Acerbi e l'insulto a Juan Jesus: cosa succede ora e cosa rischia il difensore dell'Inter

gli scenari

La palla sul caso Acerbi-Juan Jesus passa alla Procura federale, che dopo il pronunciamento del giudice sportivo previsto per martedì 19 marzo ascolterà i due giocatori e proverà a fare chiarezza sull'episodio, soprattutto alla luce delle dichiarazioni discordanti dei due il giorno dopo la partita di San Siro. Ecco cosa può succedere ora e cosa rischia il numero 15 nerazzurro

ACERBI-JUAN JESUS: LE NEWS DI OGGI LIVE

Sarebbe stato difficile immaginare un modo peggiore per celebrare la giornata di campionato dedicata alla lotta al razzismo. Eppure all'indomani di Inter-Napoli il caso Acerbi si è via via ingigantito, fino ad arrivare alle durissime parole di Juan Jesus, che segnano un punto di non ritorno e fissano più che mai l'urgenza di fare chiarezza. La giornata era iniziata con la decisione di Spalletti, concordata con il diretto interessato, di escludere Acerbi dalla spedizione americana della Nazionale, comunicata attraverso una nota della Figc nella quale si sottolineava come l'interista avesse esposto i fatti al CT e ai compagni spiegando che il suo comportamento non aveva avuto "alcun intento diffamatorio, denigratorio o razzista". Una smentita apparentemente solo relativa alle intenzioni, che lasciava però aperto il dubbio sulla frase effettivamente pronunciata. Era poi proprio Acerbi, rientrato in treno a Milano, ad essere più esplicito, seguito a stretto giro dallo stesso Spalletti in conferenza: "Non ho detto nessuna frase razzista, sono nel calcio da 20 anni e so quello che dico, sono sereno", le parole del difensore. "Per quello che mi ha detto Acerbi, non è stato un episodio di razzismo", il commento del ct della Nazionale.

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La versione di Juan Jesus

Rimaneva la domanda: perché allora lo sfogo di Juan Jesus con l'arbitro e le successive scuse di Acerbi, accettate dal brasiliano dicendo che comunque l'avversario era "andato oltre" con le parole? Solo un equivoco? Cosa abbia sentito il giocatore del Napoli è facilmente ricostruibile dal labiale del suo dialogo con l'arbitro La Penna, ma in serata il post su instagram ha definitivamente fatto deflagrare la vicenda: "Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho subito - scrive Juan Jesus - Ora però leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà, con quanto detto da lui stesso sul terreno di gioco e con l'evidenza delle sue scuse. Così non ci sto, il razzismo si combatte qui e ora". Poi il terribile virgolettato: "Acerbi mi ha detto - scrive Juan Jesus - 'vai via nero, sei solo un negro', aggiungendo in seguito alla mia protesta con l'arbitro che 'è un insulto come un altro'...". 

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Palla alla Procura Federale

La palla, avvelenata più che mai, passa ora alla Procura Federale, che oltre ai due giocatori ed eventualmente all'arbitro, che però non ha sentito le parole di Acerbi ma solo raccolto, e refertato, la protesta del difensore del Napoli, cercherà filmati ed ogni altra possibile testimonianza per ricostruire l'accaduto e andare oltre quello che al momento si profila come un parola contro parola. Il codice di giustizia sportiva prevede per i comportamenti razzisti la squalifica per almeno 10 giornate o a tempo, oltra a un'ammenda. Ma il danno d'immagine di questa vicenda è già di gran lunga superiore.

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