Juventus-Milan in Supercoppa, Thiago Motta: "Tranquillo e convinto della nostra forza"

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Alla vigilia della semifinale di Supercoppa italiana contro il Milan, l'allenatore bianconero spiega cosa servirà per vincere: "Voglia, ambizione e controllo emotivo. Anche io come allenatore voglio vincere, ma non è un'ossessione. Sono convinto della nostra forza". Su Francisco Conceiçao, che affronterà il papà neo allenatore del Milan: "Vedremo se giocherà, ma per lui non cambia nulla". Locatelli capitano: "Sarà un onore"

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Voglia, ambizione e controllo emotivo. Sono i tre ingredienti indicati da Thiago Motta che ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di Supercoppa italiana contro il Milan. Ecco cosa servirà per poter trionfare in quella che è una “competizione diversa” che mette in palio un titolo, e “giocarsi un trofeo è un’opportunità”, forse ancora più speciale per un gruppo giovane che vuole “imparare” a vincere. “Innanzitutto non ho mai visto una squadra entrare in campo per perdere”, chiarisce Motta, “e quelli di sicuro non siamo noi. Domani è una competizione diversa, perché abbiamo di fronte una partita dove continui o vai fuori. Anche io voglio vincere come allenatore, è per questo che ho scelto questa professione. Faccio tutto quello che posso fare per migliorare la squadra ma non è un’ossessione, sono tranquillo e convinto della nostra forza”.

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"Per Conceiçao non cambia nulla"

Gara speciale sarà soprattutto per Francisco Conceiçao, che incrocerà il papà Sergio, alla sua prima da allenatore del Milan. “Francisco titolare? Vedremo se giocherà o meno, è motivato per fare bene sia dall'inizio sia a gara in corso. Penso che non cambi nulla per lui, sarà concentrato sulla partita, è l’unica cosa che deve fare e lo sa. In campo è un giocatore ‘libero’ nel senso che ha libertà di fare ma all’interno di un contesto dove deve rispettare certe cose, perché la squadra funzioni. È un gioco collettivo, esiste la libertà in alcuni momenti per poter esprimere tutte le sue qualità ma poi ci sono tante cose da rispettare”. E riguardo la formazione, Motta non si sbilancia nemmeno su Koopmeiners: “Trequartista o davanti alla difesa? Può fare entrambi i ruoli e lo ha già dimostrato, però può anche partire dalla panchina e contribuire in gara, come tutti gli altri. Yildiz è giovane, ha grandi qualità, deve imparare dall’allenatore ma anche dai tanti esempi positivi che ha in squadra". Non parla, invece, di mercato, con "l'idea Tomori" che era stato accostato proprio alla Juve: "Non parlo dei giocatori altrui, parlo solo del Milan come collettivo che è molto forte".

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"Noi pronti a tutto"

Il grande tema della vigilia però è quello del cambio di allenatore al Milan: più facile o più difficile affrontare una squadra che ha appena cambiato? “Né facile né difficile, ma diverso. Il cambio porterà qualcosa di nuovo ma già in precedenza avevano un grande allenatore. Noi dobbiamo essere pronti a tutto, quella è la cosa più importante, i protagonisti siamo noi, non quello che c’è dall’altra parte. Tutto farà la differenza, i piccoli dettagli sono importanti”. Infine, la risposta a una ‘battuta’ di un giornalista arabo, che indica la Juventus come una squadra che non perde mai… ma che non sa nemmeno vincere. “Sul fatto che non perdiamo mai sono d’accordo”, dice Motta, “ma che non vince mai no. Di sicuro non siamo contenti e soddisfatti”.

Locatelli: "La fascia un onore"

Con il tecnico bianconero si è presentato in conferenza stampa Manuel Locatelli, che domani contro il Milan - da ex - indosserà la fascia di capitano (anche per l'esclusione di Danilo, fuori rosa in attesa di una nuova sistemazione nel corso del mercato di gennaio): "È un onore e un privilegio, io sono juventino da sempre: indossare la fascia è una cosa che non riesco a descrivere a parole, ne sono felice. Il Milan è una squadra forte, con grandi individualità. Davanti sono molto forti e hanno un allenatore nuovo, che darà sicuramente energie. Noi dobbiamo concentrarci su di noi e sulla nostra partita. Come mi sono trovato in difesa? Bene, sono a dimostrazione della squadra in ogni partita e in ogni posto". Poi sul "significato" che avrebbe la vittoria di un trofeo: "Non direi che sarebbe un punto di partenza. Il punto di partenza c'è stato in estate quando ci siamo ritrovati. Ora siamo in una fase di crescita e può essere l'opportunità di portare a casa un trofeo. Domani non ci sono possibilità di errore, sono partite che si decidono sui dettagli. La cosa che non ci deve mai mancare è l'atteggiamento, siamo carichi e motivati".