Commisso: "Fiorentina forte e sana, ma il sistema calcio è malato"

L'INTERVISTA

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il presidente viola ha parlato dei suoi cinque anni a Firenze: "Siamo ambiziosi, abbiamo disputato tre finali e costruito il Viola Park. Ma lo stadio...". E sulle big in Italia: "Non invidio chi ha vinto negli ultimi anni, perché lo hanno fatto con situazioni debitorie assurde. E mi chiedo se potevano essere iscritti al campionato"

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"La Fiorentina è un club sano, senza debiti. Non la lascerò in un percorso finanziario senza futuro". Parola di Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, che nell'intervista alla Gazzetta dello Sport ha toccato diversi temi a partire dai suoi cinque anni a Firenze: "Ho speso 430 milioni, 170 per il club e 140 per comprare giocatori. Oltre a 120 per il Viola Park. Abbiamo disputato due finali europee di fila e una di Coppa Italia, dispiace non averle vinte ma rappresentano un grande risultato. Vogliamo scalare posizioni in campionato". E sulle cessioni di Chiesa alla Vlahovic alla Juventus: "Penso di aver fatto due grandi affari. Dusan volevo tenerlo ma era impossibile trovare un accordo con il suo agente. Quando sono arrivato io invece Federico era già stato venduto. Io però l'ho trattenuto con la promessa di venderlo un anno dopo. Ma alle nostre condizioni".

"Non invidio i club che hanno vinto"

Così Commisso sul sistema del calcio italiano: "È una disgrazia, non solo per noi ma per chiunque voglia creare e investire. Considero la mancata costruzione di un nuovo stadio il mio più grande fallimento, o meglio un rimpianto: non mi hanno permesso di farlo. La politica non ci ha aiutato nel processo di modernizzazione: noi giochiamo dentro un monumento. E non invidio i club che hanno vinto in questi anni: lo hanno fatto grazie a situazioni debitorie assurde. Mi chiedo se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato". Il presidente della Fiorentina ha insistito sul tema: "Stavo per comprare il Milan, poi è finito a mister Li e sapete come è finita. Zhang? Non si sa più dov’è… Poi c’è il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni di euro per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali fossero superiori a 450 milioni. Dei club a cui possiamo paragonarci, per dimensione e ricavi, solo l’Atalanta ha fatto meglio di noi come risultati. Ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle". E in chiusura: "La Juventus ha subito una penalizzazione per irregolarità, ma Inter e Milan no. Questi club, a partire dalla Juve, volevano aggiustare i bilanci con i soldi della Superlega a scapito dei tornei nazionali. Per fortuna quel progetto è fallito e il calcio si è salvato".