Bastoni: "Scudetto? Nessuno ci dava vincenti, cinque derby di fila non mi bastano…"

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Il difensore dell’Inter ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport parlando dell’ormai prossimo titolo: "Con Conte eravamo attesi, questa volta no, lo scudetto sarebbe una bella rivincita". Sulla possibilità di vincerlo nel derby contro il Milan: "È un caso che possa succedere, ma noi vogliamo vincere la partita a prescindere". Sulla Champions: "Grande rimpianto vedere il match tra Atletico e Borussia"

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L’Inter è ormai vicina alla vittoria dello scudetto e della sua seconda stella, tra i protagonisti in nerazzurro c’è sicuramente Alessandro Bastoni che ha parlato alla Gazzetta dello Sport proprio di questo momento d’attesa da parte della squadra e dei tifosi: "L’attesa dello scudetto è essa stessa il piacere? Eh no, una volta raggiunto, il piacere, sarà bello poterselo godere, quindi aspettiamo", esordisce. Poi però ci tiene a precisare la differenza tra questa non ancora aritmetica vittoria e quella ottenuta nel 2021: "Con Conte già da inizio anno eravamo attesi. Stavolta no: io non ricordo un addetto ai lavori mettere l’Inter avanti in partenza. E intendiamoci: neanche noi sapevamo quali uomini, al di là dei calciatori, sarebbero entrati in gruppo. E dunque lo scudetto sarebbe una bella rivincita per noi che abbiamo fatto integrare i nuovi. Ecco, sarebbe un successo del gruppo Inter". 

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"Scudetto nel derby? Bello battere il Milan a prescindere"

Uno scudetto che potrebbe arrivare aritmeticamente nel derby contro il Milan: "È bello vincere il derby a prescindere da tutto, che questo possa decidere lo scudetto è un caso. Vogliamo la partita per noi stessi, per i tifosi, per tutto. Cinque vittorie di fila contro il Milan non mi bastano, neanche fossero 50 o 100. Direi lo stesso per qualsiasi altro avversario". Sulla possibilità di raggiungere i 100 punti: "L’idea ci stuzzica, però la nostra priorità è cucirsi la seconda stella, i 100 punti non sono un’ossessione e non sarebbe certo un fallimento non arrivarci". 

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"Io e Dimarco a livello d’intesa i migliori in Europa"

Sulla fascia sinistra composta tra lui e Dimarco, fondamentale per il sistema di Inzaghi: "A livello d’intesa probabilmente siamo i migliori d’Europa. So già il movimento che farà, so come servirgli il pallone, c’è una grande sintonia". Alla domanda sul suo futuro certamente all’Inter: "Al momento dico di sì. E lo sa perché? Ogni volta che giochiamo, per arrivare a San Siro il nostro pullman passa davanti a un grande condominio, dove vedo sempre un signore anziano che sventola la bandiera dell’Inter. È fisso lì, tutte le volte. Ecco, sono le cose che ti rimangono, io gioco per questo, per le emozioni. Mi piacerebbe diventare un giorno il capitano, nulla vieta che ce ne sia più di uno, in fondo è quel che stiamo vivendo noi: non c’è un veterano, Lautaro è ancora giovane…"

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"Rimpianto Champions. Europeo? Possiamo vincere"

Sull’eliminazione in Champions contro l’Atletico: "Un rimpianto vedere il quarto tra loro e il Borussia, ma se non siamo passati vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa, è un motivo in più per riprovarci il prossimo anno. L’errore è stato subire subito l’1-1 a Madrid dopo essere andati avanti. Ma è il calcio. Il mio sogno? È proprio la Champions, mi è rimasta qui. Ma anche il Mondiale per club, che sarà una competizione affascinante da giocare". Infine il capitolo nazionale: "Spalletti ha portato una mentalità forte data dalla stagione fatta con il Napoli. Idee diverse in campo rispetto a Mancini. E nuovo entusiasmo: ha fatto capire l’attaccamento per la maglia azzurra, che sembrava quasi essersi smarrito. Se possiamo vincere? Sì, ci crediamo. Non eravamo favoriti neppure nel 2021".

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