. Le indagini puntano a far luce anche sul motivo della presunta simulazione di compravendita. La Gdf e i pm sono già al lavoro sulle carte sequestrate ieri per accertare le ragioni che ci sarebbero dietro l'operazione. Lo riporta l'agenzia Ansa
Inchiesta Milan, scenari e rischi per il club
Nel video l'inviato a Milanello Manuele Baiocchini fa il punto sull'inchiesta che riguarda il Milan, dopo le perquisizioni di ieri della Guardia di Finanza nella sede del club
Ansa: 'Dubbi sul fondo indicato al cda per acquisto del Milan'
Negli atti dei pm viene ricostruito il "contratto di vendita delle azioni" del Milan, siglato il 31 agosto di due anni fa, da cui emerge che RedBird per comprare il club avrebbe, da un lato, versato 600milioni di euro sul "conto corrente lussemburghese di Rossoneri", veicolo societario riferibile ad Elliott. E, dall'altro lato, per pagare i rimanenti 560 milioni di euro si sarebbe avvalso di un "vendor loan agreement", ovvero di un "prestito del venditore", un finanziamento "concesso dallo stesso venditore" Elliott. Una modalità, secondo gli inquirenti, con cui Elliott avrebbe mantenuto il controllo sulla società. La società lussemburghese Rossoneri, attraverso la quale è avvenuta la vendita, spiegano i pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, prima del closing "aveva trasmesso ai consiglieri di Ac Milan" una lettera "contenente una breve descrizione del procedimento di vendita" per permettere al cda di "esprimere un gradimento informato". E "l'appendix B" di quella missiva chiariva che le azioni sarebbero state comprate attraverso "Footballco intermediate" con "capitale fornito da fondi gestiti da RedBird". E che dei 600 milioni da versare 200 sarebbero arrivati da "Kaiser Permanente", un consorzio americano del settore medico, e i restanti 400, appunto, da "RedBird Fund Iv Fc Aiv Cv". Un fondo, come comunicato al cda, "collegato direttamente a Rb Fc Holdings Cv, ulteriore private fund gestito da RedBird". Da qui le "discordanze", perché nei documenti inoltrati alla Sec compare nella struttura societaria di RedBird solo il secondo fondo e non il primo, che "avrebbe dovuto fornire una parte del capitale". Tutto ciò, tra l'altro, in un quadro in cui, come sottolineano i pm, dopo la vendita "i componenti del board" del Milan "in quota al fondo Elliott sono rimasti immutati nelle rispettive cariche".
Ansa: 'Pm, dubbi sul fondo indicato al cda per acquisto del Milan'
Ci sono "rilevanti discrepanze" tra quanto comunicato da RedBird, il fondo di Gerry Cardinale che ha comprato il Milan nell'agosto 2022, alla Sec, la commissione di vigilanza sui mercati statunitense, e quanto riferito, invece, "al consiglio di amministrazione" del club "in merito alla provenienza dei fondi utilizzati per finalizzare l'acquisto delle azioni" della società rossonera. E' uno dei temi, come emerge dal decreto di perquisizione eseguito ieri dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, su cui si stanno concentrando le indagini della Procura di Milano, che vedono tra gli indagati l'ad Giorgio Furlani e il predecessore Ivan Gazidis. In particolare, stando agli atti, al cda del Milan, l'11 giugno 2022, ossia prima del closing, sarebbe stato comunicato che a versare 400 milioni di euro, ovvero una parte dell'oltre 1 miliardo per l'acquisto, sarebbe stato il fondo "Rb Fund Iv Fc Aiv Cv" che non compare, invece, negli atti inviati da RedBird alla Sec. Dal "form adv" aggiornato al 31 marzo 2023 depositato alla Sec, infatti, scrivono i pm che indagano con l'ipotesi che Elliott controlli ancora il Milan, risulta che quel fondo indicato per l'acquisto al cda rossonero "non è un fondo di investimento gestito da RedBird". Da qui il sospetto, secondo l'accusa, che "la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita" sia "proveniente da un veicolo societario non riferibile a RedBird".
Ipotesi inquirenti: "Milan è ancora di Elliott"
Secondo gli inquirenti l’ipotesi è che il Fondo Elliott “conservi attualmente il controllo sostanziale della società AC Milan, laddove all’Autorità di vigilanza FIGC sarebbe, invece, stata rappresentata l’effettiva cessione della proprietà in favore del fondo Redbird” di Gerry Cardinale nel 2022. Questo quanto scritto dai Pm nel decreto di perquisizione a carico degli indagati.
Chi guida l'inchiesta
I titolari dell’inchiesta sono i PM Maurizio Romanelli (già a capo delle indagini nell’inchiesta precedente) e Giovanna Cavalleri.
Ansa: '40 le parole chiave per ricerca nei dispositivi'
Sono oltre 40 le parole chiave da utilizzare per la "ricerca mirata dei documenti di interesse investigativo" nei dispositivi telefonici, supporti informatici e telematici, sequestrati ieri all'ad del Milan Giorgio Furlani e del suo predecessore Ivan Grazidis, due dei quattro indagati nell'inchiesta della Procura di Milano sulla cessione, ritenuta dubbia, della squadra rossonera dal fondo Elliott a RedBird avvenuta nell'estate 2022. Lo si legge nel decreto di perquisizione e sequestro eseguito dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Gdf su delega dei pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi che hanno ipotizzato il reato di ostacolo all'attività di vigilanza della Figc per l'assenza di trasparenza e completezza nella comunicazione "sull'effettiva proprietà della società". Le parole indicate nell'atto saranno la guida per la ricerca di elementi utili alle indagini a partire dal dicembre 2021: si va da redline a prince, da vendor notes e confidentiality letter a lille e tolosa. E poi, oltre ai nomi dei fondi e società coinvolti nella compravendita, ci sono i termini come kaiser, pegno, stock, zoro, vento, genio, covisoc e investorcorp. Inquirenti e investigatori in questo modo cercano riscontri alla loro ipotesi, ritenendo inoltre "necessario - si legge nell'atto - approfondire i diversi passaggi delle trattative attualmente in corso in vista della prospettata prossima cessione di parte delle azioni di Ac Milan spa agli investitori interessati". Lo riporta l'agenzia Ansa.
Le precedenti cause
BlueSky (Cerchione e D’Avanzo) ha in passato denunciato opacità nella cessione di Elliott a RedBird, con numerose cause. I titolari dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di BlueSky erano il PM Giovanni Polizzi (PM anche nell’inchiesta di oggi) e l’aggiunto Maurizio Romanelli e il reato era di ”presunta appropriazione indebita”. Finora i giudizi hanno sempre dato ragione al Milan, archiviando la causa civile e condannando BlueSky al pagamento delle spese legali. Elliott ha denunciato BlueSky con l’accusa di estorsione.
La cessione del club
Nell’estate del 2022 il Milan passa da Elliott a Redbird, quindi da Singer a Cardinale. RedBird per effettuare l’acquisto chiede (e ottiene) un prestito proprio a Elliott. Furlani (uomo Elliot) rimane amministratore delegato.
La comunicazione del passaggio di proprietà
Nell’estate del 2022 alla FIGC, come a chiunque, viene comunicata la cessione del Milan. E Cardinale (attraverso RedBird) diventa il nuovo proprietario.
L'ipotesi di reato
L’ipotesi di reato è “ostacolo all’attività della Figc di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio”.
Cosa prevede l'articolo 5 del regolamento Uefa
Per il momento non esiste nessuna indagine dell'Uefa, ma se dovesse venire confermata una condotta fraudolenta per aggirare la previsione dell'articolo 5 la Uefa potrebbe escludere il Milan e il Lille dalle coppe europee. Secondo l'articolo 5 "nessun club, persona fisica o giuridica partecipante a una competizione per club Uefa può, direttamente o indirettamente detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club partecipante a una competizione per club Uefa"
Cosa prevede l'articolo 4 del Codice Federale
L'articolo 4 è quello che obbliga tutti i soggetti coinvolti nel mondo federale, dunque anche società e dirigenti, a osservare "i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva". Anche in questo caso si rischia ammenda e penalizzazione